2 gare in 2 giorni…



… anzi, 2 gare in meno di 24 ore!
Sicuramente non l’ideale, se si vuole andar forte in entrambe, soprattutto se riguardano meccanismi fisiologici completamente diversi: venerdì 26 la “FestAtletica” con i 1.000 m in pista, sabato 27 la “Miramar… ina” con circa 16,7 km prevalentemente su sterrato. Prendendole entrambe invece in maniera molto “tranquilla” (ovvero senza alcuna preparazione specifica), il tutto può essere molto divertente.
Il 1.000 di venerdì fatto veramente a tutta, i 16,7 km di sabato invece gestiti abbastanza prudentemente in modo da evitare stupidi infortuni in discesa e soprattutto arrivando in fondo facendo sì fatica, ma senza esagerare come spesso accade in gare dove comunque si va “alla morte”… 

“FestAtletica” (1.000 m in pista): classifica

Parto dalla fine: 2’46”3, per non averli mai corsi e non averli assolutamente preparati, direi decisamente bene. Unici allenamenti “propedeutici” effettuati nel periodo, tre sedute in pista (una a settimana), più che altro per abituare i polpacci a correre con le chiodate, quindi un 10 x 200 m (2 km totali), poi un 5 x 300 m e 5 x 200 m (2,5 km totali) e infine un 3 x 400 m, 3 x 300m e 4 x 200 m (2,9 km totali).

Nonostante una sofferenza incredibile (me lo ripeto sempre: più la gara è corta, più si soffre!), esperienza molto divertente e assolutamente da rifare, ovviamente preparandola adeguatamente. Tutto bene fino ai 700 metri, poi l’acido lattico è diventato in breve tempo protagonista assoluto: la mente voleva cambiare ritmo per i 150 metri finali, ma le gambe non rispondevano più… spero solo di non aver ucciso troppi mitocondri!!! 

– “Miramar… ina” (16,7 km): classifica, GPS
Nonostante i 1.000 m del giorno prima, in partenza non avvertivo grossi fastidi alle gambe. Qualche doloretto qua e là, ma niente in confronto ai dolori ai polpacci dopo le prime sedute in pista con le chiodate.
I buoni propositi della vigilia (partenza tranquilla con gara in progressione) sono svaniti allo sparo: partenza a razzo di un paio di atleti, li lascio fare cercando però di non perdere più di 5 metri. Il fondo inziale è veramente sconnesso, e non essendo assolutamente a mio agio sulle pietre, corro guardando fisso a terra alla ricerca degli appoggi sicuri, una sensazione di “corsa sulle uova” continua…
Intorno al 2° km, il vincitore passa al comando, lo seguo e insieme stacchiamo gli altri. Proseguiamo così per un paio di chilometri, poi anch’io perdo contatto e lo lascio andare senza preoccuparmi più di tanto.
Proseguo da solo fino ad Aurisina, dove purtroppo sbaglio strada (un grazie al segnalatore che non ha battuto ciglio!) facendo 30 metri in salita, mi accorgo che c’è qualcosa che non va, torno sui miei passi e con la coda dell’occhio vedo che il terzo sta arrivando! La voglia di far fatica non è dei giorni migliori, quindi mi faccio passare senza nemmeno provare a star con lui.
Proseguo praticamente così fino all’arrivo, preoccupandomi soltanto di correre sciolto nei tratti in discesa. Concludo 3° a 3’40” di media, sicuramente un ottimo allenamento.
Tutto sommato il percorso è molto bello e panoramico, meglio farlo in allenamento però…
Da questa settimana inizio a fare sul serio. Mancano 11 settimane alla Maratona di Torino, la base aerobica c’è (5 settimane di aerobico + 1 di scarico ma con 2 gare), ora servono i lavori specifici!
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