Hoka Carbon Rocket, la recensione dettagliata



Le Hoka Carbon Rocket sono le nuovissime scarpe Hoka One One con piastra in fibra di carbonio. Testate dagli atleti Hoka in «gran segreto» l’anno scorso e lanciate in sordina a Febbraio 2019, sono considerate la vera ed unica alternativa al dominio di Nike nel lucrativo mercato delle scarpe «performance». Sono quelle scarpe, per intenderci, che promettono almeno l’1% dei miglioramenti, a parità d’allenamento. Sono anche quelle calzature sportive che tutti i podisti vorrebbero comprare, nonostante un prezzo mediamente superiore del 30-75% rispetto ai modelli già evoluti. Ma ne vale davvero la pena?

Non ci soffermeremo su questa domanda soggettiva, ma di sicuro non siamo rimasti sorpresi quando Hoka ha lanciato il nuovo modello Hoka Carbon Rocket. L’azienda Californiana si è sempre dimostrata attenta ai cambiamenti tecnologici e dei gusti dei podisti amatori. Acquistate da noi negli States praticamente il giorno del lancio, ora sono disponibili in Europa su Runningwarehouse Italia. Massi le ha testate e di seguito troverete la sua opinione.

Carbon Rocket, la nostra opinione sulle prime scarpe Hoka con piastra in carbonio

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Un mese fa, in un freddo giorno di Febbraio per molti americani, Hoka One One ha lanciato il suo ultimo modello di scarpa da gara ed allenamenti veloci, la EVO Carbon Rocket. Negli ultimi anni Hoka ha espanso la sua gamma di prodotti a chi intende correre velocemente. Come si evince dal nome, questa scarpa è pensata per podisti evoluti e veloci. Per la prima volta nella sua storia, Hoka One One incorpora una piastra in fibra di carbonio in una scarpa. Il materiale utilizzato è sorprendentemente molto leggero, robusto e offre soprattutto un’ottima propulsione in avanti.

Per l’anteprima della recensione delle Hoka One One Carbon X, la scarpa utilizzata per il tentativo di record del mondo della 100 km, vi invitiamo a consultare il link allegato.

L’attento lettore dirà: «ma questa non è la storia marketing di Nike Vaporfly?» Ed in effetti, finora il podista italiano poteva soltanto comprare Nike per questa tipologia di scarpa. Nel 2018 il lancio delle Vaporfly 4%, poi quello delle Zoom Fly Flyknit vendute a 160 euro. Ora anche la casa Californiana ha aggiunto il carbonio al suo modello EVO Rocket, non a caso con un listino di 160 euro.

Principali domande della recensione

Quali sono le principali caratteristiche delle Hoka EVO Carbon Rocket? cosa le rendono adeguate per gareggiare? quali sono le differenze rispetto agli altri modelli Hoka da gara? A chi sono adatte? com’è il comportamento nella corsa? per quali ritmi? in cosa si differenziano rispetto alle Nike Vaporfly 4% ed alle Zoom Fly Flyknit?

Ecco le domande a cui abbiamo cercato di rispondere nella nostra recensione dettagliata. Per guidare il lettore nella recensione, l’articolo è diviso in sezioni. Vi consigliamo di leggerlo tutto d’un fiato e poi di soffermarvi sulle parti che vi interessano ad una seconda lettura.

Le Hoka One One EVO Carbon Rocket nel modello Giallo sono state acquistate su Runningwarehouse a finalità di test. Di seguito vi raccontiamo la nostra opinione.

Caratteristiche generali

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Le Hoka One One Evo Carbon Rocket sono scarpe di categoria A1 «gara», adatte ai podisti con appoggio neutro e supino, hanno un drop 1. Pensate per gareggiare e in generale per allenamenti veloci e brevi, le Rocket hanno un’importante dimensione dell’intersuola ed una reattività senza eguali.
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Negli ultimi mesi abbiamo realizzato diverse recensioni delle scarpe Hoka One One, che potrete trovare al link allegato.

Caratteristiche tecniche

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Vediamo le caratteristiche tecniche delle Hoka Carbon Rocket, poi le descriviamo le principali evoluzioni rispetto alle Tracer 2, oltre ad un piccolo confronto con le altre scarpe con l’intersuola con fibra di carbonio. Infine discuteremo l’impatto sulla corsa.

Ecco le principali caratteristiche tecniche delle Carbon Rocket. Come tutti precedenti modelli da gara di Hoka, hanno una forma arcuata e una calzata filante e stretta. La scarpa resta comunque relativamente ammortizzata, ma è sicuramente molto reattiva grazie all’intersuola in fibra di carbonio. L’altezza dal suolo è superiore rispetto alle Tracer 2, ma la sensazione di contatto con il terreno resta comunque ottima.

