Se i podisti italiani avessero un solo modello di scarpa da portarsi su un’isola deserta, probabilmente molti affezionati sceglierebbero le Pegasus, un modello evergreen di Nike, giunto oramai alla 34-esima versione. Le Nike Zoom Pegasus sono state sviluppate pochi anni dopo la fondazione dell’azienda dell’Oregon e sono quindi indissolubilmente legate alla società americana.
Nonostante il trascorrere degli anni, Nike è stata in grado di aggiornare un modello sempre migliore, adatto a tutti i livelli di corsa. Abbiamo chiesto al fortissimo podista Andrea Soffientini (PB aggiornati recentemente: 1h07’40” in mezza, 30’26” sui 10 km su strada e 30’48” sui 10.000 in pista) di raccontarci cosa rendono queste scarpe così speciali. Ecco quindi la nostra recensione dettagliata, che sarà come al solito aggiornata con il lancio ormai imminente delle Pegasus 35.
Nike zoom Pegasus 34, la nostra opinione
Provo parecchia emozione e grandi ricordi a scrivere di questa splendida scarpa del marchio col baffo. Le Nike Zoom Pegasus mi ha accompagnato in tutte le stagioni podistiche da quando ho iniziato a correre. Sono scarpe da allenamento giornaliero ma all’occorrenza anche «per i lavori» o per le gare lunghe. Secondo il mio personalissimo parere, dopo anni di miglioramenti siamo forse arrivati alla «scarpa definitiva».
Mi è sempre piaciuto comprare scarpe da corsa sempre diverse. Gli unici modelli che ho mantenuto nel tempo sono stati tre paia di Pegasus 33 e quattro di Pegasus 34. Nike ha adottato la filosofia «scarpa che vince non si cambia» e io, come anche l’attento lettore, adottiamo da anni probabilmente la stessa logica. Il modello Zoom Pegasus è stata testato su tutti i terreni e con tutte le condizioni meteo percorrendoci all’incirca 2400 km con la versione 33 e 3000 con la 34.
Allego di seguito le mie impressioni e soprattutto la mia opinione. Come al solito, la recensione è dettagliata, frutto di una serie di test accurati. Per guidare il lettore nella recensione, l’articolo è diviso in sezioni. Vi consigliamo di leggerlo tutto d’un fiato e poi di soffermarvi sulle parti che vi interessano ad una seconda lettura.
- Caratteristiche generali
- Caratteristiche tecniche
- Comportamento nella corsa
- Durata
- Rotazioni
- Conclusioni
- Prezzi e approfondimenti
Come disclaimer, non abbiamo ricevuto e non siamo interessati a ricevere nessun compenso per questa recensione. Pur essendo soltanto podisti amatori evoluti, le nostre conoscenze analitiche ci aiutano a diffondere in maniera semplice le nuove tecnologie, uno dei principali obiettivi del sito, oltre a permettere ai podisti di tutti i livelli di correre meglio. La filosofia del blog resta la stessa di sempre: no test, no party, non possiamo valutare analiticamente quello che non testiamo. Le Nike Zoom Pegasus 33 e 34 sono state regolarmente comprate su Internet poco prima dell’uscita ufficiale nei negozi e di seguito vi raccontiamo la nostra opinione.
Caratteristiche generali
Le Nike Zoom Pegasus 34 sono scarpe da inserire nella categoria massimo ammortizzamento, non hanno il supporto per la pronazione quindi sono adatte ai podisti con appoggio neutro e supino, hanno un drop 10, tipico dell’azienda americana, anche negli ultimi modelli. Sono adatte a tutte le superfici e condizioni meteo grazie alla suola dotata di un ottimo grip anche sul bagnato e pista bianca e alla tomaia che è anche in versione «shield» ovvero che protegge il piede dall’acqua. Diffidate comunque a volte delle promesse marketing: abbiamo provato lo shield sulla Nike Pegasus 33 e la protezione non ha entusiasmato, perché in parecchie circostanze, il piede si è bagnato lo stesso.
Caratteristiche tecniche
A partire dalla versione 33, la scarpa ha avuto un cambiamento radicale: infatti se fino alla versione 32 aveva il cuscinetto Zoom solo nella parte posteriore, dalla versione 33 ne è stato inserito uno anche nell’avampiede così da creare una scarpa eccezionale e alla portata di tutti o quasi. Vediamo nel seguito le principali tecnologie e le caratteristiche tecniche.
La tecnologia delle Pegasus
La scarpa adotta due cuscinetti zoom nell’avampiede e zona tallone e l’utilizzo dei cavi Flywire. Il Nike Zoom Air combina aria pressurizzata e fibre interne e assicura un’ammortizzazione reattiva che offre il giusto slancio per muoverti più velocemente. La tecnologia Nike Flywire è composta da filamenti strategicamente posizionati che funzionano come i cavi di un ponte a sospensione per offrire il giusto sostegno esattamente dove serve.
