Le Hoka One One Rehi sono l’ultimo modello di scarpe Hoka per gareggiare. L’azienda Californiana sta espandendo il suo catalogo anche a modelli più leggeri e proprio per questa ragione applaudiamo la scelta di questa scarpa «morbidamente leggera». Nel periodo di corse serali potrebbe essere una buona alternativa per chi cerca contatto con il terreno ma non vuole una scarpa troppo secca. Acquistate da poche settimane, le stiamo provando in maniera estensiva e ora sono disponibili in Europa su Runningwarehouse Italia. Massi le ha testate e di seguito troverete la sua opinione.
Hoka One One Rehi, la nostra opinione sulle scarpe da gara super leggere
Come già raccontato nella guida Hoka, l’azienda californiana si è imposta sul mercato per le sue scarpe innovative e molto ammortizzate. Nei primi anni si è focalizzata sulla comodità. Solo recentemente ha esteso il suo design a modelli più dinamici e portati alla velocità. Avendo partecipato all’emozionante diretta del record del mondo (poi fallito) della 100 km, abbiamo apprezzato l’interesse di Hoka One One per le scarpe da gara. Già nel 2017 erano state rilasciate le Tracer 2, da noi recensite, poi recentemente sono state presentate sia le Carbon Rocket e le Evo Rehi, volte non soltanto alle gare ma anche ad allenamenti veloci. Dopo aver recensito le Carbon Rocket, il nostro interesse si è rivolto alle Rehi, che si contraddistinguono per una linea morbida, un design molto leggero e soprattutto un’esperienza di corsa diversa, proprio nella filosofia dell’azienda Californiana.
Principali domande della recensione
Ecco le domande a cui abbiamo cercato di rispondere nella nostra recensione dettagliata. Per guidare il lettore nella recensione, l’articolo è diviso in sezioni. Vi consigliamo di leggerlo tutto d’un fiato e poi di soffermarvi sulle parti che vi interessano ad una seconda lettura.
- Caratteristiche generali
- Caratteristiche tecniche
- Comportamento nella corsa
- Durata
- Conclusioni
- Prezzi e approfondimenti
Caratteristiche generali
Caratteristiche tecniche
Vediamo le caratteristiche tecniche delle Hoka One One Rehi, poi le descriviamo le principali evoluzioni rispetto alle Tracer 2, infine discuteremo l’impatto sulla corsa. Come tutti i precedenti modelli da gara di Hoka, hanno una forma arcuata e una calzata filante. Non le definiremmo così strette come le altre scarpe da gara, abbiamo avuto la sensazione di una scarpa davvero confortevole, rispetto ad aziende concorrenti. Forse il contatto con il terreno non piacerà agli Aficionados Hoka ma in realtà la scarpa resta comunque relativamente ammortizzata, nonostante la buona reattività data dal design.
Sintesi delle principali caratteristiche tecniche
Peso: 176g (taglia 43 1/3)
Altezze della suola: 24 mm (tallone), 20 mm (avampiede)
Larghezza disponibile: D=media
Come calza (basato sulla larghezza D)
Differenze rispetto alle Hoka Tracer 2
Rispetto al modello Tracer 2, la scarpa differisce sia a livello estetico, sia a livello di costruzione. Le Rehi sono proprio una scarpa diversa. Giusto per sintetizzare le differenze:
- Tomaia, è stata aggiunta una nuova tomaia in tessuto Matryx, sicuramente più resistente, forse la più resistente tra le tomaie della casa californiana, almeno tra quelle da noi testate;
- Linguetta, è leggermente imbottita e davvero confortevole, sembra proprio identica a quella delle Carbon Rocket;
- Altezza della scarpa: gli americani parlerebbero di Racing Flat (in italiano «Piatta», come scarpa). Guardandola di profilo in effetti la scarpa è proprio piatta. Strano vedere una scarpa Hoka di questo tipo, di certo è veramente una nuova concezione rispetto al passato.
