– Arrivate! Circa due settimane dall’ordine, ancora più veloci dalla volta precedente, qui.
– Belle! Ci mancherebbe, le ho fatte io da zero tra oltre 100 miliardi di combinazioni possibili, vedi qui: la versione blu vinceva per 23 a 12 sulla rossa, sommando tutti quelli che avevano “votato”. Mancavano solo le scritte sulle linguette, limitate a sei caratteri per scarpa: ho scelto di pubblicizzare il mio account Twitter (per inserire anche la “@” purtroppo serviva il 7° carattere…).
– Comode! Calzate finora solo per casa, la suola risulta morbida e ben ammortizzata, la tomaia è praticamente la stessa delle Racer, le “sorelle” veloci (qui), quindi praticamente invisibile.
Prima di utilizzarle su strada per la recensione completa, svelo la chicca accennata nell’articolo di presentazione: rullo di tamburi… la tomaia Flyknit è termoformante, quindi è possibile modellarla in modo da rendere la calzata personalizzata!
Quindi…
1) prendere il ferro da stiro;
2) scaldarlo;
3) vaporizzare per una trentina di secondi sulla tomaia da una distanza di circa 30/40 cm;
4) infilare le scarpe ai piedi, stringere i lacci;
5) camminare/correre per una ventina di secondi;
6) fatto!
Ammetto che non ci credevo. Ma dopo aver provato… FUNZIONA!!! Già toccandole dopo pochi secondi di vaporizzazione, le maglie Flyknit risultavano molto più morbide e malleabili. Ma la vera sorpresa è arrivata osservandole da vicino una volta conclusa l’operazione: la forma della tomaia è esattamente quella dei miei piedi, si vedono le gobbette in corrispondenza delle dita!
Il bello è che il procedimento è ripetibile infinite volte, praticamente per tutta la durata della scarpa (non serve farlo ogni giorno, ma magari una volta ogni tanto male non fa).
Personalizzate nella grafica e nella forma… vedremo in corsa!