La 100 km del Passatore è una delle gare più interessanti del panorama mondiale della lunga distanza, ha un fascino così unico che sempre più persone in Italia decidono di correrla. Chi inizia, tende a gareggiare anche negli anni successivi. Quest’anno alcuni degli atleti di TheRunningPitt.com hanno pensato di parteciparvi, ma poi ci siamo tirati tutti indietro. Per raccontare l’avventura, abbiamo chiesto a un nostro caro amico e Ambassador Polar di descrivere la sua esperienza. Abbiamo seguito Cosimo Bertotto in questi mesi, dandogli anche alcuni consigli per gareggiare. Con grande orgoglio ed emozione, lasciamo la parola al podista tarantino che ci racconta il “suo Passatore” e il suo divano! Dall’articolo traspare la grande capacità di resilienza di Cosimo.
La 100 km del Passatore, come passare dal divano ai 100 km
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni! Non avrei mai immaginato che mi sarei trovato un giorno a scrivere di me, delle mie avventure e oggi del Passatore. Fino all’anno scorso ero un semplice runner della domenica, a stento raggiungevo l’arrivo dei 10 km.
Ma da sempre è stata viva in me la voglia di superarmi. Leggevo di atleti che si spingevano oltre le loro capacità, Stefano Gregoretti, Marco Olmo, Giorgio Calcaterra, Mario Zanchi, più leggevo e più sentivo il cuore battere forte: volevo diventare come loro!!! Ma ogni volta trovavo mille motivi per non cominciare: “quando crescono i bimbi”, “devo prima dimagrire”, il lavoro mi stressa”… Con la morte improvvisa di mio padre ho deciso di abbracciare la filosofia del “non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”, ora non so se è per onorare mio padre, un uomo che riusciva in tutto ciò che provava, oppure semplicemente paura di dover rimpiangere il passato il fatto sta che mi sono buttato nel mio sogno più grande correre la 100 km del passatore per dire io c’ero!!
La preparazione
Si può dire che tutto è iniziato quando per gioco mi sono iscritto ad un concorso che come premio offriva un viaggio e iscrizione alla Maratona di NY la myfutureselfNY. Così mi butto nella mia prima avventura e inizio la preparazione per la maratona di NY che mi terrà impegnato da giugno fino a metà settembre…purtroppo non vengo scelto per la finale del concorso. Non mi perdo d’animo, ormai mi stavo allenando e avevo quasi finito la preparazione quindi decido di partecipare alla maratona di Firenze la città che ho sempre amato.
Il 26 novembre 2017 divento un maratoneta con un tempo di 4:20 sotto la pioggia e un gelo che ancora tutti i partecipanti ricordano. Mi prendo un breve periodo di pausa e i primi giorni di gennaio faccio il grande passo, mi iscrivo alla 100 km del Passatore senza se e senza ma!!! Ora la situazione si fa più seria e mi affido ad un personal trainer, Luca Squillante che mi compila una bella scheda, e ovviamente mi dice che sono un pazzo perché non si può preparare una gara del genere in così poco tempo. Da buon allievo seguo al dettaglio ciò che mi diceva, partecipo alla maratona di s Valentino a Terni e riesco ad abbassare il PB a 3:58.
Le sensazioni sono buone perché subito riesco a riprendere gli allenamenti. A marzo partecipo alla mia prima 6 ore quella di Putignano in seguito alla quale verrò battezzato ultramaratoneta con una distanza di 55 km.
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Grazie ad un concorso della Huawei riesco a vincere il pettorale per la maratona di Roma. Un evento bellissimo per due motivi, il primo perché gareggiare in mezzo a così tanta storia e bellezza non ha paragoni, il secondo è l’incontro con un grande atleta Massi Milani che mi ha sempre sostenuto e mi è stato molto vicino specialmente quando ero stanco. Dopo la Maratona di Roma mi arriva una mail dalla Polar dove mi annunciavano che ero stato selezionato come Ambassador, questa mi da’ una super carica che mi fa arrivare presto alla partenza del Passatore. Da giugno a maggio ho percorso circa 3000 km, lavorando come turnista almeno 1000 sono sicuramente in notturna, consumato 4 paia di scarpe, partecipato a 3 Maratone, 1 6 ore, 6 1/2 maratone, 12 10km.
La vigilia della Gara
La mattina sveglia alle 6:30, ma come in ogni gara alle 5:30 ero già in piedi. Sistemo tutto non voglio dimenticare niente preparo la borsa per il cambio e mi dirigo sul pullman che ci accompagnerà a Firenze. Cerco di risparmiare più energia possibile perché è ancora presto e la gara è molto lunga. Alle 14 la piazza è ancora vuota perché ci sono 30°.
