ASICS METASPEED Sky, la recensione completa

ASICS METASPEED Sky

ASICS METASPEED SkySu questo blog abbiamo iniziato a parlare di dinamiche di corsa dall’ormai lontano 2016, praticamente da quando Garmin ha introdotto la prima fascia cardio e il primo GPS da polso in grado di rilevarle e analizzarle in modo esteso, passando da tre a sei grafici visualizzabili. Un modo per comprendere il proprio stile di corsa e cercare di capire in che modo poter migliorare anche sotto quell’aspetto.

ASICS è entrata l’anno scorso nella cosiddetta “era del carbonio” con il modello ASICS METARACER (qui la videorecensione completa di Massi). Ora, con il lancio dei modelli METASPEED, ecco che ASICS introduce sì il concetto di modello estremo da gara, ma personalizzato a seconda dello stile di corsa dell’atleta.

Per dirla in maniera molto semplice: la velocità di corsa è data dalla combinazione tra cadenza (numero di passi al minuto) e ampiezza (o lunghezza) della falcata. Quando voglio correre più veloce, posso agire solo sulla prima (aumento la cadenza mantenendo la falcata), solo sulla seconda (allungo la falcata mantenendo la cadenza) o su entrambe.

ASICS METASPEED SkyAll’ASICS Institute of Sport Science hanno analizzato lo stile di corsa di diversi atleti elite, individuando due gruppi principali: quello degli Stride Runner, ovvero atleti che aumentano la velocità agendo principalmente sulla lunghezza del passo (mantenendo la cadenza costante), e quello dei Cadence Runner, atleti che invece agiscono su entrambi gli aspetti quando devono aumentare il ritmo dei minuti al chilometro.

Con i successivi test con i vari prototipi di scarpe, all’ASICS ISS si sono resi conto che ogni gruppo beneficiava principalmente di un determinato modello con caratteristiche diverse e dedicate a quel preciso stile di corsa: gli atleti del primo gruppo (Stryde) necessitavano di un maggior rimbalzo verticale dato dall’intersuola per poter estendere il passo, i secondi (Cadence) di un maggior controllo della forza dall’inizio del passo fino alla fase di stacco, in modo da generare più energia in avanti per estendere la falcata.

In ASICS hanno quindi deciso di creare due modelli diversi. Le ASICS METASPEED Sky (uscite ufficialmente il 31 marzo 2021) per il gruppo Stryde e le ASICS METASPEED Edge (in uscita a giugno 2021) per il gruppo Cadence

Caratteristiche tecniche

ASICS METASPEED SkyI due modelli si differenziano innanzitutto a livello design: lo spessore dell’intersuola delle ASICS METASPEED Sky è maggiore di quello delle ASICS METASPEED Edge, ci sono 3 mm di differenza nel drop tacco-punta (5 mm delle Sky contro gli 8 mm delle Edge) e anche la curvatura dell’avampiede è diversa (quella delle Sky è più evidente).

Le altre caratteristiche tecniche sono invece in comune: il mesh della tomaia leggero e traspirante, il FlyteFoam BLAST TURBO (una delle schiume più leggere e reattive di ASICS) nell’intersuola, la piastra in carbonio su tutta la lunghezza della scarpa, per concludere con la suola ASICSGRIP in gomma ultraleggera per aumentare il grip senza inficiare sulla durata del battistrada.

Caratteristiche tecniche dettagliate (ASICS METASPEED Sky/ASICS METASPEED Edge)

Peso: 199/165 g le prime, 188/160 g le seconde (9 US uomo/7 US donna).
Differenziale: 5 mm le prime, 8 mm le seconde (33-28/31-26 mm le prime, 29-21/28-20 mm le seconde)

ASICS METASPEED Sky, come sono

Ho avuto la possibilità di testare le ASICS METASPEED Sky qualche giorno prima della data di presentazione ufficiale, utilizzandole per diverse uscite. Una prima breve corsetta “conoscitiva” con qualche allungo alla fine, una seduta di ripetute vera e propria sul solito percorso vicino a casa e un breve progressivo per testare il comportamento della scarpa all’aumentare della velocità di corsa.

ASICS METASPEED Sky ai piedi

Già tirandole fuori dalla scatola e tenendole in mano si capisce che non si tratta di un classico modello di scarpa da running, e la conferma arriva non appena si infilano ai piedi. La durezza della suola (impossibile piegarla con le mani!) ai piedi scompare e al contrario sembra di camminare su delle molle morbidissime, tanto l’intersuola risulta reattiva. La calzata è avvolgente ma non estrema (ho la stessa misura degli altri modelli ASICS), la linguetta risulta forse leggermente corta (qualche millimetro in più non avrebbe guastato), ma questo non impedisce di allacciarle in modo corretto. Come gran parte dei modelli da gara, la soletta non è estraibile.