Sintesi delle principali caratteristiche tecniche

  • Peso: 222 g (EU 42 2/3)
  • Altezze della suola: tallone (28mm), avampiede (27mm)
  • Larghezza: D=Medium
  • Come calza (basato sulla larghezza D)
    • calzata: standard
    • tallone: medio / stretto
    • volume: medio / stretto
    • larghezza spazio dita: medio/stretto
    • altezza spazio dita: medio / basso
    • altezza arco plantare: medio / alto

Differenze rispetto alle Hoka Tracer 2

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Rispetto al modello Tracer 2, la scarpa non differisce di molto almeno a livello estetico. Stessa suola, o comunque molto simile nella costruzione, quasi le stesse sensazioni di corsa. Ma ci sono almeno tre principali differenze, a parte la piastra in carbonio:
  • Tomaia, la versione delle Tracer 2 era molto più resistente. Ora siamo tornati ad una tomaia in Open Mesh ingegnerizzato, che è molto traspirante, leggera, ma al tempo stesso fragile. Non valeva la pena mantenere la vecchia tomaia? cosa sarebbe cambiato con 10 grammi in più?
  • Linguetta, è leggermente imbottita e davvero confortevole, probabilmente il miglior cambiamento.
  • Linguetta posteriore, per consentire l’inserimento del piede nella scarpa. Questa linguetta è stata tolta dal modello Rocket;

Carbon Rocket e piastra in carbonio

Le Rocket presentano una piastra di carbonio su quasi tutta la superficia e spessa 1 mm. Contrariamente alle VaporFly 4%, la piastra non è quindi presente omogeneamente distribuita. E’ stata posizionata a 8 mm sopra la suola RMAT. Come vedremo, è visibile attraverso tre scanalature, due a metà del piede e una verso il tallone. Il design della piastra Hoka è particolare. Non abbiamo ancora aperto la scarpa, cosa che faremo a breve. Ma secondo le varie interviste sul web, la piastra ha un «design a forchetta». Questo garantisce una maggiore flessibilità nell’avampiede e consente di migliorare la rullata, soprattuto assecondando la supinazione nella meccanica di corsa. Sarebbe bello filmare ed analizzare un atleta molto evoluto per capire se il design rispecchia la realtà della corsa. Qualche amico veloce con numero US 9 si candida?

Estetica e forma

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Confrontando le Hoka Carbon Rocket con il modello precedente, Tracer 2, si nota che le Rocket siano molto simili nella foggia. Utilizzano un’intersuola PROFLY a doppia densità più reattiva nella parte anteriore azzurra e leggermente più ammortizzata in qualla posteriore bianca. Rispetto alle Tracer 2, la tomaia è cambiata. Il nuovo design include un materiale in mesh ingegnerizzato, che consente un’ottima traspirabilità. Ma appena presa in mano, ci siamo immediatamente resi conto che la nuova tomaia non era destinata a durare a lungo.

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Nella tomaia, sono stati realizzati piccoli fori che consentono di gestire al meglio anche le temperature estreme in estate per far respirare il piede in tutte le condizioni climatiche:

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I lacci sono piatti e lunghi, praticamente uguali ad altri modelli:

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Nella conchiglia manca la solita linguetta che di solito serve per indossare più velocemente la scarpa. Mancano anche gli elementi riflettenti a forma conica. Non vorrete mica gareggiare alla sera? scherzi a parte, il logo Hoka è l’unico elemento di visibilità. Noi avremmo aggiunto una parte riflettente nella zona inferiore della conchiglia:

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Ma di sicuro, anche il design della conchiglia è attrattivo, e soprattutto nella sua rigidità, la struttura delle Rocket consente un appoggio perfetto, mantenendo il piede ben fermo. Molto più fermo di quello che abbiamo visto con le Vaporfly 4%. La combinazione della tomaia e della struttura garantisce una perfetta esperienza di corsa a tutte le velocità:

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Il design della conchiglia a due colori intrecciati è esteticamente affascinante e quasi psichedelico:

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Nella parte anteriore del tallone non abbiamo notato imbotture particolari, ma al tempo stesso nemmeno particolari cuciture o punti di tensione che potessero irritare il tallone:

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Soletta e Plantare

La soletta in EVA modellata a compressione non differisce molto dai modelli precedenti, l’unica variazione è il cambiamento del logo Hoka con l’indicazione EVO «performance»

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Il plantare della scarpa per la prima volta non è perforato, ovviamente per una scarpa da gara non è necessario:

