“Altra Running”, veramente un’altra filosofia!

Altra One2

Altra One2Un paio di amici me ne avevano parlato in termini entusiastici: da “Comodissime!” a “… ti cambiano il modo di correre…” a “… una volta provate, non sono più tornato indietro!”. La curiosità, per uno shoe’s addicted come me, era quindi ai massimi livelli.

Prima di parlare in particolare del modello che mi è arrivato, spiego nel dettaglio la filosofia Altra Running (qui la possibilità di acquistarle su Amazon), anche perché ammetto di essere stato inizialmente uno di quelli che prendevano quasi a male parole gli utilizzatori delle “scarpe con la zeppa” (Hoka One One, Tecnica ecc.), soprattutto perché ne ignoravo le caratteristiche tecniche.

Altra Running e correre naturale

Si parla tanto del correre “naturale”, quasi a piedi nudi, ma gli approcci possono essere diametralmente opposti. Da un lato, le “minimaliste”: scarpe essenziali e leggerissime con drop (dislivello tacco-punta) zero o quasi e suola ribassata senza alcun sistema di ammortizzazione. Dall’altro, le cosiddette “MiniMax” (drop Minimo, ammortizzazione Maxima): scarpe che sembrano enormi e pesantissime, quindi con una distanza da terra elevata (parliamo, per alcuni modelli, di diversi cm!) e altissimo potere ammortizzante, ma sempre con un drop limitatissimo (da zero a pochi mm). In entrambi i casi, spesso e volentieri anche la forma della scarpa segue quella del piede, con la punta più larga del tallone proprio per permettere alle dita dei piedi di aprirsi in fase di appoggio (provate a correre a piedi nudi e capirete immediatamente a cosa servono le dita!).
Nel primo caso (minimaliste), la corsa naturale viene ricercata in maniera il più completa possibile, nel secondo (minimax) l’approccio è sì naturale (forma e dislivello della scarpa), ma mediato da un’alta ammortizzazione, quasi a voler proteggere un piede poco abituato a muoversi naturalmente, dopo tanti anni passati a camminare e a correre con le scarpe tradizionali.

La filosofia delle Altra Running

Navigando all’interno del sito ufficiale, ci sono anche varie sezioni (qui) che spiegano la filosofia che sta alla base delle varie scelte tecniche (principalmente dislivello minimo, alta ammortizzazione e forma della scarpa che segue le caratteristiche naturali del piede).

Poi c’è una sorta di manuale per le istruzioni che spiega i differenti approcci relativi alla postura con i relativi vantaggi per quanto riguarda efficienza di corsa e prevenzione degli infortuni, una guida per effettuare la transizione dalle scarpe abituali a quelle con drop zero, alcuni consigli per abituarsi alla punta larga… con alla fine l’elenco di tutte le caratteristiche e le istruzioni per misurarsi il piede e ordinare la taglia corrispondente, in base a una tabella di riferimento.

Tutto molto interessante, ma… alla fine, come sono queste scarpe?

Confronto scarpe running Altra

Tre categorie tra le quali scegliere: cinque modelli per la corsa neutra (che copre le ormai sorpassate categorie che vanno da A0 ad A3), un modello per la massima stabilità (A4), tre modelli per il trail (A5), ovviamente suddivise tra uomo e donna.

Io ho scelto le più leggere, praticamente il modello da gara su strada, le One2. Drop zero, punta larga, altezza da terra 23 mm, quindi quasi “normali” (pensate che nella categoria neutre c’è un modello da 34 mm!). L’ammortizzazione è dichiarata come “leggera” (gli altri modelli citano “moderata”, “forte” e “massima”), l’allacciatura è asimmetrica per seguire la forma e il naturale movimento del piede.
Come peso, 212 sono i grammi dichiarati (di solito fanno riferimento alla taglia 9 US), anche se le mie (10,5 US) pesano meno (200 g), quando in realtà dovrebbero pesare di più! Va detto che anche gli altri modelli della categoria “neutre” rimangono comunque molto leggeri, nonostante la suola più evidente li renda alla vista tutt’altro che invisibili: si va dai 235 ai 309 grammi.

A CASA – scarpe running pianta larga

Infilatoci il piede, la prima sensazione è stata “Non sembra una scarpa da corsa!”. La punta larga effettivamente spiazza un po’: mai avute le dita dei piedi con così tanto spazio per muoversi (i modelli da gara sono tra l’altro normalmente molto stretti!). La comodità è massima, l’ammortizzazione si sente pochissimo (molto meno di una normale neutra da allenamento), ma la sensazione più evidente è proprio quella di… non avere le scarpe addosso!

Non avendo mai nemmeno provato un modello “drop zero”, ero veramente curioso di testarle in corsa: ovviamente polpacci e tendine di Achille sono maggiormente chiamati in causa, quindi a seconda dello stile abituale di corsa, si potrebbe avvertire un diverso impegno (e quindi anche qualche indolenzimento nel post-allenamento, vedi appunto le istruzioni per effettuare una transizione graduale all’utilizzo di questi modelli).

IN CORSA

Ho approfittato quindi della sgambata di lunedì mattina, una seduta di defaticamento a meno di 24 ore dalla gara (qui). Della serie “Se dopo un paio di chilometri avverto anche il minimo fastidio, torno a casa senza problemi!”.

E invece, nessun problema! L’ammortizzazione non la si percepisce nemmeno, la comodità è tale che ci si dimentica presto della differente calzata. La punta larga effettivamente è un qualcosa di mai provato e risulta assolutamente confortevole. Per tutta la seduta non ho avvertito alcun fastidio dovuto al drop zero, ma ripeto, è una cosa che dipende soprattutto da come si corre: anche quando utilizzavo i modelli con 14 mm di dislivello di Karhu (i più alti sul mercato) non avvertivo differenze sostanziali!
La cosa che invece ho notato è la diversa frequenza di passo, molto alta nonostante il ritmo di corsa fosse particolarmente tranquillo, segno che probabilmente il corpo attiva tutta una serie di adattamenti dovuti a un appoggio diverso dal solito. Nessun problema durante i cambi di ritmo finali e nessun fastidio nelle ore o nei giorni successivi, ma va detto che effettivamente i km totali sono stati solo sette (in 35 minuti…).

Le testerò in qualche altro allenamento nelle prossime settimane, in modo da farmi un’idea ancora più completa!




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