Due post in uno… vado con ordine!
Sensore “WTEK HS-2BT”
Si tratta di un sensore per il battito cardiaco, con tecnologia a luce pulsata, che comunica con le varie periferiche (smartphone o GPS da polso con protocollo di comunicazione compatibile) grazie alla connessione “Bluetooth Smart”. Va posizionato sulla parte interna dell’avambraccio, agganciandolo a un polsino elastico (uno griffato “WTEK” si trova già nella confezione) oppure sulla fronte (in tal caso, serve una fascia o qualcosa di simile). Si accende e spegne facilmente con un pulsante, la prima volta bisogna attendere qualche secondo in più in modo tale da farlo riconoscere alla periferica.
L’ho testato in un paio di occasioni durante la corsa e mi è sembrato abbastanza fedele, dopo i primi minuti di “riscaldamento” (ma è una cosa normale per gran parte dei cardiofrequenzimetri). A riposo, risulta più preciso se posizionato sulla fronte.
Da felice possessore di un “GPS TomTom Multi-Sport Cardio” (qui), è un ottimo strumento soprattutto per chi trova fastidiosa la classica fascia da indossare sul petto.
Qui il sito ufficiale con tutte le informazioni a riguardo.
Confronto tra GPS (“TomTom Multi-Sport Cardio” e “Garmin Forerunner 620”)
Grazie a un mio collega, questa mattina ho potuto usare in contemporanea il mio “TomTom Multi-Sport Cardio” (qui) e il suo “Garmin Forerunner 620″, entrambi aggiornati alle rispettive ultime versioni software. Li ho indossati sullo stesso polso, fatti partire e fermare quasi in contemporanea (5” di differenza su un allenamento di oltre 1h21′). Prima e ultima parte della seduta corse in centro, con curve secche, discese (all’inizio) e salite (alla fine).
Le sedute sono visibili su Strava (qui il “TomTom”, qui il “Garmin” sul profilo del mio collega). Differenze considerevoli! 19,9 km contro 20,5 km (1h21’11” contro 1h21’16”, come anticipato ho premuto stop sul Garmin 5” dopo il “TomTom”), cadenza media 181 contro 176 passi al minuto (differenza che dipende anche dalla diverse distanze?)! 600 metri di differenza, quasi il 3%.
Qui sotto i ritagli di una piccola parte dei tracciati (la partenza e l’arrivo) in modalità “Mappa satellitare”. In entrambi i casi, i tracciati vanno un po’ “a caso”, ma si nota abbastanza chiaramente che il “TomTom” è più lineare del “Garmin”. Ovviamente servirebbero più prove per un giudizio definitivo…
Ancora una volta, la conferma che i GPS da polso non sono perfetti e che tra prodotti diversi la valutazione corretta è “Quale tra questi risulta meno impreciso?”.