Quante volte negli ultimi mesi ho sentito o letto questa frase!
Ovviamente, fa piacere che in tanti si “preoccupino” (in realtà non ci sarebbe niente di cui preoccuparsi…), anche se la risposta è stata il più delle volte la stessa: sono un “animale” prevalentemente primaverile, secondariamente autunnale, in inverno e d’estate tendo ad andare in “letargo agonistico”, nel senso che mi alleno sempre, ma senza pensare troppo alle gare. La differenza con gli ultimi anni è stata lo scorso autunno, dove in pratica non ho gareggiato: qualche piccolo guaio fisico (vedi qui per un riassunto), quindi poca continuità, con la decisione di rimandare il tutto alla primavera del 2016. Non sono tra quelli che fremono per gareggiare, e quando lo faccio, mi piace presentarmi in buone condizioni in base ai miei standard, con alle spalle quindi una buona preparazione.
Ed eccoci quindi a febbraio 2016.
Da fine 2015 ho ripreso con regolarità (sei uscite a settimana), approfittando delle vacanze in montagna per infilare una sequenza di dieci uscite consecutive per 140 chilometri totali, senza lavori particolarmente intensi o lunghi, ma su percorsi con continui saliscendi. Da lì, ho iniziato a inserire i classici due “lavori” a settimana: a metà, ripetute con impegno crescente (10 x 400 m, la settimana successiva 8 x 600 m, poi 6 x 800 m, 5 x 1 km, 4 x 1,5 km, 3 x 2 km, fino ad arrivare ai 3 x 3 km di questa settimana), aggiungendo sempre una parte finale più veloce di quella precedente (dei 400 m o dei 200 m) oltre che delle salite brevi e intense (10” di impegno totale con i primi secondi di lancio). Nel fine settimana l’allenamento più lungo, anche se da qualche settimana ho iniziato a inserire (quasi sempre al sabato) un medio (ritmo da 3’45” in giù, cercando sempre la progressione finale): sono partito da 10 km, la settimana successiva 12 km, 11 + 3 km quella dopo (a causa di un pit stop non previsto…), 16 km sabato scorso. A fine medio, sempre qualche allungo e qualche chilometro in più.
Qui trovate il mio log su Strava, tutti gli allenamenti sono visualizzabili nei dettagli.
Quindi… che gare farò? Per ora sicure al 100% sono la Maratonina delle 4 porte a Pieve di Cento (in provincia di Bologna), domenica 13 marzo e la Green Europe Half Marathon a Trieste, domenica 8 maggio. La prima l’ho corsa nel 2012 e nel 2013 e mi ha sempre portato fortuna per la maratona successiva (rispettivamente qui e qui), la seconda la corro praticamente da sempre (è stata la mia prima gara in assoluto nel 2006, poi ho saltato solo l’edizione del 2012, mentre nel 2010 avevo fatto la distanza completa: qui quella del 2013, qui quella del 2014, qui quella del 2015).
Tutto qua? Non proprio…
Dal 1° gennaio sono entrato da regolamento FIDAL nella categoria SM40 (a mio avviso la prima VERA categoria Master, anche se in realtà esiste già la SM35…), ma gli anni li compirò il 18 aprile. Il giorno prima c’è la Maratona S. Antonio di Padova, dove quattro anni fa ho siglato il mio Personal Best sulla distanza (poi avvicinato solo a Londra, l’anno successivo). L’ultimo giorno utile per correre da trentanovenne, in un posto che per forza di cose mi ha lasciato ottimi ricordi (il percorso però è cambiato): un’occasione più unica che rara! Tra qualche giorno, scioglierò le ultime riserve…
A livello preparazione (resteranno solo otto settimane, cinque dalla mezza del 13 marzo), proverò a replicare quanto fatto nel 2010: mezza preparata bene (1h10’18”, anche se il percorso era sicuramente più corto, diciamo comunque da 1h11′ abbondante…), maratona (2h32’35”, su un percorso tutt’altro che scorrevole!) dopo sei settimane con due soli lunghissimi (corsi in buona progressione) e un aumento del chilometraggio settimanale nelle prime quattro settimane.
In uno dei prossimi articoli parlerò proprio delle strategie per passare da una mezza a una maratona, in poco tempo.