Parto dall’ultimo
post per riprendere e concludere i tre discorsi iniziati: gara, esordio (in gara) con le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (vedi
post) ed esordio (in assoluto) con le polpaccere “Compressport R2” (vedi
post). Vado con ordine…
LA GARA
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In partenza, quasi rilassato… |
Previsioni meteo quasi azzeccate, in realtà le condizioni erano addirittura peggiori, tanto da far pensare a un rinvio della gara: un’ora prima della partenza c’erano 8°, pioveva, ma soprattutto la Bora soffiava con raffiche oltre i 100 km/h!
Già durante i 5 km di “riscaldamento” (ho percorso i primi 2,5 km del tracciato in andata e ritorno) ho capito che il record della gara non era assolutamente attaccabile, in certi punti il vento sembrava un muro invalicabile! Tra l’altro, soffiava contro proprio nei punti peggiori, soprattuto nel tratto iniziale in continua e leggera salita.
Con me, uno dei più forti atleti triestini (e regionali), che ha concluso domenica scorsa la maratonina della Bavisela in 1h10’19”!
Gara tattica quindi? Niente di tutto ciò: allo sparo, giù tutto, mi metto davanti e comincio a spingere come se dovessi lottare da solo col cronometro.
La partenza è a favore di vento, quindi siamo sotto i 3′ al km. Prima curva a gomito a sinistra e… BAM, la Bora ci si para davanti: passiamo immediatamente a 3’35” al km, ma praticamente con lo stesso sforzo di prima!
Continuiamo così fino a oltre il 4° km (alla fine della salita), col vento prevalentemente in faccia che alterna raffiche fortissime a pochi momenti di tregua. Siamo da soli (il 3° classificato finirà con 58” di distacco), ma sono sempre io davanti a fare il ritmo.
Dalla fine della salita, provo più volte a fare dei piccoli allunghi, a ogni salitina o a ogni curva, giusto per testare la reazione delle gambe, in caso di volata è bene farsi trovare pronti…
La seconda parte di gara è leggermente in discesa, il vento si sente ancora ma è sicuramente meno fastidioso che in salita.
Dal 5° km comincio ad aumentare (i 3 km successivi li coprirò in 9’06”!), per cercare di prendere in po’ di margine, senza riuscirci.
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… all’arrivo, quasi morto! |
A 1 km dal traguardo siamo ancora assieme, a questo punto ci provo: scatto sotto i 2’50” al km, mi accorgo di avere una decina di metri di vantaggio, proseguo ancora un po’, ultima curva a destra prima del rettilineo finale… non ho memoria in gara di cinquecento metri così lunghi e duri (forse solo le gare in pista dai 3.000 in giù): finale corso con tratti sotto i 3′ al km (con la Bora contraria!), piccola curva a destra, vedo il traguardo, l’acido lattico mi ha indurito talmente le gambe che arrivo per inerzia, riuscendo a malapena ad alzare un braccio in segno di vittoria: 15” di distacco al 2° classificato in circa 800 metri, non mi sono decisamente risparmiato nel finale!!!
Tempo ufficiale 26’54” (ma devono aver fatto partire il cronometraggio in anticipo, a tutti risultano almeno 6” in più, comunque non cambia niente) per una media di 3’15” al km, praticamente lo stesso tempo del 2011. Guardando tra chi l’aveva fatta lo scorso anno, quasi tutti sono stati parecchio più lenti (in alcuni casi anche più di un minuto), la conferma che sono andato veramente forte!
Qui il GPS della gara (
qui quello del 2011), cliccando sul “Riproduttore” si può notare l’effetto del vento nei primi 4 km (prima ricordatevi il click su “Visualizza in metrico” per vedere in km e non in miglia),
qui la classifica completa.
KARHU RACER FULCRUM RIDE SIGNATURE EDITION (vedi post)
Non potevano essere da meno delle precedenti in versione verde (
qui la gara d’esordio): vittoria per entrambe! Niente da aggiungere (
qui tutti i post), un’ottima scarpa anche sotto la pioggia!
COMPRESSPORT R2 (vedi post)
Anche qui, niente da aggiungere a quanto scritto a suo tempo sulle calze (vedi
post). Il tessuto più leggero rispetto alle calze va sicuramente meglio con la pioggia, in quanto non assorbe l’acqua. Avendole entrambe e potendo scegliere, direi:
– le calze, quando non fa tanto caldo e non piove;
– le polpaccere, quando fa più caldo o quando piove.
Ovviamente, più la gara è lunga, più diventano utili.
Domani riposo obbligatorio (dopo sedici giorni), poi una settimana di transizione per affrontare al massimo il Trofeo Vidussi. In tanti danno già per scontato un certo risultato, ma… come si dice?“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!”