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Karhu Fast3 Fulcrum Ride

Riprendo da dove avevo lasciato questo post, ovvero le primissime impressioni con le “Karhu Fast3 Fulcrum Ride“.
Avendo già utilizzato due paia della versione precedente (“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”, queste e queste, con le seconde ci corro ancora), risulta semplice partire subito con un confronto.
Evoluzione della specie… da Fast2 a Fast3!
Innanzitutto, con la nuova versione hanno deciso di modificare la destinazione d’utilizzo: mentre le “Fast2” erano delle A2 utilizzabili anche come A3, le “Fast3” partono come A3 (le più protettive della gamma “Karhu” per le Neutre), ma come spiegherò più sotto, sono utilizzabili tranquillamente come A2! Gli 8 grammi in più delle “Fast2” (sul mio numero, 10,5 US) ovviamente non si sentono nemmeno (298 contro 306 grammi).
Ribadisco i soliti concetti: grande cura dei dettagli, tomaia morbida e priva di cuciture, avanpiede scarico e sensazione di leggerezza.
Mercoledì le ho tenute in giro per casa, giovedì l’esordio per 14,5 km tranquilli di scarico e venerdì per il lunghissimo di 31 km. Lo so, è una cosa che non andrebbe MAI fatta (nel senso che prima di farci un allenamento così lungo, bisognerebbe testarle per qualche uscita), ma giovedì mi son trovato talmente bene che mi son sentito di rischiare.
Ecco quindi le mie impressioni sulle “Fast3”, paragonate principalmente con le “Fast2”:
1) tomaia meno imbottita ma ugualmente morbida, decisamente più fasciante, calzano come un guanto;
2) lacci più sottili e morbidi;
3) linguetta migliorata, senza le due fasce laterali (dopo tanti km iniziavano ad accartocciarsi), la calzata risulta ancora più confortevole;
4) da fermo, la sensazione di “caduta in avanti” è ancora più accentuata;
5) ammortizzazione e sensazione di morbidezza maggiore, ma all’aumentare della velocità con il conseguente spostamento del baricentro in avanti, l’avanpiede scarico favorisce la progressione di ritmo (ieri ho concluso con gli ultimi km intorno a 3’30”,  e nel finale anche più veloce), come con le “Fast2”.
Chi dire quindi? Se le “Fast2” sono delle super scarpe, le “Fast3” sono state ulteriormente migliorate!
Confermo quanto scritto tempo fa: utilizzabili tranquillamente dai 3’30” al km in su, per arrivare sicuramente più su delle “Fast2”, grazie all’ammortizzazione maggiore, che a ritmi lenti rende la corsa sicuramente più confortevole!
Ebbbrava Karhu!
Qui trovate tutti i post relativi alle “Fast2”.

“Karhu Racer Fulcrum Ride”, prime impressioni e prima uscita

Ed ecco un’altra bella novità!
Dopo l’esperienza di reviewer per le “Karhu Fast2 Fulcrum Ride” (qui tutti i post a riguardo), a dire il vero ancora in essere, avendo raggiunto quasi gli 800 km e utilizzandole ancora… la “Karhu Nordic AB” ha deciso di inviarmi un altro paio di scarpe da testare e recensire.
Quale occasione migliore per provare il modello da gara per eccellenza, ovvero le “Karhu Racer Fulcrum Ride“? Categoria A1, peso dichiarato 213 grammi, buon dislivello tacco-punta per favorire il processo “Move Forward“, colore verde un po’ meno acceso delle “Fast2”, con dettagli neri e grigi.
Classica scarpa da gara e da lavori veloci.
Sono arrivate venerdì scorso con il corriere, troppo poco tempo per riuscire a provarle e utilizzarle in gara due giorni dopo…

Le prime impressioni, appena estratte dalla scatola, sono le stesse vissute con l’altro modello, ovvero grande cura dei particolari, solita tomaia morbida senza alcuna cucitura, suola molto flessibile ed elastica, estrema leggerezza.
Praticamente una “Fast2” ancora più leggera e meno imbottita!
Ai piedi risultano ancora più fascianti rispetto alle “Fast2”: tomaia morbidissima che avvolge il piede, la suola è ovviamente più secca, del resto non può essere altrimenti, parliamo di A1 leggere (ben al di sotto del limite per la categoria che è di 250 grammi), quindi per molti, ma non per tutti!
Le tengo ai piedi e ci giro per casa per un po’, i piedi sono i migliori giudici di qualsiasi scarpa…

Oggi invece è arrivato finalmente il momento di testarle su strada.

