Le Nike Pegasus sono le scarpe da corsa più longeve presenti sul mercato Italiano, essendo state lanciate nel lontano 1983. Nella recensione delle Pegasus 35 abbiamo sia raccontato la loro storia sia descritto l’evoluzione ed il cambiamento negli anni. L’articolo odierno ha invece solo la «presunzione» di raccontare il cambiamento del modello presentato esattamente un mese fa dall’azienda dell’Oregon. Dopo la recensione delle Pegasus 34 e quella delle Pegasus 35, abbiamo nuovamente chiesto al fortissimo podista Andrea Soffientini di raccontarci le principali evoluzioni e le scelte di design dell’azienda dell’Oregon. Ecco quindi la nostra recensione dettagliata, che questa volta è stata preceduta da quella delle Pegasus Turbo 2.
Nike zoom Pegasus 36, la nostra opinione
Le Nike Pegasus 36 sono uscite in concomitanza con gli altri modelli «più veloci» dell’azienda americana. E noi non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di testare le nuovissime e democratiche scarpe, oramai giunte alla trentaseiesima edizione. Dopo aver recensito le «vecchie» Pegasus 34 («Peg34») e le «nuove» Pegasus 35 («Peg35»), ecco la nostra opinione sulle «nuovissime» 36.
Principali domande della recensione
Come al solito, la recensione è dettagliata, frutto di una serie di test accurati. Per guidare il lettore, l’articolo è diviso in sezioni. Vi consigliamo di leggerlo tutto d’un fiato e poi di soffermarvi sulle parti che vi interessano ad una seconda lettura:
- Caratteristiche generali
- Caratteristiche tecniche
- Comportamento nella corsa
- Durata
- Conclusioni
- Prezzi e approfondimenti
Come disclaimer, non abbiamo ricevuto nessun compenso per questa recensione. Pur essendo soltanto podisti amatori evoluti, le nostre conoscenze analitiche ci aiutano a diffondere in maniera semplice le nuove tecnologie, uno dei principali obiettivi del sito, oltre a permettere ai podisti di tutti i livelli di correre meglio. La filosofia del blog resta la stessa di sempre: no test, no party, non possiamo valutare analiticamente quello che non testiamo.
Caratteristiche generali
Le Nike Zoom Pegasus 36 sono scarpe di categoria «massimo ammortizzazione», sono adatte ai podisti con appoggio neutro e supino, hanno un drop 10, tipico dell’azienda americana, anche negli ultimi modelli. Possono essere utilizzate in tutte le superfici e condizioni meteo grazie alla suola dotata di un ottimo grip anche sul bagnato.
Caratteristiche tecniche
Diciamolo subito: le Pegasus 36 non sono molto diverse dal modello 35, però Nike ha apportato alcune modifiche con l’obiettivo di migliorare il comportamento nella corsa. Ci saranno riusciti? Ovviamente dipende da cosa si cerca. Vediamo comunque in primo luogo le caratteristiche tecniche, poi i principali cambiamenti ed infine discuteremo l’impatto sulla corsa.
Sintesi delle principali caratteristiche tecniche.
Ecco le principali caratteristiche tecniche delle Nike Pegasus 36. Si noti che, in molti siti, il peso indicato è superiore rispetto a quello da noi evidenziato. In realtà rispetto alla versione precedente non ci sono state modifiche sostanziali e il peso si attesta intorno ai 240-280 grammi a seconda del numero utilizzato. Ma per la versione standard US 9, il dato resta sempre di 266 grammi.
- Peso: 266 g (EU, 42.5), nella foto il peso delle Pegasus 36, con 9.5 US (43 EU), 269 grammi.
- Altezze della suola: 28 mm (tallone), 18 mm (avampiede)
- Larghezza disponibile: D=Medium; come calza (basato sulla larghezza D)
- Calzata: standard
- Tallone: medio stretto
- mesopiede: medio basso
- avampiede: medio
- spazio dita: medio
- arco plantare: medio alto
- forma: semi arcuata
Differenze rispetto alle Pegasus 35
Come costruzione, la Pegasus 36 è molto simile alla versione precedente, in particolare nella parte inferiore. La suola è identica, la parte frontale pure. Qualcuno sui forum internazionali, ha sottolineato che la scarpa sia più reattiva, ma in realtà il materiale è esattamente lo stesso ed il comportamento nella corsa è analogo, come verificato dalle dinamiche di corsa Runscribe. Inoltre la calzatura conserva una tomaia molto simile, ma non identica, dell’edizione 35. Il tessuto resta molto morbido, anzi più confortevole. La tecnologia dell’intersuola è ancora un mix di Zoom Air e Cushlon. E quindi, quali sono le principali differenze tra i due modelli?
