Hoka One One Speedgoat 4, la recensione dettagliata



Le Hoka One One Speedgoat 4 sono l’ultimo modello di «scarpe trail» dell’azienda Californiana. Lanciate a fine Ottobre in Italia, sono tra le calzature più amate dai podisti mondiali, almeno a giudicare dal numero dei commenti, dalle recensioni e soprattutto dalle valutazioni sui forum internazionali.

Anche se non abbiamo mai recensito scarpe da Trail, non potevamo che partire dalla scarpa Icona del Trail, la calzatura con cui Jim Walmsley ha vinto quest’anno la Western States 100 miles, la gara di Trail più famosa negli Stati Uniti, ed il campionato mondiale di corsa in Montagna 2019. Come sono cambiate rispetto ai modelli precedenti? Grazie a Runningwarehouse Italia, Massi le ha testate e di seguito troverete la sua opinione.

Hoka One One Speedgoat 4, la nostra opinione

Con le Speedgoat 4, Hoka ha lanciato un concentrato di tecnologie in poco più di trecento grammi di scarpa. Solo per citarne alcune: l’intersuola dalla «geometria bilanciata Meta-Rocker» per correre in maniera efficiente anche in superfici impervie, oppure la suola Vibram Megagrip Hi-Traction, per affrontare al meglio percorsi difficili. Con il lancio delle Speedgoat 4, il compito di Hoka One One è stato molto difficile: migliorare, se possibile, le Speedgoat 3, l’icona delle scarpe da trail. Ovviamente, quando si cambia una scarpa vincente, anche di poco, ci saranno sempre persone scontente.

Principali domande della recensione

ma quali sono le principali caratteristiche delle Hoka One One Speedgoat 4? come sono cambiate rispetto al modello precedente Speedgoat 3?  Per chi sono pensate? com’è il comportamento nella corsa? per quali ritmi? e per quale distanza? 

Ecco le domande a cui abbiamo cercato di rispondere nella nostra recensione dettagliata. Per guidare il lettore nella recensione, l’articolo è diviso in sezioni. Vi consigliamo di leggerlo tutto d’un fiato e poi di soffermarvi sulle parti che vi interessano ad una seconda lettura.

Le Hoka One One Speedgoat 4 nel modello «Dark Gull Grey» (nero/grigio) sono state fornite gratuitamente da Runningwarehouse a finalità di test.

Caratteristiche generali

Le Hoka One One Speedgoat 4 sono scarpe di categoria A5 «trail», adatte ai podisti con appoggio neutro, hanno un drop 4. Disponibili in tre colori, «gold fusion» (arancioni), blu/rosse e grigio nere, le Speedgoat 4 sono pensate per allenamenti in trail e in gare Trail e Ultra Trail. Si caratterizzano per essere una scarpa robusta, anche più solida della versione precedente: 

Ma non fatevi ingannare dalle dimensioni e dalla foto: sono sicuramente scarpe, come vedremo, adatte per correre velocemente e a lungo.

Le recensioni dei principali modelli Hoka One One sono disponibili al link allegato.

Caratteristiche tecniche

Vediamo le caratteristiche tecniche delle Hoka One One Speedgoat 4 ed il loro comportamento nella corsa. Le scarpe sono abbastanza larghe, sicuramente più ampie nell’avampiede del modello 3. Consigliamo di acquistarle nella vostra dimensione abituale, soprattutto se utilizzate già modelli Hoka. Appena indossate, la scarpa si mostra molto protettiva.

Peso

Rispetto al modello precedente, la foggia non inganna, infatti sono stati aggiunti diversi grammi. Le specifiche tecniche parlano di 306 grammi sul modello 42 e 2/3, che confermiamo:

Sintesi delle principali caratteristiche tecniche

Peso: 306 g (taglia 42 2/3)
Altezze della suola: 32 mm (tallone), 28 mm (avampiede), l’altezza non è cambiata rispetto alle Speedgoat 3

Larghezza disponibile: D=media
Come calza (basato sulla larghezza D)

    • Calzata: standard
    • Larghezza del tallone: medio (versione precedente: medio-stretta)
    • Volume mesopiede: medio (versione precedente: medio-stretta)
    • Larghezza avampiede: media (versione precedente: stretta)
    • Altezza avampiede: medio
    • Altezza arco: medio

Estetica e forma

Nel design delle Speedgoat, Hoka ha utilizzato una tomaia in mesh molto traspirante con una serie di strati saldati che danno alla scarpa un grande supporto. La tomaia si è rivelata molto comoda soprattutto nell’avampiede, con una buona capacità di flessibilità. La punta del piede è relativamente bassa, ma la tomaia si estende abbastanza bene nel piede e nelle giornate di pioggia si è dimostrata molto protettiva. Il singolo strato della tomaia è molto ariosa, consentendo alla luce del giorno di illuminare l’interno della scarpa, come abbiamo già visto in altri modelli. Il rinforzo laterale garantisce che non ci siano grossi rischi di rotture improvvise nei punti di massima tensione:

Nelle giornate di pioggia di questi giorni abbiamo apprezzato la capacità della tomaia d’asciugarsi molto rapidamente. Ma la tomaia non è impermeabile ed in Goretex, come probabilmente vedremo nel prossimo modello.

Allacciatura

L’allacciatura è veramente tradizionale, senza grosse sofisticazioni. I lacci bicolore consentono una buona presa sul collo del piede. E dalla foto si evince che la tomaia è rinforzata lateralmente per garantire una maggiore durata ed proteggere i piedi dai punti sensibili:

La linguetta è molto sottile, più sottile di quello che pensassimo per una scarpa dalla lunghe distanze. Ma non abbiamo riscontrato né problemi d’allacciatura, né tantomeno rischi di spostamento della linguetta stessa durante le corse di oltre un’ora.

Conchiglia

La zona del tallone è abbastanza confortevole. Bellissimo l’elemento riflettente con la scritta SG. Ovviamente è disponibile la solita linguetta per estrarre la scarpa:

Rispetto al modello precedente, Hoka ha scelto di variare leggermente la forma della conchiglia, in particolare abbassandola di qualche millimetro. Il collo del tallone è leggermente più basso e con una curva meno pronunciata. Non pensiamo che questa scelta abbia un grosso impatto sul podista «normale». Di certo il piede resta ben bloccato, come si può vedere dalla foto, ma non possiamo garantire la stessa cosa per tutti. Per noi, soprattutto nella gamba destra, abbiamo notato qualche problema dopo l’ora di corsa:

Per chi dovesse notare problemi di scivolamento del tallone, vale il solito suggerimento. Per bloccarlo meglio, basta semplicemente allacciare l’ultimo occhiello dell’allacciatura. Vista dalla parte interna, l’imbottitura è sicuramente adeguata al ruolo della scarpa:

Soletta e Plantare

La soletta è rimovibile ed è un modello premium, anche qui nulla da dire sulla scelta dei materiali:

Come da tradizione, l’intersuola è bucata per consentire il drenaggio dell’acqua in caso di pioggia. Contrariamente al solito non abbiamo notato un impatto sul comportamento nella corsa, ovviamente la suola Vibram ha una maggiore influenza rispetto all’intersuola:

Suola

Con questo modello, Hoka utilizza la tecnologia Megagrip di Vibram. Senza ombra di dubbio, la Speedgoat ha molta aderenza, almeno su terreni «relativamente» scoscesi. Nella parte posteriore è visibile una quantità d’intersuola. Dai nostri test, non sembra che abbia un impatto né sulla durata né sul grip. Sono state aggiunte una serie di «alette» che si estendono nelle due direzioni per garantire un miglior appoggio al terreno:

Grazie alla suola in Megagrip, la scarpa risulta molto reattiva, così reattiva da avere la stessa «leg Stiffness» delle Hoka Rincon, scarpa di 1/3 più leggera e votata alla velocità. Vista a livello laterale, la suola è davvero psichedelica:

La parte anteriore ha un grip eccellente, sul lato le alette garantiscono grande trazione, mentre la parte centrale aiuta nei cambi di direzione:

Dopo averle provate, possiamo sicuramente confermare che, nonostante alcuni cambiamenti di forma, volte peraltro a migliorare il grip, la sensazione è che le Speedgoat 4 abbiano una delle suole più performanti e versatili in circolazione. Testate su terreno bagnato e nel fango, la trazione risulta eccellente. Ora dovremmo verificare se la stessa cosa vale con neve, ghiaccio e in condizioni estreme, invitiamo il lettore a darci qualche suggerimento.

