“Green Europe Half Marathon 2015”, inaspettatamente… podio!

Green Europe Half Marathon 2015

Green Europe Half Marathon 2015Che dire di una gara (anzi, LA GARA della propria città) affrontata senza alcuna preparazione specifica (poco più di 70 km a settimana negli ultimi due mesi con un’unica seduta di poco superiore ai 21 km…), nella quale si corre bene sia con le gambe che con la testa e che si conclude sul podio assoluto (3° su oltre 1.600 finisher)?
Per una volta, il crono finale va in secondo piano, anche perché dopo tanti anni e allenamenti, conosco praticamente ogni metro del percorso e so benissimo che qui… domina il fattore-clima, con la Bora a decidere i tempi finali!
Ieri la temperatura era ideale per correre, ma il vento si è fatto comunque sentire: non in maniera pesante come due anni fa (1h15’13” qui, a due settimane dalle 2h29’23” di Londra, qui), però qualche secondo al km qua e là ce l’ha sicuramente rubato.

La mia settimana di allenamenti è stata particolarmente leggera, anche perché arrivavo direttamente dalla 10 km di domenica scorsa (qui): cinque sedute (venerdì non ho corso) con chilometraggi dai 6 ai 9,6 km e un’unica seduta di qualità giovedì (6 variazioni di 40” con 1’20” di recupero).

Partenza in salita come due anni fa, primo chilometro tranquillo dietro ai tanti “agnelli sacrificali” dei primi 3 km (ne ho contati almeno una decina che si sono immolati sull’altare della partenza scriteriata…), già dal 4° km mi ritrovo in terza posizione. Primo e secondo una ventina di secondi più avanti, dietro di me un’atleta straniero che mi è rimasto letteralmente incollato fino al 18° km.
Passaggi tutto sommato regolari, presi manualmente ogni 3 km: 10’24”, 10’30”, 10’36”, 10’32”, 10’28”, 10’34”, 7’04” dal 18° al 20°, 3’37” per gli ultimi 1.097 metri. Cardio in linea con una sorta di progressione, questi i bpm medi di ogni parziale di 3 km: 159, 169, 169, 170, 172, 178, 180 dal 18° al 20° km, 184 per gli ultimi 1.097 metri, con un picco di 189 bpm. Segno che ho gestito molto bene la gara, senza esagerare fino al bivio di Miramare, per mantenere poi il ritmo anche negli ultimi km, dove invece iniziano le difficoltà per chi ha spinto troppo nei tratti in discesa lungo la Costiera.

Green Europe Half Marathon 2015Dal punto di vista tattico, poco da dire fino al 18° km. Col passare dei chilometri, i primi due erano sempre più lontani, e quello dietro sempre più attaccato, tanto che in tre o quattro occasioni la punta della sua scarpa è finita contro la suola della mia. Ho provato più volte a staccarlo con dei cambi di ritmo, ma dopo un po’ si rifaceva sotto. Per lui comunque una grande prestazione: in base a come respirava, già dal 5° km ero convinto di perderlo molto presto…

La mia gara si è appunto vivacizzata negli ultimi tre chilometri, in corrispondenza del cavalcavia di Barcola: quello dietro mi sorpassa e prova ad andarsene, riuscendo a staccarmi subito di un paio di metri. Rimaniamo così fino al cartello del 20° km, a quel punto lo ripasso e provo a tirare una volata in progressione. Cerco di aumentare ma senza esagerare, nel frattempo vedo che quello davanti è sempre più vicino. A trecento metri dal traguardo parto nella volata vera e propria, arrivando una decina di secondi prima del quarto (non risulta in classifica, ha corso senza pettorale…), tra l’altro a soli 5” dal secondo. Anche il primo deve aver rallentato alla fine, essendo arrivato meno di un minuto prima di me: a metà gara era molto più lontano!

Concludo la mezza maratona in 1h13’47” a 3’29” di media al km (171 bpm di media), un dato in linea con i 10 km di sette giorni prima (3’21” e 170 bpm qui) e in miglioramento rispetto ai 10 km di tre domeniche prima (3’23” e 169 bpm qui): l’ulteriore conferma che sia fisiologicamente, sia come metodologie di allenamento, la mezza si avvicina molto di più a una 10 km piuttosto che a una maratona (conta più la qualità che la quantità!).
Anche se a livello cronometrico in questa gara ho corso più velocemente in altre tre occasioni (1h13’31” nel 2009, 1h12’52” nel 2011 e 1h12’18” nel 2014, con lievi differenze di percorso per quanto riguarda la partenza), a livello gestione e prestazione (tenendo conto di tutto) forse questo è il risultato migliore…

Qui il GPS, qui la classifica.

Correre nella propria città con gli incitamenti delle migliaia di persone che partecipano alla non competitiva è sempre speciale… se poi si sale sul podio, lo è ancora di più!

P. S. Ho corso per la prima volta in gara con le “Altra One2” (vedi qui), a breve un articolo dettagliato, comunque feedback molto positivo!

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