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Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition

“Maratona di S. Antonio” archiviata (qui la cronaca, qui l’analisi e qui i ringraziamenti, mi son serviti addirittura tre post per “celebrare il nuovo PB in maratona!), recupero attivo superato senza problemi, è arrivato il momento di velocizzare i ritmi, per prendersi qualche bella soddisfazione cronometrica anche nelle prossime gare più corte: ne farò almeno quattro o cinque tra maggio e giugno, con l’unica parentesi “lunga” della “Cortina-Dobbiaco Run” (30 km) del 3 giugno 2012.
Ecco l’occasione giusta per iniziare a utilizzare le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition”, le scarpe in assoluto più leggere della nuova collezione Karhu Primavera-Estate 2012 (qui il post iniziale di presentazione di tutta la collezione, qui quello per le “Fast3”, qui quello per le “Forward3”, qui quello per le “Flow”).

“Racer” a confronto… nuove vs. vecchie!
La scarpa è la stessa che ho già usato (con grandi soddisfazioni!) in 2 maratone, 4 maratonine e 1 gara di 12,3 km (qui tutti i post a riguardo).
Al modello attuale hanno semplicemente cambiato colore (riprende la bandiera finlandese) e modificato leggermente il materiale della tomaia.
L’ho usata in questo allenamento mercoledì scorso, il primo un po’ più impegnativo, dieci giorni dopo la maratona, proprio per testare le gambe: 16 km totali con all’interno 15 volte i 300 m in 52” di media (quindi abbondantemente sotto i 3’00” al km) col recupero di 1’10” di corsetta… un ottimo riscontro!
Le impressioni sono le stesse del modello precedente (se interessati, leggetevi i vari post), ovviamente le sensazioni diverse dipendono dal chilometraggio: tra una scarpa nuova e una scarpa usata per circa 300 km, tenendo presente che per una superleggera (A1) sono già parecchi, le differenze sono notevoli!

Lucca Marathon 2012, il personal best che non è Personal Best

Lancio effettuato (vedi qui per i dettagli operativi), atterraggio avvenuto con successo dopo volo difficile (resoconto dettagliato un po’ più sotto…): qui la classifica completa (8° assoluto in 2h32’32”, 9° tempo di 1h14’51” alla prima mezza, 7° tempo di 1h17’42” la seconda, 3’32” al km fino a metà, 3’40” da lì all’arrivo), per il GPS della mia gara c’è da attendere il ritorno alla base, si festeggia il successo dell’operazione ancora per qualche giorno tra Lucca e Firenze…
Guardo le previsioni meteo su due siti diversi fino a 90 minuti dalla partenza (albergo a 150 metri dal centro maratona): pioggia debole con temperatura intorno ai 12°, alta umidità, poco vento… andrà diversamente con tanta pioggia (non avrà piovuto forse per 5 minuti in tutta la maratona) e tanto freddo!
Decido per le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition“, con le polpaccere “Compressport R2” (combinate con le calze “Compressport ProRacingSocks” corte), maglietta a compressione graduata senza maniche, manicotti a compressione graduata nei quali infilo due gel di carboidrati (ottima scelta!), niente guanti (pessima scelta!).
Esco 50 minuti prima, il freddo è pungente e piove abbastanza. Resto al chiuso fino a 20 minuti dal via, poi giusto 1,5 km di riscaldamento con qualche allungo e mi avvicino alla zona partenza. A 10 minuti dal via la pioggia si fa molto intensa, le scarpe e i piedi sono completamente bagnati, fa molto freddo tanto che getto maglietta e impermeabile solo un minuto prima dello sparo.
Al via mi metto subito al ritmo prefissato (3’30” al km), i primi passaggi sono regolari nonostante i chilometri iniziali lungo le mura con continui saliscendi, vari slalom tra le pozzanghere e una sensazione di freddo che praticamente mi addormenta da subito le cosce e le mani.
Mi ritrovo a correre con una coppia di atleti, un italiano e un marocchino. Prendo i parziali manualmente ogni 5 km: 17’36”, 17’39”, 17’41”, 17’37”, 18’21”, 18’47”, 18’46”, 18’22”, 7’23” gli ultimi 2,2 km (trance agonistica!).
Fino al 15° km siamo assieme, poi loro allungano. Mi passa un altro atleta al 23° km (finirà 6° in 2h30′), ha decisamente un altro ritmo.
Poco alla volta mi riavvicino alla coppia di prima, che nel frattempo si è divisa (siamo tutti e tre divisi da una cinquantina di metri). Riprendo l’atleta marocchino al 29° km. L’altro lo riprendiamo un km dopo, quando si ferma!
Da lì mi metto davanti e in un paio di km prendo un buon margine (il marocchino finirà 22° in 2h48’…).
Ormai le mani non le sento più, tanto che perdo almeno una trentina di secondi cercando di sfilare il terzo gel dal taschino dei pantaloncini. Al penultimo rifornimento mi danno una bottiglietta d’acqua ancora chiusa (no comment!), e non riesco nemmeno ad aprirla!
Al 36° km vedo un atleta di colore fermo ai bordi della strada.
Al 37° km si rientra a Lucca, per percorrere nuovamente il giro delle mura, in lontananza vedo un paio di atleti.
Al 39° km passo un altro marocchino (finirà 10° in 2h36′) in grave difficoltà, a un km dal traguardo un keniota (gli darò un minuto in un chilometro!), a 500 metri affianco un capoverdiano, ci giochiamo lo sprint finale, vince lui per un paio di metri.
Non avevo ancora corso una maratona senza praticamente provare fatica “organica” (zero fiatone!), ma solo tantissima fatica muscolare: il fondo bagnato e scivoloso rendeva ogni appoggio instabile, più cercavo di spingere, più diventava dispendioso farlo. La mente e il corpo volevano spingere, le gambe non rispondevano! Un male ai quadricipiti e agli adduttori che forse ho provato solo alla primissima maratona…
Già all’arrivo ho capito di aver fatto una gran gara, sensazione confermata più tardi analizzando con calma la classifica: il vincitore dello scorso anno (stesso percorso) è passato da 2h18′ a 2h26′, un altro marocchino che passa da 2h30′ a 2h46′, un italiano con (nel 2011) 1h06′ in una mezza e 2h22′ in una maratona, che finisce in 2h28′, un altro con (nel 2012) 1h07′ in un paio di mezze, che finisce in 2h30’… chissà quanto valgono le mie 2h32′!!!
Ora mi godo la Toscana per un paio di giorni, poi tre settimane di scarico e si ricomincia con una nuova programmazione… chapeau a me stesso!!!