I solidi filamenti Flywire vengono applicati a una tomaia minimalista al fine di ridurre il peso per creare la calzatura Nike Pegasus più leggera di sempre. Un tessuto sottile come la carta copre la parte superiore del piede mentre i filamenti Nike Flywire sono collegati alla suola al fine di mantenere il piede in posizione.
Sintesi delle principali caratteristiche tecniche.
Di seguito tutti i dettagli tecnici delle Nike Pegasus 34:
Peso: 10.0 oz / 283 g (size 9)
Altezza della suola: 29mm (tallone), 19mm (avampiede)
larghezza: D=Medium; come calza (larghezza D)
- Calzata: standard
- Tallone: medio
- mesopiede: medio
- avampiede: medio
- spazio dita: medio
- arco plantare: medio
- forma: semi arcuata
Differenze rispetto al modello precedente.
Non è cambiato molto rispetto al modello precedente. Come l’attento lettore e cliente Nike saprà, il design dei prodotti Nike tendono ad evolvere ogni due anni, un po’ come per l’Iphone. In particolare l’intersuola e la suola sono esattamente identiche. È cambiato solamente il design della tomaia un po’ più fasciante e morbida, a causa del diverso posizionamento delle stringhe e del Flywire. Per chi dovesse trovare le Pegasus 33 super scontate su internet, consigliamo vivamente l’acquisto, ma tutto dipende dal vostro budget e dalla propensione all’innovazione. Sotto i 70 euro, sarebbe ovviamente un ottimo affare da non farsi sfuggire, proprio in un momento in cui l’aggiornamento tecnologico delle scarpe sta spingendo l’asticella dei prezzi sempre più in alto.
Estetica e forma
La scarpa direi classicissima, i lacci sono migliorati rispetto alle versioni precedenti di Nike: ora sono piatti e non si slacciano, anche se la seconda versione che è stata provata aveva i lacci un po’ più fini e di materiale diverso che erano più propensi a lasciarsi andare. La tomaia è traspirante e consistente, al contrario infatti di altre scarpe provate non si è forata nella parte dell’alluce nella parte posteriore presenta una conchiglia a protezione del tallone che non da nessun fastidio però nella corsa. In generale direi che la tomaia non è nulla di futuristico ma che compie il suo dovere nei migliori dei modi senza creare vesciche.
Comportamento nella corsa
Indossare una Pegasus offre una sensazione di libertà e di leggerezza, già alla prima calzata sembra di portare ai piedi un calzino comodissimo, grazie alla sua allacciatura fasciante ma non costringente. In sintesi, sembra di non avere nulla al piede. La schiuma in EVA, chiamata Cushlon, è quella che determina il drop di 10 mm e la sensazione di risposta elastica. Il Cushlon per sua costruzione non è una schiuma molto soffice: se cercate una sensazione di “morbidezza” suggeriamo di passare alle Vomero, sicuramente più pesanti, ma molto più ammortizzate. Secondo noi però, le Pegasus 34 offrono il giusto compromesso tra ammortizzazione e reattività.
A tutte le velocità. Il punto forte di questa scarpa è il comportamento ottimo a tutte le velocità. La definirei una scarpa «all around». Ho avuto il piacere di provarla sulla corsa rigenerante, sulla corsa svelta sui medi e sugli allunghi. Il risultato è sorprendente in qualsiasi caso, nella corsa rigenerante 5/5.30 min/km ad esempio sembra davvero di avere due pantofole che ti accompagnano in un giretto confortevole ad ogni passo il piede affonda nella suola ma viene subito sospinto in alto senza affaticare troppo e dare l’effetto “gommone” ma lo definirei più effetto molla. Ovviamente nulla a che vedere con le ultime tecnologie dell’azienda americana, ma al tempo stesso qualcosa comunque di piacevole per le uscite a tutte le velocità.
Corsa Veloce. Nella corsa svelta attorno ai 4 min al km invece lo Zoom nell’avampiede si sente tutto la corsa è fluida e reattiva con un ritorno di energia davvero ottimo, nella corsa media (3.30 min/km) è dove mi sono stupito di più la scarpa sembra davvero leggerissima e asseconda il movimento del piede come le scarpe più reattive le vecchie A2 ma non stanca le gambe e protegge il piede come le A3 più pesanti, lasciando anche dopo più di un’ora di corsa sensazioni di freschezza.
Corsa sul Bagnato. È stata testata anche in maniera superlativa su un medio su erba e terra bagnata non perdendo mai il controllo neanche nelle curve strette. Anche negli allunghi pre-ripetute si comportano in maniera eccellente la corsa non è rallentata ma risulta sempre fluida e reattiva. Unico neo potrebbe essere per i minimalisti in quanto la suola abbastanza alta non offre un feeling ed un contatto con il terreno.
Durata
Riguardo alla durata bisogna fare due ragionamenti distinti.
