“30 (in realtà erano 33…) km alla Maratona d’Italia 2014”, già riuscire a partire è stato un successo… quasi come all’arrivo!

Arianna versione "Hulkol"

Arianna versione "Hulkol"Siamo partiti da Trieste (direzione Bologna) venerdì alle ore 17:30, ci siamo ritornati domenica alle 20:00: poco più di 48 ore, ma se penso a tutte le cose che abbiamo fatto e che ci sono capitate, non basterebbero tre articoli completi per descriverle con tutti i dettagli!

Che dire dell’ottima cena di venerdì a casa degli Amici (“A” maiuscola obbligatoria!), ma probabilmente poco adatta a correre forte 36 ore dopo, soprattutto a causa della parte “liquida” (quattro bottiglie in quattro adulti, ma son dettagli…)?
E del fatto che siamo andati a letto alle 2 AM, mai così tardi da secoli?
Oppure di una figliA di quasi cinque anni che ti chiede di andare al “Disney Store” per provare il costume da Darth Vader (che lei inspiegabilmente chiama “Hulkol”, non abbiamo ancora capito da dove arrivi questo nome…)? Da lacrime poi quando il commesso l’ha accompagnata per mano davanti allo specchio canticchiando l’Imperial March (per i pochi che non la conoscono, qui)… E neanche a farlo apposta, ecco che davanti alla “Libreria Mondadori” c’è una riunione di cosplayer di Star Wars con costumi perfetti, e adulti ultraquarantenni vestiti da Jedi che si divertono come bambini a combattere con le spade laser. Foto per tutti e un ritorno a casa in autobus con in testa le sagome di cartone di Joda e Darth Vader, per non farsi mancare niente.
Aggiungiamoci il pranzo post-gara (per me parmigiano reggiano con aceto balsamico, risotto in crosta di parmigiano e aceto balsamico, filetto all’aceto balsamico) a Modena in un ristorante tipico (qui) e soprattutto la visita (con degustazione inclusa) all’Acetaia Malpighi, alla scoperta di come viene prodotto il VERO e UNICO “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P.” (servono inizialmente 1.000 litri di mosto d’uva che dopo 25 anni diventano 500 ml! Chiaro che alla fine la qualità e il prezzo non hanno niente a che spartire con i finti balsamici da supermercato, tutti con l’aggiunta di caramello o simili…), ed ecco che due giorni con le persone giuste valgono quasi una settimana. E grida vendetta il fatto che non siamo riusciti a vederci con tutti gli Amici che volevamo… ma ci saranno tante altre occasioni!
Anche perché oramai questi 300 km nel viaggio di andata mi sembrano sempre meno, ovvio che di contro diventino infiniti in quello di ritorno…

Ed eccoci alla parte “corsa”. Anche qui una bella avventura (iniziata male, ma finita molto bene), a partire proprio dal titolo di questo articolo. La gara prevedeva tre distanze (mezza maratona, 33,7 km poi rivelatisi 33 km, e maratona) con un’unica partenza (Maranello) e tre arrivi diversi (Modena per la mezza, Soliera per la 33 km, Carpi per la maratona).
Domenica sveglia puntata ben prima dell’alba e partenza da Bologna alle 6:00, per ritirare il pettorale dalle 7:00 a Carpi, andare a parcheggiare a Soliera e da lì prendere la navetta (A PAGAMENTO, ben 5 euro: scandaloso, soprattutto alla luce di quanto successo dopo!!!) per Maranello, entro le ore 8:00.
Arriviamo in perfetto orario sia a Carpi che a Soliera, e siamo una cinquantina di atleti in attesa del pullman. Ne arriva uno, ma con solo 34 posti, quindi aspettiamo quello successivo, che arriva e parte intorno alle 8:30 (già tardi quindi…), col piccolo problema di dover passare per Modena a caricare altri podisti prima di farci arrivare a Maranello. Come se non bastasse, l’autista sbaglia l’uscita in autostrada: il fatto che ci chieda LUI dove andare e la successiva telefonata all’organizzazione per avvertire del ritardo con la frase “Secondo me non ce la faccio ad arrivare in tempo!” ci fa passare emotivamente da “fastidio” a “incazzatura” a “insulti al clero” e per concludere a (quasi…) “violenza gratuita”!
Arriviamo vicino a Maranello alle 9:20 e ovviamente gran parte delle strade sono già chiuse, quindi risulta difficile raggiungere la partenza. Ci facciamo scaricare più o meno in centro alle 9:25 (con la partenza della gara prevista per le 9:30!), lasciamo gli zaini all’interno minacciando l’autista con un perentorio “Ce li fai trovare a Soliera!!!”, partiamo a freddo a 3’20” al km chiedendo ai passanti la direzione della partenza, sosta volante nel cortile di una chiesa per espletare i bisogni corporali (e vai di blasfemia…), curva secca a sinistra ed ecco che rischiamo di venire investiti dagli atleti in handbike appena partiti. Arriviamo sotto il gonfiabile del via alle 9:28, con un “riscaldamento” di 500 metri quasi a palla e un fastidio addosso che ci fa schizzare i battiti praticamente già in soglia… Ma non siamo i soli a essere arrivati in ritardo, quindi la partenza viene data alle 9:38: un’ulteriore beffa, nonostante tutto avremmo potuto prenderla con un po’ più di calma!