-3 al lancio!


Solo tre giorni alla “Lucca Marathon” (partenza ore 9, qui ci si può iscrivere via mail per il live tracking, pettorale 129), con la seduta di stamattina (8,5 km lentissimi, dopo la seduta di ieri con all’interno un serie di 3 x 2 km a 3’22” al km, utile solo per ricordare alle gambe come dovranno correre gli ultimi chilometri della maratona…), la preparazione è definitivamente conclusa (vedi qui e qui gli ultimi due post per saperne di più).

Domani non uscirò a correre, mentre sabato mattina (alla solita ora) farò una sgambata di circa 6 km col finale in leggerissima progressione.

Le previsioni meteo danno parecchia pioggia (quindi umidità) con temperatura intorno ai 10° e un po’ di vento. Non mi lamento, ho visto di peggio!

Collegandomi al titolo (e alla foto!) del post, sentiamo i “Controllori di lancio”…

– Controllo scarpe: scelta tra “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (usate, nel colore precedente, alla “Turin Marathon 2011” e alla “Pisa Marathon 2011“) o “Karhu Flow Fulcrum Ride” (usate a Padova alla “Maratona S. Antonio 2012“). Al 99% userò le prime… “Per me è GO!”

– Controllo calze: scelta tra polpaccere “Compressport R2” (combinate con le calze “Compressport ProRacingSocks” corte) o le calze lunghe “Compressport Full SOCKS (with 3D.DOTS)“. In caso di pioggia userò la prima combinazione, le polpaccere vengono indossate anche durante la frazione a nuoto del triathlon proprio perché assorbono meno acqua… “Per me è GO!”

– Controllo abbigliamento: calzoncini corti e canottiera societaria, poi eventualmente (a seconda del clima) maglietta a compressione graduata senza maniche (probabile), manicotti a compressione graduata (difficile) e guanti (quasi impossibile)… “Per me è GO!”

– Controllo alimentazione: la base è quella del post dedicato (qui), con delle piccole variazioni riguardo alla tipologia degli alimenti, ma ne parlerò con calma e più approfonditamente tra qualche tempo… “Per me è GO!”