Il programma prevedeva una seduta di Interval Training sui 300 metri (15 volte con 1 minuto di recupero di corsetta), utile più che altro per far provare alle gambe un po’ di velocità dopo le prime 3 settimane di preparazione specifica per la maratona, con sedute che difficilmente raggiungono ritmi sotto 3’15” al km, allungo finale escluso…
Già durante il riscaldamento le scarpe risultano molto comode.
Correrci a 5′ al km non è decisamente l’ideale, si sente parecchio la suola secca e l’avanpiede molto scarico.
Quando invece arriva il momento di partire per l’allenamento vero e proprio, ecco che le scarpe rispondono “presente”!
Grande elasticità e reattività della suola, la leggerezza si sente eccome (sarebbe meglio dire che le scarpe praticamente non si sentono ai piedi!), e anche la tomaia molto fasciante aiuta ad aumentare la sensazione di una scarpa che si integra perfettamente con il piede, non essendoci praticamente alcuno spazio vuoto.
Il fatto poi di essere priva di cuciture e molto morbida, mette al riparo da ogni problema di sfregamenti, anche in gare lunghe.
Concludo l’allenamento in buona progressione, con i quindici 300 metri corsi mediamente in 54” (quindi 3’00” al km).
Solito defaticamento fino a casa per un totale di 14 km, non male come prima uscita!
Qui il GPS dell’allenamento.
Modello recensito: Karhu Racer Fulcrum Ride

Nuove “Karhu” Primavera-Estate 2012

Mi sono arrivati oggi a casa in anteprima (a giorni saranno disponibili anche sul sito ufficiale) tre nuovi modelli (categoria Neutre, suddivisa ulteriormente in tre sottocategorie) della collezione “Karhu” Primavera-Estate 2012.

In ordine di “arrivo” a casa Pitteri (a sinistra le prime arrivate)

In realtà, i nuovi modelli per tale categoria sono quattro (due quelli della categoria Stabili, uno da Trail), ma le “Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (categoria “Neutral Race”) nel nuovo colore (che riprende la bandiera finlandese) non sono ancora disponibili.

Quindi, per ora mi devo “accontentare” (si fa per dire eh, grazie “Karhu Nordic AB” e “Karhu Italia”!) delle “Flow Fulcrum Ride“, delle “Forward3 Fulcrum Ride” (entrambe categoria “Neutral Performance”) e delle “Fast3 Fulcrum Ride” (categoria Neutral “Training”), che vanno a fare compagnia alle due “Fast2 Fulcrum Ride” (nella prima versione color verde ormai messa da parte avendo raggiunto i 1.200 km, e in quella successiva color porpora, attualmente intorno ai 400 km) e alle “Racer Fulcrum Ride” (circa 250 km per 2 maratone, 4 maratonine e la gara di 12,3 km di domenica scorsa).

Non ho inserito volontariamente la categoria di appartenenza in base al peso (A1, A2 e A3) in quanto, come già specificato alla fine di questo post, ormai è un concetto superato: scarpe più leggere possono essere meno “performanti” di scarpe più pesanti e viceversa.
Infatti, dopo aver pesato le scarpe, ho scoperto che le “Fast3” sono più leggere delle “Forward3”, ma dichiaratamente meno “veloci”!

Qui trovate tutti i miei post relativi alle scarpe “Karhu” finora utilizzate, qui invece quelli dedicati alle “Fast2” e qui quelli dedicati alle “Racer”.

Come accennato poco sopra, per curiosità stasera ho pesato tutte le scarpe.
Normalmente i pesi dichiarati e pubblicati sui vari siti e giornali sono relativi alla misura 9 US, quelli di seguito sono ovviamente riferiti alle mie (10,5 US), quindi per forza di cose leggermente diversi.