- Conchiglia. Basta vedere la foto più sotto per capire che il cambiamento suggerito nella Peg 35 da Mo Farah è stato ulteriormente estremizzato. Ora il tallone delle Pegasus 36 è più affusolato. Nel nuovo modello la conchiglia è ulteriormente rivolta verso l’esterno con l’intento di lasciare spazio al tallone e ridurre il contatto con il tendine d’Achille. Questa scelta di design ha un impatto nel comportamento della corsa: sicuramente ci si sente molto liberi nella parte posteriore, però ha un impatto sul bloccaggio del piede come vedremo.
- Linguetta / posizionamento lacci. Nike ha nuovamente cambiato la linguetta, molto più sottile: sembra quasi pensata per scarpe da gara. Al tatto la nuova linguetta è molto sottile e soffice, cosa sicuramente apprezzata dal piede in queste giornate calde. Essendo però più corta, il suggerimento è quello di allacciare correttamente le scarpe per evitare di doversi fermare durante l’allenamento. Inoltre Nike ha inserito un migliore supporto al Flywire per consentire un miglior bloccaggio del piede, con l’inserimento verticalmente di un pezzo di tomaia in pelle plastificata. Ancora una volta questa scelta è stata fatta in collegamento con la nuova conchiglia:
- Tomaia. La tomaia è leggermente più leggera, forse anche un po’ più traspirante, ma non abbiamo notato un impatto significativo rispetto al modello precedente, nemmeno durante queste calde giornate estive.
- Design del logo. A parte l’aggiunta della scritta sui lati, è stato anche cambiato il design del logo.
Estetica e forma
Come tutti i podisti sanno, è sempre una bella sensazione togliere dalla scatola un nuovo modello di scarpe. A parte il colore Verde Elettrico da associare alle Nike Vaporfly Next Percent, esteticamente le Nike Pegasus restano sempre molto eleganti. La parte del tallone ulteriormente inclinata ma accattivante, la tomaia leggermente più leggera, i lacci sicuri e stabili.
La prima calzata ci ha fatto pensare che non sia cambiato molto, tranne nella parte posteriore. Il piede è avvolto discretamente, la zona dell’avampiede è paragonabile alla precedente, mentre la parte del tallone la sensazione sia di ulteriore comodità. Anche se l’impressione iniziale è che la scarpa tenda ad essere meno avvolgente rispetto alla versione precedente:
E’ stata aggiunta una scritta che «la scarpa è stata sviluppata seguendo le specifiche dei migliori atleti al mondo». Proprio bello il marketing:
Come già scritto, la zona del tallone è diventata relativamente larga e confortevole, il piede si adagia adeguatamente. Così come per le Pegasus Turbo 2, il design è leggermente cambiato ed ora pensiamo che il tallone non sia perfettamente «bloccato», come invece succedeva nel modello antecedente. La conchiglia resta comunque molto simile, includendo un bellissimo elemento riflettente che si estende fino alla parte superiore:
Inoltre è stata spostato nella parte posteriore il logo Nike:
La soletta in EVA modellata a compressione non è particolarmente premium, molto simile a quella del modello dell’anno scorso:
Il plantare della scarpa non è perforato, ma l’intersuola risulta relativamente morbida, tenuto conto che sarà la suola a fornire la reattività per le corse intense:
Non abbiamo molto da dire sulla suola, visto che il design è esattamente lo stesso rispetto a quello dell’anno scorso:
Sono sempre presente i soliti tacchetti nella parte anteriore ed una banda in gomma sulla parte laterale del piede:
La stessa cosa vale per il design della suola nella parte posteriore, nulla è cambiato. La scarpa avrà un discreto grip, almeno fino a quando si consumeranno i tacchetti, cosa che succederà in funzione del vostro modo di correre:
Bello immaginare la scarpa superare la barriera dei 3000 siepi:
Comportamento nella corsa
La Zoom Pegasus 36 è stata testata per circa 400 km su tutti i terreni e in molte condizioni. Chiaramente aggiorneremo la recensione se dovessimo notare qualcosa di diverso, anche se ne dubitiamo.
Come suggeriscono i documenti di marketing, «la tecnologia Nike Zoom Air combina aria pressurizzata e fibre interne e assicura un’ammortizzazione reattiva». Per il neofita di Nike, l’ammortizzazione delle Pegasus 35-36 non è così morbida, proprio per la costruzione della scarpa. Ad ogni modo è sempre una questione relativa, che dipende dalle abitudini dei podisti e dei marchi. Ecco le nostre principali considerazioni a vari ritmi.
Corsa Lenta.