Quindi… chi preme il pulsante di lancio???

Mi è stato detto che ci saranno diversi atleti nella fascia tra 2h25′ e 2h30′, quindi spero di avere compagnia almeno fino a tre quarti di gara. Cercherò di essere il più regolare possibile almeno fino al 32° km (3’30” al km, passaggio alla mezza intorno a 1h13’30”), da lì inizierà la gara vera…

Giro podistico dei Campi Elisi 2012

Poco dopo la partenza…
Quarta gara del “Trofeo Provincia di Trieste 2012” alla quale partecipo… e quarta vittoria!
5,2 km in continua salita e discesa, corsi come i precedenti appuntamenti del Trofeo (qui, qui e qui i post a riguardo): partenza a tutta senza badare a tattiche di gara o altro (passaggi: 2’58” al 1° km grazie alla discesa, 6’10” al 2° km ma con in mezzo un’ascesa di quasi 30 metri “spalmati” su 700 metri, 9’30” al 3° km dopo un’altra discesa e un’altra salita, 12’35” al 4° km dopo la discesa), poi all’inversione “a U” a circa un km dalla fine mi sono accorto di avere circa 200 metri di vantaggio sul secondo, quindi ho leggermente alzato il piede sull’acceleratore, concludendo in 16’27” (media al km di 3’10”) e migliorando il mio tempo del 2011 (prima edizione col nuovo percorso) di 4”.
Calcolando il rallentamento finale e il fatto che l’anno scorso avevo spinto alla morte fino alla fine per cercare di raggiungere il vincitore, un ottimo riscontro!
Gara con un paio di situazioni “divertenti”:
– la prima riguarda il cardiofrequenzimetro. Lo uso in gara solo in rare occasioni, per avere alla fine un ulteriore dato di valutazione. Stavolta, nei momenti dove ero vicino ad altri podisti (fino al 2° km e alla fine del percorso credo a causa del passaggio in linea d’aria vicino agli altri), è letteralmente impazzito, con valori tra i 230 e i 240 bpm. Interferenze? O forse è il momento di cambiare la batteria (o direttamente tutta la fascia), calcolando che la uso quasi giornalmente da più di due anni…
… quasi al 4° km…
– la seconda invece è capitata un po’ prima di metà gara, nel momento dell’incrocio sul percorso con i partecipanti che andavano in senso opposto. A causa delle macchine parcheggiate, non sono riuscito a passare sul marciapiede a destra, quindi mi sono spostato in mezzo alla strada, sulla sinistra. Peccato che per spostarmi a destra e proseguire col percorso, dovevo attraversare le centinaia di podisti che percorrevano la discesa (io ero quindi in salita) in senso contrario!
La fine del serpentone non si vedeva proprio (alla gara c’erano oltre 500 podisti), e dovevo trovare il modo di attraversarlo: ho iniziato quindi a gesticolare con la mano destra facendo segno che volevo passare, ma la maggior parte delle persone ha interpretato quel gesto come un saluto, ricambiando con tanti “Ciaooo”, “Forza!”, “Grande!”, “Vai che il secondo non si vedeee”… alla fine per fortuna ho trovato un piccolo varco e mi ci sono infilato, tagliando letteralmente la strada a un paio di persone…
Anche stavolta ho corso con le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition” e con le polpaccere “Compressport R2“.
Qui il GPS della gara, qui la classifica completa.
Il prossimo appuntamento in calendario è tra dodici giorni: 3.000 in pista nel pomeriggio di sabato 23 (sarò nell’ultima batteria, intorno alle 17, ma spero anche un po’ più tardi).
Conto nel frattempo di andare in pista almeno tre o quattro volte per le ripetute, vediamo se l’operazione “velocizzazione” iniziata qualche settimana fa (qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui alcune sedute), e interrotta solo dalla “Cortina-Dobbiaco Run“, andrà in porto…

