La scena è abbastanza consueta e frequente: appena fuori casa, superato l’impatto del freddo, attendiamo qualche secondo per la ricezione dei satelliti, iniziamo le prime falcate di corsa, e immediatamente notiamo qualcosa di strano. La frequenza cardiaca aumenta dolcemente, in pochi secondi senza nemmeno accorgerci raggiungiamo prima i 160bpm, poi i 180bpm e a volte persino sfioriamo i 200bpm. Sappiamo già che il nostro GPS preferito ci sta mentendo.
Con l’arrivo dell’inverno purtroppo, al podista che si allena basandosi sui battiti cardiaci, oltre al freddo si pone un problema supplementare: come assicurare che l’analisi della frequenza cardiaca sia corretta?
Anche il grafico dopo l’allenamento risulta familiare: una piccola parabola rovesciata contraddistingue solitamente i primi dieci minuti della seduta. Guardando attentamente il grafico, ci accorgiamo che sbalzi dei battiti sia verso l’alto sia verso il basso avvengono anche durante l’allenamento in maniera che a prima vista sembra casuale. Ogni volta che vediamo un grafico simile, a parte lamentarci, ci ripromettiamo che laveremo più frequentemente la fascia, e che forse è giunto il momento di cambiarla. Purtroppo questo fenomeno si verifica con tutte le fasce presenti sul mercato: abbiamo potuto personalmente verificare che nessuna fascia tra Garmin, Polar, Timex, Tom Tom, Suunto e Wahoo ne è immune.
Ma conviene davvero cambiare la fascia? Che cosa si può fare per limitare il problema? Come evitarlo? Qui sotto discutiamo alcune possibili soluzioni.
Le principali cause del problema
Assumendo che la fascia venga indossata correttamente (abbastanza stretta e posizionata alla giusta altezza), senza ombra di dubbio due sono le principali cause del problema:
1) Mancanza di umidità / aria secca. Nei mesi invernali, l’aria è molto fredda e tipicamente secca. In tali condizioni la nostra pelle è meno idratata del solito e suderemo meno, almeno all’inizio dell’allenamento. Se questo può essere potenzialmente un vantaggio per l’allenamento, al tempo stesso la conducibilità termica del corpo diminuisce e quindi è molto probabile che la fascia non riuscirà a trasferire correttamente i dati dei battiti. “Idratando” la fascia, la situazione migliora, almeno fino al momento in cui si comincia a sudare (non è un caso che dopo alcuni minuti i battiti cardiaci indicati sull’orologio “diminuiscano”).
2) Utilizzo di magliette tecniche. A complicare la situazione, le magliette tecniche utilizzate in allenamento creano ulteriore elettricità statica influenzando il trasferimento dei dati al GPS, anche se alcune magliette creano maggiori problemi di altre. Per limitare il problema, i prodotti di lavaggio comuni aiutano a generare un effetto antistatico, eliminando le cariche elettriche (impedendo tra l’altro che i “pelucchi” si attacchino sui tessuti) e riducendo quindi il rischio che i dati siano trasferiti erroneamente. Infine, anche lo stato delle fasce cardiache influenza il fenomeno: quelle più usurate hanno un impatto negativo, che invece non si nota con le più recenti (in particolare quelle Polar sono considerate di migliore qualità).
Alcune soluzioni
Una volta capito il problema, le possibili soluzioni sono diverse:
1) Indossare la fascia prima dell’allenamento, durante il riscaldamento. Prepararsi prima di uscire di casa, fare 15-20 minuti di riscaldamento all’interno delle pareti domestiche (per esempio, con stretching attivo dinamico, core stability, 10 minuti di cyclette) consente di iniziare a sudare prima della seduta podistica e quindi diminuisce la probabilità di eventuali sbalzi della fascia. Provare per credere!
2) Bagnare la fascia. Ci vuole un po’ di coraggio ad indossarla a temperature sotto lo zero, ma anche bagnare la fascia sotto il rubinetto riduce sensibilmente il rischio di errori. I primi minuti dell’allenamento saranno un po’ strani, ma poi ci si abitua. L’alternativa è umidificare la fascia con la saliva: pur non essendo un metodo al massimo dell’igiene, funziona al 99%.
3) Cambiare la batteria. A volte gli errori, soprattutto la diminuzione repentina dei battiti, sono causati da un problema alla batteria CR3032 del ricevitore della fascia. I più recenti modelli GPS (Forerunner 920XT, 620 e 220) segnalano normalmente il verificarsi di tali situazioni. Indipendentemente dal messaggio, visto l’esiguo costo della batteria, suggeriamo di sostituirla ogni 12-18 mesi a seconda dell’utilizzo.
4) Spostare la posizione della fascia. In caso di anomalie durante l’allenamento, potrebbe essere utile muovere leggermente la fascia sul petto. In molti casi gli errori si correggono da soli, ma il metodo non è garantito.
Cosa suggeriamo
Il miglior modo per evitare che ci siano falsi picchi cardiaci, è di comprarsi un gel per migliorare la conducibilità della rilevazione cardiaca. Per intenderci, stiamo parlando di quell’odioso gel che tutti noi una volta all’anno durante la visita medica di idoneità siamo costretti a mettere sul corpo durante l’elettrocardiogramma (ECG). È una soluzione davvero poco costosa e decisamente brillante.
In effetti, le altre alternative descritte in precedenza “funzionano” durante le sedute di qualità o in allenamenti intensi, ma in uscite di recupero è difficile pensare di sudare, e la fascia ancorché inizialmente bagnata, tenderà ad asciugarsi rapidamente. Invece il gel per l’ECG è progettato per resistere molto più a lungo sulla pelle e sulla fascia. Basta mettere un po’ di gel sulle due estremità della fascia, e il gioco è fatto: nessuno sbalzo iniziale, nessun riduzione dei valori cardiaci a metà seduta, tutto funziona benissimo.
Qui di fianco un esempio di grafico di un tracciato cardiaco con fascia cosparsa di gel: si evidenzia immediatamente che non ci sono picchi, né variazioni significative di battiti (la variazione a metà seduta è dovuto alla corsa a ritmi più lenti).
Una volta completata la seduta podistica, il gel non unge la pelle e l’eventuale residuo si pulisce con l’acqua, senza danneggiare la fascia. Il gel si trova in farmacia, oppure online su Amazon o su altri siti di Ecommerce, ad un prezzo indicativo di 5-10 euro (attualmente il Gel Compex di 250gr è scontato sul sito Amazon del 40%). Normalmente anche uscendo tutti i giorni la durata della confezione è di circa 1 anno e mezzo – 2 anni.
Per chi invece trova particolari disagi a indossare la fascia cardio ma non vuole rinunciare al rilevamento cardiaco, si possono utilizzare dei sensori esterni da posizionare sul braccio o sulla testa (qui) o un GPS con integrata la rilevazione del battito cardiaco (qui).