Le prime uscite sono state fatte in pista ad un ritmo variabile tra i 4’30” e i 5 minuti al km. La sensazione rispetto alle Peg 35 non è cambiata: le Pegasus 36 sono abbastanza ammortizzate per correre un lento. Però la calzata grazie alla nuova linguetta sembra quasi Flyknit. La scarpa risulta essere un po’ più morbida come ammortizzazione rispetto alla 35 ed al contempo sembra più leggera. Grazie alla nuova linguetta, i primi chilometri risultano davvero piacevoli. L’appoggio della linguetta sul collo è gradevole. Le uscite seguenti sono state fatte su pista bianca. Magari è solo una sensazione dovuta al modello nuovo, ma su sabbia non scivolano e risultano ancora più stabili.
In conclusione, la scarpa risulta comoda e rilassante. L’unico aspetto negativo è il tallone troppo libero, che a secondo della tipologia di biomeccanica di corsa potrebbe influenzare il vostro modo di correre.
Fartlek e corse veloci
Provate in pista, siamo rimasti soddisfatti ma anche relativamente sorpresi del fatto che ad una spinta estrema, il bloccaggio del piede non fosse ideale. Correndo i soliti 400 metri in 1 minuto e 10 secondi, abbiamo avuto la sensazione che la scarpa tendesse a staccarsi da un momento all’altro. Ovviamente è stata solamente una percezione, perché il sistema di bloccaggio anteriore garantisce una discreta stabilità. Proprio per questa ragione, consigliamo di utilizzare le Pegasus 36 solamente in uscite rigeneranti, lenti, lenti svelti e medi.
Corse lunghe
L’ultimo test è stato fatto in un’uscita lunga, dove la sensazione di comodità si evidenzia immediatamente fin dai primi chilometri. Certo è che dopo aver provato le Pegasus Turbo 2 nei lunghi, le scarpe negli ultimi 10 km risultano “relativamente pesanti”.
Durata
La durata teorica di una scarpa è individuale
La questione della durata delle scarpe da corsa è una delle più «dibattute» tra i podisti di tutti i livelli. Il nostro suggerimento di fondo, per qualunque scarpa, è quello di cambiarla dopo 500 km. Ma in realtà, in funzione del vostro modo di correre, del vostro peso, del numero di uscite settimanali, ma anche del budget, non esiste un suggerimento univoco. Proprio per questa ragione, la nostra infografica suggerisce una durata minima e massima delle scarpe. Noi non abbiamo ancora corso i chilometri necessari per poter stabilire precisamente una durata effettiva. Tuttavia, essendo il design davvero molto simile alle Pegasus 35, ribadiamo quanto già scritto precedentemente.
Durata delle Pegasus 36 in pratica
Nei nostri test l’ammortizzazione è molto simile a quella delle Peg 35, quindi pensiamo che per un podista efficiente (dal peso di 60-64kg per gli uomini, da 45-50 kg per le donne) la durata si assesti sui 900 km. La presenza dello Zoom Air su tutta la superficie garantisce un’ammortizzazione consistente per una buona parte della vita utile delle Peg 36, mentre potrebbe esserci un maggior consumo della schiuma, soprattutto per chi non abbia un peso ottimizzato. Inoltre la longevità del battistrada delle Pegasus resta un punto di forza, in quanto almeno fino a 600 km rimane solo leggermente consumato. Infine, la tomaia ha materiali eccellenti che dureranno almeno 1000 km prima di rompersi.
Invece, per il podista robusto (dai 70 ai 79 kg) la durata suggerita delle Pegasus varia tra i 600 e i 750km, a seconda del modo di correre. Oltre gli 80 kg, suggeriamo di passare a scarpe più ammortizzate.
Conclusioni
Nei documenti di marketing suggerisce che le Pegasus 36 siano state progettate per i podisti di ogni livello. A questa affermazione non abbiamo davvero nulla da obiettare.
E rispetto alla versione 35? Visto comunque che pochissime cose sono cambiate, noi suggeriamo di optare ancora per le Nike Pegasus 35, quelle dal miglior rapporto qualità/ prezzo.
Prezzi e disponibilità
La scarpa da listino costa 121€, ma dopo poche settimane si riesce già a trovarla scontata sia online sia nei negozi. Come al solito suggeriamo di comprare dove costa meno, soprattutto se siete già clienti Nike. Ovviamente i modelli precedenti sono scesi di prezzo e potreste trovare scarpe a prezzi davvero conveniente (sotto i 70 euro):
siti web | prezzo medio | Link acquisto |
---|---|---|
Running Warehouse | 79-96 € | link |
Maxisport | 99-105 € | link |
Sportshoes | 109-120 € | link |
Cisalfa (35) | 69-79 € | link |
Maxisport (35) | 109 € | link |
Altri link d’acquisto dei modelli precedenti li trovate ai seguenti indirizzi:
- Nike Pegasus 36 su Amazon
- Comprare le Nike Pegasus 35 su Amazon
- Scegliere il modello precedente: Nike Pegasus 34 su Amazon