Gianmarco Pitteri, classe 1976, sportivo da sempre.
Dopo un brevissimo passaggio obbligato per il calcio (siamo italiani…), dai sei anni ho giocato praticamente sempre e solo a basket, con punte di fanatismo non indifferenti (il boom della NBA in età adolescenziale…). Tutte le categorie giovanili al “Don Bosco Trieste”, poi da senior principalmente in serie C1, nove anni divisi equamente tra Trieste e Ronchi dei Legionari.
Per riassumere il tipo di giocatore: gran tiratore da 3, buon realizzatore, pessimo difensore… Ma arriviamo al 2005: annata “difficile” in serie C1, retrocessione, nonostante un’offerta decisamente interessante dal punto di vista economico arrivata da una squadra fuori città, decido di prendermi una pausa dal basket, con l’idea di ripensarci magari a metà stagione, durante il mercato invernale (era gennaio 2006).
Nel frattempo, oltre a lavorare con i pesi in palestra, inizio a correre un po’, tanto per tenermi in allenamento. Da esordiente totale, mi allenavo nel modo peggiore possibile, correndo due o tre giorni consecutivi nel fine settimana (pensavo: “Troppo freddo e troppo buio per correre la sera dopo il lavoro!”), ovviamente senza alcun riferimento riguardo a tempo o spazio percorso.
Arriva febbraio 2006, sono ancora senza squadra, decido di iscrivermi alla mezza maratona della mia città (“La Bavisela” di Trieste), una specie di scommessa con me stesso: poco più di due mesi di “preparazione” (virgolettato d’obbligo) per cercare di finirla. Allenandomi praticamente a caso (vedi sopra) e non superando mai i 14 km in un’unica seduta, chiudo in 1h32’47” (real time), con le gambe letteralmente distrutte…
Qualcosa però è cambiato: l’esperienza mi è piaciuta, ho iniziato a documentarmi (Internet, libri, manuali ecc.) e a razionalizzare un po’ gli allenamenti. Già pochi mesi dopo, a settembre, faccio la “pazzia” di correre due mezze maratone in otto giorni: 1h24′ la prima (Udine) e addirittura 1h21′ (Aurisina) la seconda, nonostante il percorso decisamente meno scorrevole (ancora non mi spiego un tale miglioramento…).
Da qui in poi, è stato un continuo crescendo di interesse e applicazione. In due parole: vita cambiata (in meglio, ovviamente)! Oltre alle informazioni reperibili su Internet, ho arricchito la mia libreria con praticamente tutti i testi sull’argomento (anche e sopratutto in lingua inglese), oltre a libri di fisiologia sportiva e di alimentazione, da sempre una delle mie passioni (ho scritto diversi articoli sul magazine di triathlon Zona Cambio).
Nel mio piccolo, dopo tredici anni, credo di poter esser considerato un (piccolo) “esperto” della materia, anche se preferisco definirmi “perennemente in studio”!
Finora ho quasi sempre pianificato i vari obiettivi agonistici e la successiva preparazione da solo, ma negli anni ho avuto la possibilità di entrare in contatto con diversi allenatori e tecnici.
Dal 2009 mi alleno solo al mattino prima di andare a lavorare (sono tecnico e docente informatico), l’allenamento inizia prima delle 6:00 (a seconda della lunghezza della seduta) e finisce intorno alle 7:00. Nel fine settimana leggermente più tardi, ma ormai sono talmente abituato che difficilmente inizio a correre dopo le 7:30. Qui trovate la mia giornata tipo (era la fine del 2011, oggi è leggermente cambiata, ma a grandi linee siamo lì).
Obiettivi? Cercare di migliorarmi (superati i 40 anni… mantenermi!), facendo sempre e solo riferimento a me stesso: sono molto più soddisfatto quando abbasso i miei tempi magari piazzandomi dietro in classifica piuttosto di quando vinco, ma andando più piano!
Mi piace spaziare dalla maratona alle gare in pista.
A febbraio 2016 ho conseguito la qualifica di Istruttore FIDAL. Negli anni ho scritto qualche articolo anche su ENDU, portale dedicato agli sport di resistenza, qui tutti i miei articoli.
Nel 2017 e 2018 ho fatto parte del team ASICS FrontRunner Italy.
Le mie 15 maratone…
2007 (1): Firenze (2h51’)
2008: nessuna
2009 (1): Ravenna (2h40’, 3° assoluto)
2010 (2): Trieste (2h32’, 4° assoluto) e Berlino (2h32’, 60° assoluto, 1° italiano)
2011 (2): Torino (2h30’, 29° assoluto) e Pisa (2h29’, 7° assoluto)
2012 (3): Padova (2h28’, 12° assoluto), Città del Vino (come lunghissimo a tre settimane da Lucca, 2h42’, 2° assoluto) e Lucca (2h32’, 8° assoluto)
2013 (2): Londra (2h29′, 25° assoluto, 1° italiano) e Torino (2h32′, 20° assoluto)
2014 (1): Milano (2h38′, 26° assoluto) e Firenze (ritirato al 27° km causa riacutizzarsi del problema al ginocchio)
2015: nessuna
2016 (1): Padova (2h38′, 9° assoluto)
2017 (1): Firenze (2h38′, 20° assoluto)
2018 (1): Londra (partito con pochissimo allenamento e speranze nulle di finirla causa tendinite, 2h52′, 520° assoluto)
2019: nessuna
2020: nessuna
2021: nessuna
2022: nessuna
2023: nessuna
2024: nessuna
Classifica maratoneti italiani (MaxiMaratona.it): 158° nel 2017, 154° nel 2016, 153° nel 2014, 41° nel 2013, 40° nel 2012, 60° nel 2011, 71° nel 2010, 233° nel 2009, ? nel 2007.
Personal Best
42,195 km: 2h28’45” (“Maratona S. Antonio”, Padova, aprile 2012, SM35)
21,097 km: 1h10’18” (“Maratonina di Brugnera”, Brugnera, marzo 2010, SM30)
10.000 m in pista: 33’35” (Gorizia, giugno 2013, SM35), provati solo una volta
5.000 m in pista: 15’45” (Gorizia, giugno 2011, SM35)
3.000 m in pista: 8’52” (Gorizia, giugno 2012, SM35)
Beer Mile (1.609 m, una birra da 33 cl a ogni giro) in pista: 6’30” (Trieste, maggio 2015, SM35), provato solo una volta
Miglio (1.609 m) in pista: 4’44” (Trieste, giugno 2017, in allenamento, SM40), 5’01” (Tolmezzo, giugno 2024, SM45)
1.500 m in pista: 4’18” (Pordenone, giugno 2008, SM30)
1.000 m in pista: 2’46” (Trieste, agosto 2011, SM35), provati solo una volta
800 m in pista: 2’19” (Trieste, settembre 2024, SM45), provati solo una volta