In ordine di peso (dalla più leggera)…

In ordine di peso (a sinistra le più leggere)

“Karhu Racer Fulcrum Ride”: 248 g
“Karhu Flow Fulcrum Ride”: 280 g
“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”: 298 g
“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”: 298 g
“Karhu Fast3 Fulcrum Ride”: 306 g
“Karhu Forward3 Fulcrum Ride”: 316 g
Ora mi serve qualche giorno per testarle, a breve quindi le prime impressioni.

Dedicherò inizialmente un post per ogni nuovo modello, ma mi servono almeno un paio di uscite ciascuno per farmi un’idea precisa.

Guardandole e semplicemente calzandole per camminarci un po’ per casa, si nota la solita cura dei dettagli e l’estrema morbidezza della tomaia, oltre all’avanpiede molto scarico, quindi confermo quanto scritto a suo tempo in questo e in quest’altro post.

Aggiungo solo una prima impressione avuta con le “Fast3”: la sensazione di “caduta in avanti” è ancora più evidente rispetto alla versione precedente!

Karhu-aggiornamento per Karhu-amici

Piccolo aggiornamento relativo alle scarpe “Karhu” (qui tutti i post con le mie recensioni). Finora ho avuto la possibilità, grazie al contributo della “Karhu Nordic AB” e di “Karhu Italia”, di testare questi due modelli: la “Fast2 Fulcrum Ride” (categoria A2/A3) e le “Racer Fulcrum Ride” (categoria A1).
Anche due miei compagni di squadra, incuriositi dalle recensioni, hanno acquistato online questi due modelli: la “Forward2 Fulcrum Ride” (categoria A3/A2) e la “Fluid Fulcrum Ride” (categoria A3).
Praticamente sono tutti i modelli “neutri” (mancherebbe solo la “Flow Fulcrum Ride“, A2/A1 disponibile anche in versione invernale water proof).
Parto dalle più leggere…
Col rischio di risultare ripetitivo (leggi terz’ultimo paragrafo…), cosa aggiungere al fatto che le ho appunto usate in gara solo in occasione di una maratonina (vinta) e di una maratona (con personal best)? Se non ricordo male, si usa dire “Non c’è due senza tre!”, quindi vedremo domenica prossima alla Pisa Marathon
Qui tutti i post a riguardo.
Karhu Fast2 Fulcrum Ride (categoria A2/A3)
1.000 km superati e le uso ancora! Niente da aggiungere, soprattutto tenendo presente che solo in un’occasione ho superato i 900 km, ed era una A3!
Qui tutti i post a riguardo.
Karhu Forward2 Fulcrum Ride (categoria A3/A2)
Le usa il mio compagno di squadra (e di allenamenti!) Rocco, per ritmi dai 3’30” in su. Abbondantemente superati gli 800 km, anche lui è rimasto piacevolmente sorpreso dalla comodità (unita alla reattività) e dalla durata.
Le usa il mio compagno di squadra e triathleta (IronMan finisher!!!) Luigi. Ne parla qui e soprattutto qui.
N. B. Le categorie tra parentesi le ho inserite io, anche se ormai da un paio d’anni direi che sono belle che superate. Una volta facevano riferimento solo al peso della scarpa (preso sulla misura 9 US, sotto i 250 g per le “A1”, tra 250 g e 299 g per le “A2”, sopra i 300 g per le “A3”, poi le stabili “A4” solo per chi ha problemi di iperpronazione), ora con i nuovi materiali e la nuova “filosofia” che si sta affermando (scarpe meno ammortizzate e strutturate per garantire maggiore libertà al piede e quindi favorire un graduale ritorno alla corsa “natural”) le categorie servono più che altro per distinguerne l’utilizzo, tenendo sempre presenti le caratteristiche fisiche e soprattutto “prestazionali” dell’utilizzatore.
Sul sito ufficiale trovate anche tutte le informazioni che stanno alla base della filosofia “Fulcrum”: per dirla in poche righe, cercano di favorire la corsa in avanti grazie a un buon dislivello tacco-punta.
Per chi è più lento, si tratta di facilitare e velocizzare il movimento di “rullata”.
Per chi è più veloce e corre prevalentemente di avanpiede, il fatto di averlo abbastanza “scarico” in tutti i modelli permette al piede di muoversi in tutta libertà.