Battistrada. Il primo riguarda il battistrada in quanto la mescola è morbida la scarpa risulta efficiente sul bagnato su terreni sconnessi o polverosi ma proprio questa morbidezza porta a un consumo dei «tacchetti» anteriori già nei primi 300 km per assestarsi però poi fino a fine vita della scarpa, questo consumo rapido però non fa perdere stranamente aderenza alla scarpa come se l’aderenza fosse più dovuta alla morbidezza della mescola che dalla conformazione del carrarmato.
Durata dell’ammortizzazione. L’altro aspetto da prendere in considerazione è la durata dell’ammortizzazione che quella invece rimane costante fino a circa 800 km e poi tende velocemente a degradarsi. Rispetto quindi alle scarpe della sua fascia si piazza nella media. A me personalmente non piace usare le scarpe “scariche” quindi a 800 km le sostituisco con un nuovo modello. Ma per la corsa lenta, sicuramente ci si potrebbero almeno fare altri 100 se non 200 km in più. Per chi invece tende ad avere una corsa meno efficiente, suggeriamo di sostituire la scarpa dopo 500-600 km.
In sintesi, i punti di rottura sono fondamentalmente dipendenti dalla durata dei tacchetti anteriori e dalla costruzione della schiuma in EVA, che nella parte posteriore tenderà a perdere le sue funzionalità con il passaggio dei chilometri, soprattutto per chi ha la tendenza a tallonare durante la corsa.
Rotazioni
Uno degli aspetti del podista evoluto che corre tra i 4 e le 6 volte a settimana, è la tecnica di rotazione delle scarpe. Correndo quasi tutti i giorni, alcuni esperti suggeriscono di ruotare più modelli di scarpe per consentire una migliore ripresa biomeccanica delle stesse e soprattutto per diminuire il rischio d’infortunio.
I nostri suggerimenti di rotazione Nike. Per chi vuole avere più scarpe da allenamento usando solo Nike consiglio da mia esperienza per runner indicativamente da 90 minuti in su sulla mezza le Nike Zoom Vomero 13 come scarpa da lento, le Pegasus 34 come scarpa da svelti/medi e le Nike Zoom Elite 9 come scarpa da ripetute. Per chi invece sta sotto i 90 minuti sulla mezza le Pegasus 34 come scarpa da lento le Zoom Elite 9 come scarpa da medio e le Zoom Streak 6 oppure le Lunar Tempo come scarpe da ripetute o gare.
Conclusioni
Consiglio vivamente le Pegasus 34 al podista debuttante che pensa di utilizzare un solo modello da scarpa da corsa. Per il runner più evoluto, suggerisco le Pegasus 34 come scarpa da lento fino a 5.30 per persone sotto i 70 kg e con un buon appoggio di mesopiede e come scarpa «da lavori» al medio o di ripetute fino al ritmo di 3.30 min/km. Se siete più lenti o pesanti, suggerisco di adottare le Nike Vomero 13 che sono senza dubbio più adatte al debuttante. Cosa rende la Nike Pegasus 34 una scarpa speciale? Tutto e nulla. Per il cliente che dovesse comprare le Pegasus, non indosserà nulla di speciale rispetto ad altri modelli sul mercato. Le Pegasus non hanno una valutazione ottimale in nessuna categoria, ma sono buone in tutte le categorie. Sono ammortizzate, ma non le più ammortizzate, hanno un confort ottimo, una suola molto durevole, ma non all’infinito, un «ritorno energetico» per chi vuole correre forte, una discreta flessibilità ma non estrema, una buona comodità. Sono semplicemente le scarpe per tutti i gusti e possono essere indossate in ogni occasione.
Per concludere, nonostante l’azienda dell’Oregon abbia adottato nuove tecnologie, le Nike Zoom Pegasus 34 restano la scarpa adatta a tutti i podisti italiani. Il prezzo, la disponibilità in tantissimi negozi sportivi, la possibilità di acquistare via internet a prezzi ridotti la rendono una delle migliori scelte per chi inizia e per chi corre da diversi anni. Non a caso, siamo già arrivati alla trentaquattresima edizione. Noi l’avremo ai piedi tra poco con l’imminente arrivo della Pegasus 35.
Prezzi e disponibilità
La scarpa da listino costa 121€ che è di per sé un prezzo già competitivo, ma si riesce a trovarla scontata sia online che nei negozi già dopo pochi mesi dalla sua uscita. Come al solito suggeriamo di comprare dove costa meno, soprattutto se siete già clienti Nike. Alleghiamo nel seguito i link dei modelli attualmente disponibili (Pegasus 36 e 35, la versione 34 è solo disponibile su Amazon)
siti web | prezzo medio | Link acquisto |
---|---|---|
Running Warehouse | 79-96 € | link |
Maxisport | 99-105 € | link |
Sportshoes | 109-120 € | link |
Cisalfa (35) | 69-79 € | link |
Maxisport (35) | 109 € | link |
Altri link d’acquisto dei modelli precedenti li trovate ai seguenti indirizzi:
- Nike Pegasus 36 su Amazon
- Comprare le Nike Pegasus 35 su Amazon
- Scegliere il modello precedente: Nike Pegasus 34 su Amazon