Dal divano a 5 km di corsa… Settimana 3!



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Giorno 6: ultimo giorno di questo allenamento, nel frattempo mi sono accorta di essermi persa l’allenamento 5, ma com’è possibile? Infatti ho scattato la foto con la manina aperta, convinta che fosse il 5° ma appena sono finiti i 5 minuti di camminata veloce di riscaldamento, le mie gambe mi hanno fatto capire che potevano fare di più. È proprio forte questo programma, durante la prima delle tre sessioni bestemmi in aramaico, ti sembra che non sia possibile arrivare alla fine dello sforzo senza schiattare prima e non vedi l’ora che arrivi la parte di camminata, alla seconda sessione la situazione migliora, infatti mentre corri non ti chiedi più quanti secondi manchino al riposo, alla terza succede esattamente il contrario, la vibrazione arriva dal tuo orologio a segnare la fine dello split e tu sei quasi deluso… quasi! Scherzi a parte, le mie gambe vanno veramente da sole questa volta e anche il fiato sembra migliorare. Mentre affronto la mia mezz’oretta di attività, questa volta sola soletta, ho tempo per pensare e rifletto sul perché abbia intrapreso questa sfida. Una delle motivazioni è di sicuro la soddisfazione dei progressi che di volta in volta conquisti. Essendo all’inizio è un gioco facile, ogni volta un passo avanti verso l’obiettivo, ma il fatto che sia facile non oscura l’orgoglio e nemmeno il brividino di gioia dell’aver superato un altro ostacolo e poi un altro ancora!

Settimana 3

Giorno 7: prima di affrontare questa nuova sessione, che prevede due ripetizioni di corsa per 200 m, camminata 200 m, corsa 400 m e altrettanta camminata, cerco di preparare il mio TomTom Spark Music, ma ahimè la sorpresa non è per niente gradevole: finora l’orologio (che è un multisport) mi ha supportato, permettendomi di alternare le varie fasi senza nemmeno doverlo guardare, ma semplicemente sentendo le vibrazioni che mi segnalavano la fine dello sforzo o del riposo. Purtroppo non è previsto che l’allenamento sia così vario, non c’è la possibilità di inserire diverse lunghezze. Dopo aver valutato varie alternative decido semplicemente di sfruttare la schermata che mi indica i metri percorsi e farmi i calcoli mentali, ma confesso, lo trovo un po’ (diciamolo, parecchio) scomodo. D’altro canto non ho alternative! Dal bell’inizio decido che 2,4 km sono davvero troppo pochi, infatti alla teorica fine dell’allenamento, sono sempre modello cocker quanto a fiato, ma le gambe invece scalpitano, così mi porto a casa ben 5 km in totale. Soddisfazione… e pure tanta!

Giorno 8: si è sparsa la voce, sarà mica perché aggiorno i post di Facebook e di Instagram con i miei selfie da runner principiante? Perciò pioggia o non pioggia, DEVO proseguire con la mia tabellina, i complimenti che ricevo per la mia costanza mi sono di grande stimolo! Non vedo l’ora di arrivare al prossimo step, questo mi annoia un po’, proseguo ben oltre quanto richiesto e raggiungo di nuovo i 5 km, e, aggiungo, con una fortuna sfacciata, nonostante questo maggio somigli di più a un uggioso novembre, nemmeno una gocciolina di pioggia mi bagna… è proprio vero che la fortuna premia gli audaci!

Giorno 9: ultimo di questa terza fase della tabellina, la ragazzina che c’è in me è in fibrillazione, non vede l’ora di affrontare il prossimo step e vedere se è in grado di gestirlo, soprattutto! Questa volta con la compagnia di Penny e del marito, che manco a dirlo, vanno più forte di me, e alternando chiacchiere a respirazione da Darth Vader, anche questa volta vado un po’ oltre quanto necessario. Grazie all’aiuto di Andrea scatto qualche foto in più, sempre alla ricerca di un’inquadratura un po’ diversa dal solito.

Mi piace molto la foto con le orecchione di Penny in primo piano, mi aspetta o mi guarda perplessa?

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