Estetica e forma
Di considerazioni estetiche se ne possono fare tantissime, di certo la tomaia blu con righe nere, oltre ai lacci gialli fosforescenti le rendono estremamente piacevoli. Ma tra i vari amici via web che hanno provato questa scarpa, ci sono sentimenti contrastanti. La foggia è davvero «strana», più sottile, soprattutto nella parte dell’avampiede. Così come molti altri modelli da gara, utilizzano un’intersuola PROFLY a doppia densità più reattiva nella parte anteriore azzurra e leggermente più ammortizzata in qualla posteriore bianca. Per quanto riguarda la tomaia è in Matryx, molto resistente ed elasticizzata. In effetti, il materiale utilizza una di fibra Kevlar nel tessuto, come era già stato fatto per le Mafate. Per fortuna è molto elasticizzata, quindi non si avranno problemi di calzata, ma occorre sicuramente provarle per evitare sorprese. Ma nonostante la resistenza all’usura, la tomaia appare comunque morbida al tatto:
Nella parte anteriore, abbiamo visto un design particolare, con la tomaia rinforzata ai lati ed «aperta» al centro, per consentire una migliore traspirazione e ridurre ugualmente il peso della scarpa stessa:
Come al solito, anche in questo caso, i lacci sono piatti e lunghi, esattamente dello stesso colore Giallo di quelli delle Carbon Rocket e molto simili agli altri modelli:
La scelta di design secondo noi è stata eccellente. Per sviluppare una corsa morbida ma reattiva, le Hoka Rehi sono dotate di un’intersuola unica a doppia densità. In termini tecnici Hoka parla di «Rubberized Foam», una schiuma morbida ma reattiva, che al tempo stesso è davvero molto leggera, basta vedere il peso finale della scarpa. Non sappiamo quanto possa resistere sulle lunghe distanze, di sicuro però per almeno un’ora di corsa la sensazione in corsa è piacevole. Inoltre la scarpa ha un materiale molto flessibile per le uscite «easy». Anche la conchiglia è abbastanza flessibile, ma manca la solita linguetta per indossarle più velocemente. Non ci sono inoltre gli elementi riflettenti e soprattutto la parte dell’intersuola spunta più alta del solito:
Il design della conchiglia resta particolarmente coinvolgente e nonostante la flessibilità, grazie alla combinazione design / linguetta / lacci e struttura stretta del tallone, l’appoggio è molto stabile ed il piede davvero fermo. Siamo davveri impressionati dalla scelta, nonostante il design abbastanza minimalista, non possiamo negare che Hoka abbia creato una scarpa in linea con il suo stile di morbidezza, ma permettendo una corsa fluida e reattiva:
Nella parte anteriore del tallone non ci sono imbottiture, proprio in linea con lo stile minimalista che Hoka ha voluto sviluppare:
Soletta e Plantare
Potremmo facilmente scambiare la soletta in EVA modellata a compressione con quella di altri modelli. E’ sempre Ortholite ed esattamente identica a quella delle Carbon Rocket, con l’indicazione EVO «performance». Abbiamo fatto la foto solo per onor di cronaca ma nulla di nuovo:
Anche in questo caso iI plantare della scarpa non è più perforato, visto che per una scarpa da gara non è necessario, a meno forse di dover correre sotto la pioggia intensa:
Suola Rehi
La suola e l’intersuola sono un pezzo unico. Per aiutare a limitare il peso, si è scelta una suola a vista. Il design è abbastanza psichedelico e pensato per sviluppare una scarpa molto flessibile. Non ci sono componenti in gomma e questo ha sicuramente un’influenza sulla durata, oltre che sul comportamento nella corsa:
La cosa che ci ha sorpreso è la presenza di dodici croci nella parte anteriore della scarpa, proprio per aumentare la flessibilità:
Comportamento nella corsa
Testare le Rehi in diverse condizioni è stato fondamentale. Diverse uscite in Italia ed in Belgio nei giorni scorsi ci hanno permesso di capirne pregi e difetti. Chiaramente sono scarpe adatte a questo periodo primaverile. In altre stagioni forse sarebbero meno indicate. I documenti di Marketing di Hoka indicano le Rehi in maniera abbastanza chiara. «Leggere, confortevoli e ricche di stile, le HOKA Rehi sono un’ottima scelta per ogni runner che ama correre lunghe distanze.» Ma è proprio così?
Corsa Lenta su Asfalto
Anche se le scarpe sono suggerite per corse lunghe, abbiamo limitato l’uscita ad una mezza maratona. Secondo noi dopo l’ora di corsa, si inizia a sentire una sensazione d’affaticamento proprio per la limitata protezione. Forse una migliore protezione sarebbe più adeguata, a meno di voler correre intensamente e a lungo.
Durata
Non abbiamo ancora avuto modo di correre per una quantità di chilometri sufficiente ad esprimere un giudizio definitivo, ma non pensiamo che ci sia un grosso problema d’usura.
Per la performance, pensiamo che possano durare almeno per 300 km, l’ammortizzazione è assolutamente eccellente. Per le corse in generale, potrete sicuramente utilizzarla oltre i 500 km. Anche la tomaia è destinata a durare a lungo, i «soliti punti di rottura» difficilmente si mostreranno nella prima parte della vita utile del prodotto. Assumendo che le scarpe siano utilizzate da podisti dal peso ottimizzato, l’intersuola e la suola saranno scariche solo dopo 700 km, almeno a giudicare da quanto visto con le Tracer e Tracer 2.
Conclusioni
Prezzi e disponibilità
La scarpa da listino costa 137€, per ora è difficile trovarle ad un prezzo più basso. In effetti è sempre una questione di tempo come abbiamo visto per le Nike Pegasus Turbo. Il nostro suggerimento per chi pensa di comprare via internet è cercare il negozio “virtuale” che costa meno. Essendo una scarpa di nicchia, risulta più difficile trovare delle offerte con uno sconto importante, ma non saremmo sorpresi di trovare qualche sconto nei prossimi mesi in occasione dei saldi estivi. Ecco i principali link di Running Warehouse: