
Le Nike Zoom Gravity sono state lanciate in sordina a Luglio 2019 in concomitanza con altre scarpe più blasonate dell’azienda Americana. Gli esperti di marketing dell’Oregon erano in effetti troppo impegnati a presentare le Nike Pegasus Turbo 2, le Nike Pegasus 36, le Zoom Fly 3 e soprattutto le Nike Vaporfly Next. Perché dedicare tempo a scarpe «entry level»? Dato che il lettore medio era interessato a capire se la differenza di prezzo rispetto ai modelli più blasonati fosse giustificata, Massi ha deciso finalmente di provare le Nike Gravity ed ecco di seguito la sua opinione.
Se non avete tempo di leggere l’articolo, sappiate che le Nike Gravity sono fondamentalmente delle scarpe da gara per tutti ad un prezzo accessibile che mantengono lo stesso design e forma dei prodotti più innovativi della casa americana. Ovviamente questa tipologia di scarpa non può essere pubblicizzata più di tanto perché gli altri quattro modelli sono quelli su cui l’azienda punta.
Nike Zoom Gravity, la nostra opinione
Non sappiamo perché l’azienda americana abbia deciso di chiamare «Gravity» il modello «a basso costo» per correre velocemente. Anche se la calzatura non adotta la tecnologia con piastra in fibra di carbonio, quella dei modelli più costosi, è evidente che le Gravity si collocano tra le scarpe più veloci per chi intende allenarsi intensamente.
Principali domande della recensione
Ecco le domande a cui abbiamo cercato di rispondere nella nostra recensione dettagliata. Per guidare il lettore nella recensione, l’articolo è diviso in sezioni. Vi consigliamo di leggerlo tutto d’un fiato e poi di soffermarvi sulle parti che vi interessano ad una seconda lettura. Per chi invece preferisse un video, ecco la prova sul campo con Andrea Soffientini:
- Caratteristiche generali
- Caratteristiche tecniche
- Comportamento nella corsa
- Durata
- Conclusioni
- Prezzi e approfondimenti
Caratteristiche generali
Per chi fosse interessato a leggere le caratteristiche degli altri modelli Nike simili, ecco le recensioni dei modelli antecedenti:
- Nike Zoom Fly, la recensione, primo modello;
- Nike Zoom Fly Flyknit, la recensione, secondo modello.
- Nike Zoom Fly 3, la recensione, terzo modello;
- Nike Vaporfly Next %, la recensione.
Caratteristiche tecniche
Vediamo le caratteristiche tecniche delle Nike Zoom Gravity, poi descriviamo le principali evoluzioni rispetto al modello precedente, infine discuteremo l’impatto sulla corsa. La filosofia Nike prevede scarpe strette sull’avampiede. E la Nike Zoom Gravity non fanno davvero eccezione. Nonostante l’utilizzo di una nuova tomaia «relativamente elastica», le Gravity vestono davvero strette. Siccome sono pensate per correre velocemente, non crediamo che sia un vero problema. Se cercate la comodità, suggeriamo di comprare «mezzo numero in più». Difficile però dire a distanza come comportarsi, in questo caso se comprate online la cosa importante è cercare un sito che consenta di restituire il prodotto. In effetti non crediamo che possiate trovarle nei negozi, dove invece vedrete le Pegasus 36.
Peso
Per quanto riguarda il peso, rispetto alle Zoom Fly 3 sono stati tolti circa 40 grammi! Le specifiche tecniche parlano di 222 grammi sul modello 42 e 1/2. Prese in mano, abbiamo immediatamente apprezzato la leggerezza:
Sintesi delle principali caratteristiche tecniche
Peso: 222 g. (taglia 42 1/2)
Altezze della suola: 31 mm (tallone), 21 mm (avampiede)
Larghezza disponibile: D=media
Come calza (basato sulla larghezza D)
-
- Calzata: standard (secondo noi calza leggermente stretta)
- Larghezza del tallone: medio
- Volume mesopiede: medio-basso
- Larghezza avampiede: medio / medio-stretta
- Altezza avampiede: medio-basso
- Altezza arco: medio / alto
Differenze rispetto alle Nike Zoom Fly 3
Anche se esteticamente sono davvero simili, il comportamento nella corsa è davvero diverso. Presentano comunque una costruzione di base simile, ma sia intersuola, suola e tomaia sono basate su materiali di qualità inferiore. Confrontando le due scarpe, possiamo valutare alcune differenze:
- Tomaia, ha una maglia meno traspirante del VaporWeave, sempre a doppio strato. Ma la sensazione è di calzare una scarpa con una tomaia meno morbida e con «più plastica»:
- Peso, il peso è diminuito di 40 grammi, rendendo la scarpa davvero eccellente per peso e reattività;
- Parte anteriore, molto più stretta sull’avampiede e più filante
- Allacciatura e Linguetta: la linguetta non è integrata nella tomaia ma il bloccaggio del piede è comunque garantito.
- Design conchiglia: il tallone è più stretto ma anche più morbido ed imbottito.
- Suola, molto più stretta, specialmente nell’avampiede.
Ecco visualmente come si presentano le due scarpe a confronto:
In sintesi, l’«essenza» dei due modelli è la stessa ma i cambiamenti di comportamento in corsa si possono riassumere in:
- scarpa più leggera, quindi tendenzialmente più «veloce», ma solo di poco;
- scarpa leggermente meno stabile, a causa della suola più stretta. Essendo però più «basse», hanno il pregio di essere maggiormente a contatto con il terreno;
- forma più filante, sia nel tallone che nell’avampiede, lo spazio a disposizione è leggermente più ridotto e quindi diventa abbastanza difficile correre a lungo, secondo noi.