“Karhu” Primavera-Estate 2012, il riassuntone

Dopo quasi due mesi di utilizzo (mi sono arrivate a inizio aprile) e i vari post dedicati (qui quello iniziale di presentazione, più sotto quelli dedicati a ogni modello), avendo la fortuna (grazie della fiducia, Karhu!) di poterle utilizzare tutte e quattro in contemporanea, ecco come le alterno a seconda delle varie sedute di allenamento e delle varie gare.
Karhu Fast3 Fulcrum Ride (qui tutti i post)
Le più versatili, utilizzabili tranquillamente sia a ritmi veloci che a ritmi più lenti (dai 3’30” ai 5’30” al km).
Le uso per le corse lente di recupero, i lunghissimi, le corse lente, le corse in progressione.
Karhu Forward3 Fulcrum Ride (qui tutti i post)
Essendo leggermente meno morbide delle “Fast3”, le preferisco quando devo spingere un po’ di più.
Le uso per i lunghissimi in progressione, le corse in progressione, gli interval training lunghi, i fartlek.
Karhu Flow Fulcrum Ride (qui tutti i post)
Leggere e veloci come i modelli da gara, ma abbastanza ammortizzate.
Le uso per i medi, gli interval training, le ripetute con recupero di corsa.
Ottime in maratona (le ho usate a Padova correndo in 2h28’44”), le userò domenica alla “Cortina-Dobbiaco Run” (30 km, metà in leggera salita e metà in leggera discesa).
Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition (qui tutti i post)
Modello da gara.
Le uso per le ripetute con recupero da fermo e in tutte le gare fino alla maratonina, col modello precedente di colore verde ho corso anche due maratone nel 2011 (Torino in 2h30’34” e Pisa in 2h29’44”).

Trofeo Principe 2012, Tanta roba (anche da scrivere…)!

Parto dall’ultimo post per riprendere e concludere i tre discorsi iniziati: gara, esordio (in gara) con le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (vedi post) ed esordio (in assoluto) con le polpaccere “Compressport R2” (vedi post). Vado con ordine…
LA GARA
In partenza, quasi rilassato…

Previsioni meteo quasi azzeccate, in realtà le condizioni erano addirittura peggiori, tanto da far pensare a un rinvio della gara: un’ora prima della partenza c’erano 8°, pioveva, ma soprattutto la Bora soffiava con raffiche oltre i 100 km/h!

Già durante i 5 km di “riscaldamento” (ho percorso i primi 2,5 km del tracciato in andata e ritorno) ho capito che il record della gara non era assolutamente attaccabile, in certi punti il vento sembrava un muro invalicabile! Tra l’altro, soffiava contro proprio nei punti peggiori, soprattuto nel tratto iniziale in continua e leggera salita.
Con me, uno dei più forti atleti triestini (e regionali), che ha concluso domenica scorsa la maratonina della Bavisela in 1h10’19”!
Gara tattica quindi? Niente di tutto ciò: allo sparo, giù tutto, mi metto davanti e comincio a spingere come se dovessi lottare da solo col cronometro.
La partenza è a favore di vento, quindi siamo sotto i 3′ al km. Prima curva a gomito a sinistra e… BAM, la Bora ci si para davanti: passiamo immediatamente a 3’35” al km, ma praticamente con lo stesso sforzo di prima!
Continuiamo così fino a oltre il 4° km (alla fine della salita), col vento prevalentemente in faccia che alterna raffiche fortissime a pochi momenti di tregua. Siamo da soli (il 3° classificato finirà con 58” di distacco), ma sono sempre io davanti a fare il ritmo.
Dalla fine della salita, provo più volte a fare dei piccoli allunghi, a ogni salitina o a ogni curva, giusto per testare la reazione delle gambe, in caso di volata è bene farsi trovare pronti…
La seconda parte di gara è leggermente in discesa, il vento si sente ancora ma è sicuramente meno fastidioso che in salita.
Dal 5° km comincio ad aumentare (i 3 km successivi li coprirò in 9’06”!), per cercare di prendere in po’ di margine, senza riuscirci.
… all’arrivo, quasi morto!

A 1 km dal traguardo siamo ancora assieme, a questo punto ci provo: scatto sotto i 2’50” al km, mi accorgo di avere una decina di metri di vantaggio, proseguo ancora un po’, ultima curva a destra prima del rettilineo finale… non ho memoria in gara di cinquecento metri così lunghi e duri (forse solo le gare in pista dai 3.000 in giù): finale corso con tratti sotto i 3′ al km (con la Bora contraria!), piccola curva a destra, vedo il traguardo, l’acido lattico mi ha indurito talmente le gambe che arrivo per inerzia, riuscendo a malapena ad alzare un braccio in segno di vittoria: 15” di distacco al 2° classificato in circa 800 metri, non mi sono decisamente risparmiato nel finale!!!