Allo sparo, premo il tasto “reset” nel cervello e cerco di concentrarmi su quello che voglio fare. È parecchio caldo per il 12 ottobre: ci sono sicuramente più di 20° e l’umidità è molto alta, quindi prudenza. Mi faccio sfilare da parecchi atleti (tanti fanno la mezza) e cerco di mettermi a un ritmo abbastanza agevole, intorno ai 3’40” al km.
Purtroppo i cartelli dei chilometri sono messi un po’ a caso (ne faccio uno in 3’57”, poi quello successivo in 3’09”, ma correndo più o meno a un ritmo costante), quindi per una volta cerco di fare affidamento alla media del GPS. Continuo a prendere i lap manuali ogni 5 km facendo riferimento ai cartelli, ma anche qui non ci siamo (17’50”, 18’26”, 17’57”, 19’31”, 19’03”, 18’35” fino al 30° km, 10’53” per gli ultimi 3 km, mentre per il GPS sono stato decisamente più regolare).
Dal 3° km inizio a superare gli atleti partiti come sempre troppo forte. Intorno al 20° km si passa per Modena, con tante curve e alcuni tratti di con pietre e pavé a rallentare il ritmo. Da pelle d’oca il passaggio all’interno dell’Accademia Militare tra le due file di cadetti vestiti in alta uniforme.

Arrivo alla mezza maratona in poco meno di 1h18′ e mi accorgo di avere solo tre atleti davanti, tutti gli altri avevano quindi finito la loro gara. Passo il terzo poco dopo e il secondo intorno al 25° km: non è messo benissimo, infatti non l’ho poi visto passare a Soliera. Davanti vedo il primo della maratona (è passato alla mezza 54” prima di me), e davanti a lui la macchina dell’organizzazione col tempo. L’obiettivo è di andare a prenderlo, ma soprattutto vedere a quel punto cosa farà la macchina: continuerà ad accompagnare il primo della maratona o si metterà davanti a me? Anche perché non avendo più nessuno davanti e praticamente nessuno dietro, il “furore” agonistico è leggermente diminuito.

Trovo anche il tempo di scambiare qualche parola con un giudice di gara che mi affianca in bicicletta e mi chiede che maratona sto preparando. Scambiamo anche qualche battuta sui cartelli chilometrici e sul fatto che la distanza dichiarata della 30 km è 33,7 km, ma io a Soliera ho visto l’arrivo praticamente in corrispondenza del cartello dei 33 km. Riuscire a parlare e scherzare correndo intorno ai 3’40” è comunque un buon segno… ;-)

Supero il primo della maratona poco dopo il 31° km, gli dico che sta andando bene e che il secondo è lontanissimo. Vedo il traguardo in lontananza e saluto il giudice dicendogli che avevo ragione io (33 e non 33,7 km!), vado un po’ in progressione ma come inizia il pubblico rallento alla ricerca di Arianna, l’idea è quella di passare il traguardo con lei. Purtroppo raggiungere Soliera in macchina con tutte le strade chiuse si è trasformato in un’odissea (ci toccherà la stessa sorte anche per raggiungere Modena), quindi passo il traguardo da solo, ma col sorriso sulle labbra e veramente delle ottime sensazioni, confermate tra l’altro anche dal punteggio di recupero del GPS TomTom (qui, è la differenza tra l’ultima FC registrata prima di mettere in pausa l’orologio e quella registrata dopo un minuto di recupero: più è alta e meglio è): 43 battiti di differenza.
Anche a livello di “Suffer Score” di Strava (qui per la spiegazione), il fatto che il punteggio totale sia vicino a quello di sette giorni fa (310 “punti” qui, contro 291 “punti” qui) nonostante i quasi 12 km in più di gara (9,4 contro 13,8 “punti” al km, una “sofferenza” al chilometro del 32% in meno, mentre la media totale dei battiti è stata 162 contro 169), è un’indicazione del fatto che non mi sono spremuto al 100% . Molto bene pensando a Firenze, dove sicuramente farà meno caldo.

Qui il GPS della gara, qui la classifica completa delle tre gare.

Restano ancora sette settimane: in quella corrente resterò tranquillo per recuperare e soprattutto assimilare quanto fatto ieri. Le prossime due saranno invece le più impegnative di tutte la preparazione, almeno nelle intenzioni. Poi una settimana di scarico per presentarsi al 100% alla “Maratonina Città di Busto Arsizio” e correrla al massimo, anche per cercare un tempo che mi dia un’idea precisa sul ritmo da poter tenere tre settimane più tardi a Firenze.

P. S. Stasera alle 21:55 su “Rai Sport 1” trasmetteranno la cronaca della gara, probabilmente dando (giustamente!) maggiore spazio alla maratona, però chissà…

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