Estetica e forma
La Zoom Gravity si presenta come le sorelle in una foggia importante. L’intersuola è bicolore, mentre la tomaia è realizzata in simil VaporWeave a due strati. La maglia al tatto è meno morbida del modello premium. Però sembra davvero resistente. Appena indossate le Zoom Gravity si sentono relativamente strette, in particolare nel collo del piede e nell’avampiede.
Allacciatura
Vista frontalmente, si nota immediatamente l’allacciatura abbastanza tradizionale, i lacci sono abbastanza sottili, così come la linguetta. Nonostante non sia un tutt’uno con la parte superiore della tomaia, l’allacciatura è abbastanza avvolgente:
La scarpa è davvero molto bloccata, non abbiamo davvero avuto la stessa sensazione provata con i modelli 2019 (tranne le Vaporfly Next %). Ad ogni modo, per chi avesse problemi, anche in questo caso esiste la possibilità d’utilizzare l’ultimo foro:
Come da «tradizione recente», sul tallone c’è una grande scritta in orizzontale «Engineered for Fast, tested for Speed, no Excuses just Run». Non male come concetto, simile a «meno menate». Nella parte posteriore, abbiamo come al solito apprezzato il tallone a forma di V:
Conchiglia
La zona del tallone è di dimensione ridotta, il piede è perfettamente «bloccato», forse troppo! Manca ancora una volta un elemento riflettente ed è assente pure la solita indicazione del tempo:
Il tallone si estende molto verso l’esterno, ancora più del solito. L’imbottitura posteriore è davvero minimale, ma nonostante la qualità dei materiali, non abbiamo notato grossi problemi d’irritazione:
Nella parte interna del tallone, anche le Nike Zoom Gravity includono una piccola imbottitura, migliorando il comfort dell’appoggio. In questo caso è una scelta necessaria, visto che lo spazio a disposizione è abbastanza ristretto.
Suola
Il battistrada è davvero particolare e diverso dagli altri modelli. Nike ha introdotto in maniera generosa una grande quantità di gomma nell’avampiede, oltre nella parte laterale del tallone. La scelta di design serve per migliorare la durata della suola, oltre per incrementare la trazione:
Nella parte posteriore in particolare la forma del tallone è molto arcuata e la presenza di una gomma bianca rende l’appoggio molto rigido, offrendo un’incredibile reattività ai tallonatori:
Nella parte anteriore, la scarpa include uno strato importante di gomma molto «più rigida», che supporta una grande propulsione. La parte bianca invece vede una grande scritta «Zoom» e garantisce una buona reattività. Infine la stabilità nei cambi di direzione è garantita dai tacchetti laterali:
L’appoggio di mesopiede è molto più morbido e si caratterizza per una parte d’intersuola con tre diverse scanalature, inframezzate dal logo Nike Swoosh. Per chi corresse su terreno sterrato, attenzione ai sassi che potrebbero entrare:
Come le sorelle maggiori, anche la Gravity, vista a livello laterale, si mostra nella sua bellezza. Impressiona la suola per la quantità di gomma e per la struttura affusolata nella parte posteriore:
Comportamento nella corsa
Ogni volta che leggiamo la scritta «Fast» sulla parte esterna dell’intersuola, la domanda sorge spontanea: «ma sarà vero?» Come al solito, tutto è relativo, ecco però i nostri test.
Corsa Lenta su Asfalto
In una corsa lenta le Zoom Gravity si fanno notare per la sensazione di reattività e la relativa assenza d’ammortizzazione. Si capisce immediatamente che scarpe non sono pensate per correre lentamente, vista la grande reattività. Alla conclusione dei primi dieci chilometri, si fa fatica a tenere un ritmo lento.
Corse medie e veloci
Corse lunghe
E per le corse lunghe? In questo caso non abbiamo voluto provarle oltre l’ora di corsa. Sinceramente una scarpa così reattiva e poco ammortizzata non la consiglieremmo in uscite lunghe. E’ vero che abbiamo corso nel passato alcune maratone con le Nike Streak LT 3, ma l’assenza di ammortizzazione potrebbe farsi pagare con il passare dei chilometri. Inoltre l’avampiede molto stretto limita davvero la durata dell’uscita di corsa. Non ci sentiamo infine di consigliarla per le gare, per la stessa ragione.
Durata
Vale la solita considerazione di sempre sulla durata. Essa è fortemente influenzata dal peso dell’atleta che la utilizza, dalla sua biomeccanica di corsa, ma soprattutto dai materiali utilizzati dall’azienda. Come per tutte le cose, è una questione individuale. Anche se il materiale è relativamente di qualità inferiore, pensiamo che non ci siano ragioni strutturali che riducano la vita utile del prodotto.
Conclusioni
Prezzi e disponibilità
La scarpa da listino costa 101 €. Chiaramente, essendo una scarpa di nicchia, ma comunque di un marchio «popolare» si trova leggermente scontata su diversi siti web, almeno intorno al 20%. Ecco i principali link d’acquisto:
siti web | prezzo medio | Link acquisto |
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Running Warehouse | 70 – 95 € | link |
Nike | 70 – 101 € | link |
Amazon | 72 – 101 € | link |