In sintesi, il bellissimo design asimmetrico Vibram garantisce una presa eccellente in ogni condizione di terreno:

Comportamento nella corsa

Non sapevamo cosa aspettarci prima di averle provate. Di certo la sensazione al tatto era di una scarpa molto reattiva, non una scarpa che «consente di correre sul cuscino». Abbiamo subito apprezzato il fatto che la calzatura nell’avampiede sia «relativamente» larga. Per il resto, ecco i nostri test. Aggiorneremo la recensione appena arrivati a 300 chilometri.

Corsa Lenta su Asfalto

Appena indossate, siamo davvero rimasti sorpresi dalla reattività delle Speedgoat. Il comportamento sull’asfalto è davvero insolito per una scarpa trail. Le Speedgoat 4, nonostante il drop di 4 mm, sembra che abbiano un differenziale superiore. Appena iniziato a correre, la scarpa è davvero reattiva. Ma dopo pochi passi si noterà anche una morbidezza insolita per una scarpa da gara. Secondo noi, a seconda del vostro modo di correre, noterete più un aspetto dell’altro. Certamente, nonostante i 306 gr di peso, sarete trasportati a correre in maniera efficiente, senza grossa dispersione energetica.

Corse medie e veloci

Aumentando il ritmo, la scarpa da’ il meglio di sé, soprattutto per la stabilità della suola. Per l’avampiede molto aerodinamico, la transizione risulta fluida, grazie anche all’intersuola ben costruita. Risulta abbastanza facile aumentare la velocità: la suola Vibram offre una reattività perfetta, nonostante l’aumento di peso. Anche correndo con un appoggio di tallone, avrete modo di gestire al meglio la transizione:

Corse lunghe

E per le corse lunghe? Le Speedgoat non hanno tradito. Si sono in particolare modo dimostrate efficaci su terreni impervi, mentre correndo sull’asfalto sono sprecate. Per ora ci siamo limitati solamente a 100 minuti, ma siamo convinti che non ci saranno problemi per altre due o tre ore.

Durata

La durata di una scarpa da corsa è soggettiva e dipende non soltanto da parametri oggettivi, come il peso dell’atleta, il tipo di allenamento / gara che si stanno svolgendo. Per una scarpa da «trail A5», il terreno incide davvero parecchio sulla durata. Dal nostro punto di vista, la suola Megagrip Vibram tenderà a durare a lungo, così come l’intersuola EVA. Per quanto riguarda la tomaia, punto in alcuni casi debole della scarpa californiana, riteniamo che il rinforzo laterale possa garantire una grande resistenza, supportando l’estensione della vita utile del prodotto. Chiaramente, a parte il terreno si corre, una buona fetta della durata dipenderà dalla vostra biomeccanica di corsa. In sintesi, ecco la nostra infografica, felici di essere smentiti:

Conclusioni

In conclusione, la Speedgoat 4 risulta soltanto una «buona» evoluzione rispetto al modello precedente. Abbiamo apprezzato la tomaia molto traspirante e la grande versatilità d’utilizzo, da terreni facili a moderati a quelli tecnici, sia in allenamento, sia in gare, soprattutto per lunghe distanze.
Chi ha già utilizzato ed amato il modello Speedgoat 3 potrebbe storcere il naso per il peso leggermente aumentato, per la linguetta meno comoda della precedente e soprattutto per la tenuta del tallone sostanzialmente meno bloccata. Ma tutto sommato possiamo concludere che i vantaggi di una migliore tomaia, durata e miglior grip possano compensare tutto il resto. Oramai le Speedgoat 4 sono entrate nella nostra rotazione, infatti le useremo sicuramente «in condizioni avverse», soprattutto durante questo periodo di pioggia e fango.

Prezzi e disponibilità

La scarpa da listino costa 140 €. Esiste la possibilità di trovarla leggermente scontate, magari approfittando degli sconti del mese di Novembre. Come al solito suggeriamo di comprarle dove costa meno, magari facendovi consigliare dagli esperti Hoka. Sapendo comunque che questa recensione è stata resa possibile grazie a Running Warehouse Europa, ecco i principali link d’acquisto:

colore prezzo medio Link acquisto
Grigie 137,9 € Hoka One One Speedgoat 4
Blu 137,9 € Hoka One One Speedgoat 4
Arancioni 137,9 € Hoka One One Speedgoat 4
modello 3 99 – 104 € Hoka One One Speedgoat 3





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