Seconda edizione per la Trieste Seven Run… il “Seven” del nome è presto spiegato: 7 km (molto abbondanti!) il percorso, 7 euro l’iscrizione, 7:00 l’ora di partenza. Partecipazione quasi obbligatoria per uno come me, abituato a uscire a correre nei giorni lavorativi entro le 6:00 (diciamo tra le 5:30 e le 6:00, a seconda del programma), per finire sempre entro le 7:00.
Anche se gli studi sulla fisiologia umana non saranno tanto d’accordo, dopo questa prima esperienza in gara, devo ammettere che per quanto riguarda le (mie) esigenze extra-sportive è l’orario perfetto, almeno per le manifestazioni vicino a casa: partenza ore 7:00, premiazioni ore 8:00, a casa abbondantemente entro le 9:00, che nel fine settimana è una bellissima cosa!
Rispetto all’edizione dell’anno scorso (12 luglio 2015, non avevo partecipato perché ero in vacanza fuori città), qualche metro in più (circa 800, forse per compensare la misurazione “abbondante” del 2015?) e nuovo percorso, nel quartiere periferico di Borgo San Sergio (“Questa… xè… Borgooo!!!”, citazione che capiranno solo i triestini, qui per un’altra rivisitazione “di livello”), con due giri e… nemmeno un metro in piano! Gara quindi MOLTO allenante, visto che in quasi 8 km siamo passati più volte da 19 a 81 metri di altitudine, con ulteriori discese e salite nel mezzo. Del resto, tranne che sul lungomare, Trieste è fatta proprio così!
PICCOLO PASSO INDIETRO
Sono passate due settimane dalla “Maratona di Padova” (qui). Prima settimana dedicata al recupero (48 km in sei sedute, tutte tra i 6 e i 10 km a ritmi tranquilli, e una seduta in palestra), seconda per riprendere i soliti ritmi e testarsi, pensando prevalentemente alla maratonina della prossima domenica: martedì scorso la prima seduta di qualità, nove giorni dopo la maratona, con ottimi riscontri e buone sensazioni (qui, due volte 10′ a 3’26” al km con 2′ di recupero, seguiti da 2 x 5′ a 3’23” al km con solo 1′ di recupero), poi altre quattro sedute di Corsa Lenta tra gli 11 e i 12 km, cercando però di concludere sempre in progressione. Per un totale (con la gara di ieri, riscaldamento e defaticamento inclusi) di 74 km in sei sedute, oltre alla solita seduta in palestra.
Gara perfetta quindi per testarsi per la Bavisela (quest’anno ci tengo particolarmente, in quanto cade esattamente a dieci anni e un giorno dalla mia prima gara in assoluto, appunto la mezza maratona della Bavisela…), non tanto per capire a quale ritmo puntare (troppe salite e discese), quanto per effettuare l’ultima seduta veramente allenante e sondare le sensazioni.
Direi tutto bene, ma soprattutto… riuscirò a seguire i consigli qui a sinistra (da “Il Piccolo” di due giorni fa)??? :-)
LA GARA
Partenza in salita, poi discesa e passaggio al cartello del 2° km in 6’18” (3’09” al km), salita lunga e discesa corta fino al 4° km (parziale di 7’17”, 3’38” al km), poi salita corta, discesa lunga e prima parte di salita fino al 6° km (parziale di 6’32”, 3’16” al km), conclusione con l’ultima salita e l’ultima discesa fino al traguardo, col simpatico siparietto della mia amica (e fotografa!) Roberta che salta giù dallo scooter e s’invola con casco, borsa e due reflex professionali al collo per riuscire a farmi la foto (mission accomplished… vedi foto in alto!).
Concludo i 7,8 km di gara in 27’19”, a 3’30” al km, una sorta di fartlek continuo, con alcuni tratti in discesa anche sotto i 3′ al km! Qui il GPS su Strava, qui quello su Garmin Connect con anche le dinamiche di corsa del (ne ho scritto assieme al socio “Massi” qui, qui e qui), qui la classifica completa.
Ed ecco il video della gara…
Ora non resta che incrociare le dita per il meteo di domenica prossima, allenarsi il giusto (quindi poco!), per godersi un’altra volta una Trieste in festa! Venerdì un articolo “amarcord” con l’elenco di tutti i miei tempi alla Bavisela (otto maratonine e una maratona, ho saltato soltanto l’edizione del 2012)…
Nel frattempo “Massi” ha corso una gara provinciale, per effettuare nuovi test cardio (media 187 bpm!). Percorso di 12 km, indicato come 30% campestre/boschivo e 70% asfalto. In realtà la gara si è rilevata 50%/50%, con la parte boschiva centrale molto scivolosa e fangosa, dopo una notte di pioggia. Parecchie curve e un continuo su e giù, oltre a un paio di salite nel prato. Impensabile restare in piedi con le “Nike Lunaracer+ 3”, scelte inopinatamente dal nostro gadget tester.
Conclusione in pista e arrivo a pochi metri dal vincitore, con cui aveva condiviso la prima parte di gara (qui il tracciato su Strava), prima di farsi inesorabilmente staccare nel bosco. Non perdetevi domani il racconto lungamente atteso della “sua” spettacolare Maratona d’Anversa, con tante curiosità e interessanti aspetti tecnici da approfondire!