Tempo ufficiale 26’54” (ma devono aver fatto partire il cronometraggio in anticipo, a tutti risultano almeno 6” in più, comunque non cambia niente) per una media di 3’15” al km, praticamente lo stesso tempo del 2011. Guardando tra chi l’aveva fatta lo scorso anno, quasi tutti sono stati parecchio più lenti (in alcuni casi anche più di un minuto), la conferma che sono andato veramente forte!
Qui il GPS della gara (qui quello del 2011), cliccando sul “Riproduttore” si può notare l’effetto del vento nei primi 4 km (prima ricordatevi il click su “Visualizza in metrico” per vedere in km e non in miglia), qui la classifica completa.
KARHU RACER FULCRUM RIDE SIGNATURE EDITION (vedi post)
Non potevano essere da meno delle precedenti in versione verde (qui la gara d’esordio): vittoria per entrambe! Niente da aggiungere (qui tutti i post), un’ottima scarpa anche sotto la pioggia!
COMPRESSPORT R2 (vedi post)
Anche qui, niente da aggiungere a quanto scritto a suo tempo sulle calze (vedi post). Il tessuto più leggero rispetto alle calze va sicuramente meglio con la pioggia, in quanto non assorbe l’acqua. Avendole entrambe e potendo scegliere, direi:
– le calze, quando non fa tanto caldo e non piove;
– le polpaccere, quando fa più caldo o quando piove.
Ovviamente, più la gara è lunga, più diventano utili.
Domani riposo obbligatorio (dopo sedici giorni), poi una settimana di transizione per affrontare al massimo il Trofeo Vidussi. In tanti danno già per scontato un certo risultato, ma… come si dice?“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!”

Trofeo Principe 2012, brutta domenica per Pitteri “versione 2011”?

Domenica torno finalmente in gara, a tre settimane dalla Maratona di Padova.

Finalmente una gara “corta”! C’è il “Trofeo Principe” (partenza e arrivo nei pressi dell’omonimo stabilimento), manifestazione “giovane” (sarà la quinta edizione) di 8,2 km (8,3 km l’anno scorso, a causa della partenza leggermente arretrata), un percorso abbastanza vario con un’unica salita impegnativa, oltre a qualche piccolo saliscendi.

La cosa che più mi piace di questa gara (il panorama della zona industriale non è dei più suggestivi, se poi ci aggiungiamo i “profumi” dell’oleodotto…) è che negli anni ha mantenuto sempre lo stesso percorso (tranne appunto la piccola variazione dell’anno scorso): l’ideale per sfidare se stessi!

Edizione del 2010

Partirò quindi con due obiettivi: il primo (sempre quello…) migliorarmi, il secondo cercare di avvicinare il record della gara. Sempre che le condizioni climatiche non siano proibitive come quelle del 1° aprile a Basovizza… infatti guardando le previsioni, torna l’inverno??? 11°, pioggia e vento “molto forte”!
Queste le mie prestazioni passate:
– 2008 (8,2 km): 27’45” (3’23” al km, 7° assoluto, il vincitore ha concluso in 26’42”);
– 2009 (8,2 km): non ho partecipato, il vincitore ha concluso in 26’18”;
– 2010 (8,2 km): 26’44” (3’15” al km, 2° assoluto, il vincitore ha concluso in 25’56”, record del percorso);
– 2011 (8,3 km): 26’53” (3’14” al km, 2° assoluto, il vincitore ha concluso in 26’46”).
L’idea è quella di correre abbondantemente sotto i 3’14” al km, tenendo presente che per battere il record della gara dovrei correre a 3’08”/3’09” al km, difficile ma non impossibile (vedi allenamenti effettuati più sotto)!

Qui ci sono i due GPS del 2010 e del 2011, si sale (e ovviamente si scende) di quasi 50 metri in verticale, non proprio una gara piatta.

Cosa ho fatto per prepararmi in queste tre settimane dopo la maratona?

La prima ho recuperato (4 sedute per 55 km totali, con un’unica seduta un po’ più vivace a sette giorni da Padova), la seconda ho caricato un po’, cercando di ascoltarmi e assecondando sempre le sensazioni (7 sedute per 98 km totali), la terza ho diminuito i km totali delle singole sedute, velocizzando i ritmi di corsa delle stesse (il cosiddetto “tapering”, vedi post con “esperimento” riuscito a riguardo!).