Da Firenze alla Vetta delle Croci
Ma alle 14:40 improvvisamente la piazza si riempie tutti eccitati per quel che ci aspettava. Alle 15 partenza inizia la mia avventura non so cosa mi aspetta è tutto nuovo. Cerco già dall’inizio di mantenere un passo molto lento ma c’è qualcosa che non avevo calcolato il sole si fa sentire e si suda tantissimo.
Sono felice, sto correndo il Passatore… Durante la corsa incontro Yuri Faccetti, Asicsfrontrunner: un ragazzo simpaticissimo e molto carismatico. Corro con lui e decidiamo da subito di adottare la tecnica di correre in discesa e pianura e camminare in salita. Arriviamo alla vetta delle croci senza nessun problema, ridendo e scherzando.
48 km: Raggiungere la Colla di Casaglia
Dopo la vetta delle Croci aumentiamo il passo anche perché ci sono più discese arriviamo facilmente a borgo San Lorenzo qui purtroppo mi separo da Yuri e incominciano i primi problemi: il troppo caldo mi ha fatto perdere tanti sali minerali e di conseguenza mi blocco per crampi al 32 km. Ma riesco a riprendermi subito. E continuo con la tecnica di corsa camminata però questa volta bevendo più acqua. Inizia la famosa salita fino a passo della Colla e decido di camminare con una media di quasi 9 km. Il paesaggio è da favola tutto immerso nel verde, arrivo al cartello dei 42,195. E decido di fare la foto di rito. Incomincio a sentire stranamente un po’ di stanchezza ma non voglio darci peso. Arriva al passo della Colla ci sono tantissime persone decido di fermarmi per almeno 15 minuti.
65 km: discesa a Marradi
Purtroppo mentre mi stavo cambiando incomincio a sentire freddo a tremare e ad avere un po’ di nausea. La mia prima crisi esco dalla tenda e mi volevo ritirare: troppo freddo. Intorno è tutto buio e non c’era più quell’aria di festa che si assaporava alla partenza tutto era più serio, tanta gente che sta male…che faccio? mi ritiro, basta ho deciso. Vado al ristoro per assaggiare il famoso brodo di pollo e mi bevo tre bicchieri pieni. Tremavo guardavo quella discesa buia vedevo sempre gente piangere e in un momento di lucidità mi son detto devo affrontare le mie paure… mi sono lanciato in quella discesa buia senza neanche accendere la torcia e qui ho vinto io ma sapevo che non era finita ero ancora a metà del percorso. La discesa è fantastica mi trovo benissimo riesco a correre di continuo fino a Marradi super concentrato e non pensavo a quello che mi era successo prima.
Solo che incomincio ad avere un po’ di fastidio piedi.
Gli ultimi 35 km
Prima di partire per gli ultimi 35 km decido di passare dalla Croce Rossa per dare una controllata a questi fastidi. Sorpresa: sette vesciche, mi faccio curare ma nel frattempo perdo calore e incomincio a tremare per il freddo. La dottoressa decide che devo rimanere lì per riprendere calore. Passano 45 minuti mi prendo un gel alla caffeina e scappo via, non potevo fermarmi. Dopo 10 minuti non tremano più però alternavo corsa alla camminata, incominciano a saltare gli schemi 2 km di corsa uno di camminata fino all’80-esimo, dove alla fine non riesco più a correre.
Sono i 20 km duri della mia vita una mezza maratona fatta di pensieri e paure …. sono arrivato a 80 km non posso fermarmi ….tutti i miei sacrifici……le notti passate a correre….. non poteva finire così. Allora decido di deviare i miei pensieri immaginando come sarebbe stato il mio arrivo. Ma questo va bene fino all’85-esimo: ogni ristoro diventa un martirio perché diventava più difficile la ripartenza ma sapevo che non dovevo saltarne nemmeno uno. Sentivo il peso del Passatore. Arrivato a 90 km all’improvviso prende il cellulare. E mi arrivano tantissimi messaggi tutti incoraggiamento in particolare da Massi Milani e Virginia Nanni che mi fanno capire dell’impresa che stavo per compiere incomincio a piangere e cammino sempre più veloce. Al 95-esimo km sento un calore fortissimo e penso a mio padre sapevo che era lì vicino a me, manca poco, leggo il cartello Faenza ma sapevo che era ancora presto. Al 99 km mi sento fortissimo e comincio a correre vedo l’arrivo sto piangendo.
L’impresa è compiuta 16 ore e 06. In un solo anno la mia vita è cambiata, tutti noi abbiamo una forza all’interno del nostro corpo inimmaginabile. Tutti siamo capaci se vogliamo di affrontare il nostro Passatore e non importa il tempo ottenuto. Al traguardo sicuramente la tua vita cambierà: questo è davvero il Passatore.
Strumenti utilizzati al Passatore
Come attrezzatura ho usato:
Scarpe: Asics Nimbus 20
Orologio: Polar M430
Ho anche usato tanto, ma tantissimo la testa.