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Suola Carbon Rocket

La suola è basata sul classico materiale in RMAT. La dose di gomma si trova sia nella parte anteriore, sia in quella posteriore. Per mantenere il peso relativamente basso, anche alla luce della soletta in carbonio, la gomma è davvero limitata alle zone strategiche d’appoggio. L’usura non dovrebbe essere rapidissima, ma molto è funzione della vostra biomeccanica di corsa:

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La cosa che ci ha sorpreso è la presenza di tre fori nella parte centrale della scarpa. Se dal punto di vista funzionale, non hanno nessuna rilevanza tecnica o tecnologica, da quello marketing hanno una valenza importante: mostrano visivamente la presenza del carbonio. Purtroppo riteniamo che sia una scelta sbagliata. Basta in effetti chiedersi qual è la probabilità che un piccolo ciottolino possa infilarsi all’interno dei fori, soprattutto quelli centrali. Crediamo che non tutti i podisti le utilizzeranno su strada ma anche per uscite di qualità e sedute d’allenamento intenso. In quelle condizioni, trovarsi infilato un sassolino non è molto apprezzabile. Ad ogni modo, se correrete in pista o solo su asfalto, non sarà veramente un grosso problema:

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Non abbiamo ancora avuto modo di correre 500km, ma non pensiamo che ci sia un grosso problema d’usura. Comunque, finché la gomma sarà presente, non noterete grossi cambiamenti nel comportamento della corsa. La foto rappresenta lo stato della suola dopo circa 100 km:

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La vestibilità delle Carbon Rocket è perfetta, almeno per il nostro piede. La tomaia è molto confortevole, avremmo amato indossarla pure nel tempo libero ma i colori sgargianti non ce l’hanno permesso. Nella parte anteriore, qualcuno avrà problemi nello spazio delle dita. Come tutte le scarpe da gara, questo è un design tipico. Non sarebbe un problema se non per la questione della durata. La calzata, almeno da fermo è davvero ottima, la sensazione che la scarpa sia un tutt’uno con il piede è reale. La situazione invece con la corsa varia leggermente.

Comportamento nella corsa

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Testare le Carbon Rocket in diverse condizioni è stato fondamentale per capire i suoi punti di forza e debolezza. Le abbiamo addirittura usate con la neve e la bassissima temperatura di Chicago di Febbraio, proprio per vedere le varie senzazioni. Abbiamo pure corso parecchie volte sul tapis roulant. Ecco le nostre impressioni.

Corsa Lenta su Asfalto

Le Hoka One One Carbon Rocket si rivelano le scarpe che sono: veloci, reattive e comunque ben ammortizzate. Tolte dalla scatola ed infilate ai piedi, le Rocket si sono mostrate comode e confortevoli. Ma la stessa valutazione si può fare in corsa. Correndo a ritmi lenti, il comportamento della scarpa è apparso molto stabile, senza grossa percezione di rigidità, come invece avremmo intuito. Molto probabilmente ciò è dovuta alla presenza di materiale ProFly che amplifica l’effetto d’ammortizzazione. La corsa risulta fluida e i chilometri passano velocemente, grazie alla spinta della piastra in carbonio. Soltanto negli ultimi minuti abbiamo sentito un leggero formicolio ai piedi, sintomo probabile di scarpe ahimè troppo strette. A conclusione dei 12 canonici chilometri, non abbiamo notato nessuna sensazione di affaticamento: la combinazione piastra, schiuma e suola hanno fatto il loro dovere nel proteggere le articolazioni ed i muscoli più sollecitati nella corsa.
Corse medie e veloci
A ritmi più veloci non sapevamo cosa attenderci: ammortizzazione mista a reattività oppure soltanto rigidità della piastra in carbonio? in effetti le Carbon Rocket sono risultate molto reattive, ma decisamente ammortizzate, sicuramente meno rimbalzanti delle Tracer2. Se già la suola in RMAT aiuta nel procedere in avanti, con la piastra l’effetto è amplificato. Durante il primo medio, peraltro corso a 10 gradi sottozero, abbiamo capito che le Rocket offrono un’esplosività unica, combinata con un’ammortizzazione particolarmente efficace. Immediatamente noterete che la rullata sarà assecondata dalla piastra, ma dopo qualche minuto l’ammortizzazione prenderà il sopravvento, grazie alla costruzione della scarpa. L’effetto «Rocket» tenderà ad essere superato dall’impressione di comfort ed ammortizzazione. Rispetto alle Vaporfly, il piede sarà sicuramente più protetto, l’instabilità sarà molto meno percepita grazie al drop minimale di 1 mm. D’altro canto, le Carbon Rocket sono sicuramente più rigide, proprio per i materiali utilizzati, quindi con il passare dei chilometri potrebbe risultare difficile correre in maniera efficace.
Corse lunghe

Ma per quanto tempo si può correre con le Hoka Carbon Rocket? dal nostro punto di vista, non molto. Pensiamo che il drop 1, combinato con la soletta in carbonio e il design anteriore relativamente stretto sia troppo oneroso per il podista amatore. Oltre i 10 km abbiamo avuto problemi sull’avampiede e la corsa è diventata particolarmente faticosa. Queste sensazioni potrebbero essere diverse a seconda del vostro piede. Non dimentichiamoci che l’ambassador Hoka One One Jim Walmsley ha corso una mezza maratona in 1 ora e 4 minuti con le Rocket. Ma in tal caso, il discorso si farebbe molto lungo.