A differenza di altri produttori, non c’è quella sensazione di quasi “fastidio” al tenerle ai piedi quando si cammina. Certo, si percepisce immediatamente che NON sono assolutamente adatte per andarci a passeggio, ma almeno non scatta subito la voglia di toglierle!

ASICS METASPEED Sky di corsa

A basse velocità di corsa, la sensazione è veramente strana. Da un lato, si avverte una comodità e un’ammortizzazione che mai avevo provato con modelli estremi da gara, dall’altro sembra quasi di correre in modo innaturale, con i piedi che si alzano più del necessario. Del resto, sono scarpe studiate e create ESCLUSIVAMENTE per spingere al massimo e, come abbiamo visto anche con altri modelli “carbon inside”, assolutamente NON per tutti i ritmi di corsa! Attenzione se vi allenate in ambienti urbani in orari dove la gente normale dorme: sono rumorosissime!

Già durante gli allunghi, le cose cambiano, ovviamente in meglio: più si spinge, più la scarpa risponde e asseconda il gesto. Si avverte la netta sensazione che la scarpa ti aiuti a mantenere la falcata ampia e un corretto controllo del gesto anche quando la velocità si avvicina a quella massima raggiungibile.

ASICS METASPEED Sky quando si spinge

ASICS METASPEED SkyDurante le ripetute (una combinazione tra 1,6 km, 800 m e 400 m), in alcuni momenti si sente molto la spinta in avanti, in altri una sorta di “risparmio energetico”, ma cerco di spiegarmi meglio… A ritmi tra i 3’40’’ e i 3’20’’ al km ho percepito in maniera maggiore la spinta del carbonio, in pratica era come se la scarpa mi invogliasse ad aumentare il ritmo. Per ritmi tra i 2’55’’ e i 3’20’’ al km la percezione invece era quella di fare meno fatica del solito per procedere allo stesso ritmo, una sorta di “effetto WOW” quando si butta un occhio al GPS per avere un riscontro. In nessun caso ho percepito come fastidiosa la quantità di “gomma” che si trova tra il piede e l’asfalto, anche se ovviamente nelle inversioni a U va fatta comunque più attenzione rispetto ai modelli “race” quasi rasoterra che andavano per la maggiore fino a cinque anni fa.

Stesse sensazioni anche nel progressivo: più si aumenta la velocità e meno si percepisce la scarpa sotto i piedi, forse l’ulteriore conferma che il vero vantaggio di questi modelli è dato dal risparmio energetico: a parità di velocità faccio meno fatica, quindi ribaltando la frittata… a parità di sforzo vado più veloce!

E arriviamo infatti alla fatidica domanda che tutti pongono, ovvero “Quanto ti fanno andare più veloce?”: è veramente difficile rispondere! Certo, guardando ai tempi fatti dalla forte maratoneta Sara Hall in maratona nel 2020 (ha tolto prima 15’’ a Londra e poi 1’29’’ al PB… a 37 anni!) e soprattutto qualche giorno fa da Beth Potter in una 5 km su strada… sicuramente qualche aiuto lo danno, sia su distanze brevi che su distanze lunghe. Il difficile è appunto riuscire a quantificare il “… qualche…”. Secondo i documenti di marketing, in laboratorio hanno valutato il vantaggio delle ASICS METASPEED Sky in “350 passi in meno per concludere la maratona” (1,2% di passi in meno, 3% di risparmio energetico), mentre per le ASICS METASPEED Edge in “750 passi in meno per concludere la maratona” (2,6% di passi in meno).

Nel mio piccolo, nonostante la forma attuale non sia al top, nell’allenamento di ripetute ho fatto tempi nettamente più veloci rispetto all’ultimo periodo. Certo, ci può sempre essere l’effetto placebo che ti fa spingere di più solo per l’effetto novità, ma quello che ho notato, è che soprattutto verso la fine dell’allenamento continuavo a spingere con la stessa efficacia dell’inizio.

ASICS METASPEED Sky, per chi sono

Purtroppo, NON per tutti. Nonostante la comodità a tutti i ritmi di corsa, sono scarpe “estreme” e come tali vanno sfruttate. Direi dai 3’40” al km in giù… e mi sono tenuto largo!

Prezzi e disponibilità

Le scarpa da listino costa 250 euro, e la produzione limitata renderà molto difficile trovarle a un prezzo più basso. Potrebbe non essere nemmeno semplice trovarle disponibili. Se interessati, vi consigliamo di tenerle d’occhio sul sito ufficiale ASICS e ordinarle appena disponibili.

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