Questi i tre allenamenti affrontati per lavorare sui ritmi:

mercoledì 2 maggio, 16 km in totale con all’interno 15 x 300 m in 52” col recupero di 1’10” di corsa;

sabato 5 maggio, 17,5 km in totale con all’interno 5 x 1 km in 3’02” (Rec. 3′ corsetta) e 5 x 400 m in 1’09” (Rec. 2′ corsetta);

mercoledì 9 maggio, 15 km in totale con all’interno 2 km a 3’10” (Rec. 3′ corsetta), 2 x 1 km in 3’01” (Rec. 3′ corsetta), 4 x 400 m in 1’07” (Rec. 2′ corsetta).

Mai fatti i 1.000 così veloci e così “facili”. Per domenica la vedo quindi abbastanza bene… ;-)

P. S. Sarà anche l’occasione per esordire in gara con le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (qui il post a riguardo, qui tutti quelli relativi al modello precedente di colore verde) e per utilizzare per la prima volta in assoluto le polpaccere “Compressport R2” (vedi post).

Nuove “Karhu” Primavera-Estate 2012

Mi sono arrivati oggi a casa in anteprima (a giorni saranno disponibili anche sul sito ufficiale) tre nuovi modelli (categoria Neutre, suddivisa ulteriormente in tre sottocategorie) della collezione “Karhu” Primavera-Estate 2012.

In ordine di “arrivo” a casa Pitteri (a sinistra le prime arrivate)

In realtà, i nuovi modelli per tale categoria sono quattro (due quelli della categoria Stabili, uno da Trail), ma le “Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (categoria “Neutral Race”) nel nuovo colore (che riprende la bandiera finlandese) non sono ancora disponibili.

Quindi, per ora mi devo “accontentare” (si fa per dire eh, grazie “Karhu Nordic AB” e “Karhu Italia”!) delle “Flow Fulcrum Ride“, delle “Forward3 Fulcrum Ride” (entrambe categoria “Neutral Performance”) e delle “Fast3 Fulcrum Ride” (categoria Neutral “Training”), che vanno a fare compagnia alle due “Fast2 Fulcrum Ride” (nella prima versione color verde ormai messa da parte avendo raggiunto i 1.200 km, e in quella successiva color porpora, attualmente intorno ai 400 km) e alle “Racer Fulcrum Ride” (circa 250 km per 2 maratone, 4 maratonine e la gara di 12,3 km di domenica scorsa).

Non ho inserito volontariamente la categoria di appartenenza in base al peso (A1, A2 e A3) in quanto, come già specificato alla fine di questo post, ormai è un concetto superato: scarpe più leggere possono essere meno “performanti” di scarpe più pesanti e viceversa.
Infatti, dopo aver pesato le scarpe, ho scoperto che le “Fast3” sono più leggere delle “Forward3”, ma dichiaratamente meno “veloci”!

Qui trovate tutti i miei post relativi alle scarpe “Karhu” finora utilizzate, qui invece quelli dedicati alle “Fast2” e qui quelli dedicati alle “Racer”.

Come accennato poco sopra, per curiosità stasera ho pesato tutte le scarpe.
Normalmente i pesi dichiarati e pubblicati sui vari siti e giornali sono relativi alla misura 9 US, quelli di seguito sono ovviamente riferiti alle mie (10,5 US), quindi per forza di cose leggermente diversi.

In ordine di peso (dalla più leggera)…

In ordine di peso (a sinistra le più leggere)

“Karhu Racer Fulcrum Ride”: 248 g
“Karhu Flow Fulcrum Ride”: 280 g
“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”: 298 g
“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”: 298 g
“Karhu Fast3 Fulcrum Ride”: 306 g
“Karhu Forward3 Fulcrum Ride”: 316 g
Ora mi serve qualche giorno per testarle, a breve quindi le prime impressioni.

Dedicherò inizialmente un post per ogni nuovo modello, ma mi servono almeno un paio di uscite ciascuno per farmi un’idea precisa.

Guardandole e semplicemente calzandole per camminarci un po’ per casa, si nota la solita cura dei dettagli e l’estrema morbidezza della tomaia, oltre all’avanpiede molto scarico, quindi confermo quanto scritto a suo tempo in questo e in quest’altro post.

Aggiungo solo una prima impressione avuta con le “Fast3”: la sensazione di “caduta in avanti” è ancora più evidente rispetto alla versione precedente!