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In conclusione, le Carbon Rocket sono pensate per correre velocemente e vi faranno sicuramente andare a ritmi eccellenti, assecondando la vostra potenza nella corsa. Non crediamo invece che valga la pena utilizzarle per lenti. In uscite molto lunghe crediamo che sarà difficile sfruttare le loro caratteristiche al meglio.

Durata

Contrariamente agli altri modelli Hoka, le Carbon Rocket non sono scarpe destinate a durare a lungo. La tomaia è intrinsecamente fragile, così fragile che già dopo un centinaio di chilometri, si potrebbe rompere, soprattutto nei principali punti di pressione, sia nella parte frontale che in quella laterale. Ed in effetti, non siamo stati veramente smentiti dalle considerazioni iniziali:

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L’attento lettore potrà dire che ciò sia dovuto anche all’acquisto di un modello troppo stretto, situazione che ha esacerbato i punti di pressione. Se ciò è vero, è altresì corretto affermare che al dodicesimo paio di Hoka, pensavamo che la numerazione fosse davvero consolidata.

Ad ogni modo, sicuramente non riuscirete a correre oltre i 400 km con questa scarpa, proprio per la limitata resistenza strutturale di questo materiale in Open Mesh ingegnerizzato. Per quanto riguarda l’intersuola invece, non avrete problemi, né a livello d’usura né di performance. La suola in RMAT altresì è pensata per durare e solamente la parte in gomma si rovinerà rapidamente. Pensiamo che un podista medio riuscirà a correre con le Carbon Rocket tra i 300 e i 500 km, distanza oltre la quale suggeriamo di cambiare modello. Ovviamente tutto dipenderà da quanto grandi diventeranno i fori, soprattutto nella parte laterale. Con modelli come le prime Tracer, la presenza di fori non ha influenzato significativamente il comportamento nella corsa, però siamo convinti che gareggiare in queste condizioni non sia bellissimo:

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Peccato per la Tomaia così fragile. Tutti gli altri componenti fanno pensare ad una scarpa d’ottima fattura ed avrebbero garantito un lento deterioramento strutturale.

Conclusioni

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Tra le scarpe considerate «super veloci» del mercato, Hoka One One Carbon Rocket ha davvero molti argomenti per entrare di diritto nell’armadietto del podista italiano. Tutto ciò grazie al peso piuma, circa 24-25 grammi in meno delle Zoom Fly, al drop ridotto di 1 mm e soprattutto ad un prezzo relativamente ragionevole rispetto alle Nike Vaporfly 4%.

Le Hoka EVO One One Carbon Rocket sono scarpe davvero leggere e reattive. Utilizzate in allenamento, sono da noi consigliate anche in gare dai 5 chilometri, fino all’ora di corsa. Purtroppo l’intersuola in fibra in carbonio ed il drop limitato affaticano le povere gambe dopo circa 90 minuti di corsa. Ma per le corse brevi le Hoka Carbon Rocket si sono rivelate ideali, nonostante la tendenza rimbalzante generata dalla suola in RMAT.

In conclusione, le Hoka Carbon Rocket sono state sviluppate per correre intensamente, ma la casa Californiana proprio per il Design le ha progettate con drop minimale solo per chi si allena velocemente. Essendo un debutto, riteniamo che alcuni aspetti si possano davvero migliorare, soprattutto la durata molto limitata a causa di una tomaia fragile. Infine la combinazione scarpa stretta e intersuola in fibra di carbonio potrebbe creare qualche problema durante le sedute più intense.

Prezzi e disponibilità

La scarpa da listino costa 160€, per ora non è possibile trovarle a prezzo più basso, ma come al solito è sempre una questione di tempo, come abbiamo visto per le Nike Pegasus Turbo.

Il nostro suggerimento per chi pensa di comprare via internet, è cercare il negozio “virtuale” che costa meno. Essendo una scarpa di nicchia, risulta più difficile trovare delle offerte con uno sconto importante, ma non saremmo sorpresi di trovare qualche sconto nei prossimi mesi in occasione dei saldi estivi. Ovviamente vale sempre lo stesso suggerimento, comprare dove costa meno:




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