Sicuramente conoscerete la storia del progetto Breaking2. Inizialmente percepito dai podisti italiani come una grande trovata pubblicitaria per sponsorizzare nel 2017 le ultime scarpe dell’azienda dell’Oregon, le Nike Zoom Vaporfly Elite, con il passaggio dei mesi molti podisti evoluti hanno capito che forse le scarpe utilizzate nel progetto permettono di correre più velocemente.
Noi di TheRunningPitt.com abbiamo testato a fondo il modello di punta, le Zoom Vaporfly 4%, in allenamento e in gara. Corrado Pronzati ha gareggiato e vinto la mezza maratona di Trino ed è salito sul podio della maratona di Pisa. Assieme abbiamo cercato di rispondere alle tre domande più frequenti di noi amatori: le Vaporfly 4% garantiscono effettivamente un vantaggio in termini cronometrici anche per un podista medio? E soprattutto, quanto durano? Qual’è la differenza rispetto alla Nike Zoom Fly?
Ma prima di iniziare la recensione dobbiamo darvi una brutta notizia: le Vaporfly 4% non sono per tutti. La loro costruzione con l’avampiede rigido punisce chi corre una maratona più lentamente di tre ore. Con una potenza di corsa bassa, il piede non sfrutterà al meglio l’effetto molla della scarpa. Quindi, se correte velocemente, continuate a leggere la recensione. Invece, utilizzare le Vaporfly per allenamenti lenti o per gare a 4’30” al km non è consigliabile. Suggeriamo invece di passare alle Nike Pegasus 34, oppure alle Nike Zoom Elite 9. Altrimenti sprechereste soldi per nulla.29
A ogni modo, che siate veloci o lenti, prendetevi dieci minuti di pausa, bevetevi un buon tè, e leggete il seguito.
Nike Zoom Vaporfly 4%, la nostra opinione
Questo articolo descrive le Nike Zoom Vaporfly 4%, che promettono al podista di migliorare la propria economia di corsa “del quattro percento”. Si narra sul web di pompieri americani che dopo averle indossate alla maratona di Chicago hanno ottenuto un Personal Best cercato invano per tre anni di fila. A noi “piacciono molto” le storie americane, ma le scarpe consentono davvero di correre più velocemente? Che cosa rende le Vaporfly uniche nel loro genere? Che impatto ha l’intersuola a fibra di carbonio rispetto agli standard di comfort del marchio Nike? E la durata delle Vaporfly 4% è in linea con gli altri modelli? A quale tipo di runner si rivolge questo modello? Queste e altre sono le domande che ci siamo posti e alle quali abbiamo cercato di dare una risposta in questa recensione.
Tre modelli di Nike Vaporfly
Come l’attento lettore saprà, esistono tre diversi modelli di scarpe Nike utilizzate con il lancio del progetto #breaking2. In primo luogo, proprio per la “gara” di Monza, l’azienda americana ha sviluppato un primo modello chiamato Zoom Vaporfly Elite, con la nuovissima intersuola Nike ZoomX a fibra di carbonio. Pensato inizialmente solo per gli atleti che hanno partecipato all’evento al circuito di Monza, non sono in vendita. Il secondo modello, Nike Zoom Vaporfly 4%, non differisce molto dalla versione Elite e siamo stati in grado di fare un test accurato in questa recensione. Ma non fatevi illusioni: dopo quasi nove mesi dalla “gara”, la disponibilità delle Nike Zoom Vaporfly 4% è rimasta così limitata che pure l’azienda americana ha ironizzato della mancata disponibilità nelle sue pubblicità online su Instagram.
Esiste infine un modello “di base”, anche se non si direbbe dal prezzo, ossia le Nike Zoom Fly che con Diego descriveremo nelle prossime settimane. Come al solito, l’articolo si divide in sezioni, potrete premere sul link per accedere alla parte che vi interessa:
- Caratteristiche di base
- Estetica e forma
- Drop e intersuola
- Comportamento nella corsa
- Durata e punti di rottura
- Prezzi e disponibilità
Caratteristiche di base
Senza ombra di dubbio, le Nike Zoom Vaporfly 4% appartengono alla categoria “racing”. Anche se sono state progettate per la maratona, possono essere usate per distanze più brevi come mezza e dieci chilometri. Usarle negli allenamenti di per sé non sarebbe un grande problema, ma vi invitiamo a leggere la parte relativa alla durata e al prezzo, prima di decidere se questa è una buona idea.
Come si evince dal nome, la Nike Vaporfly garantirebbe un risparmio in termini di spesa energetica rispetto alla convenzionale Nike Streak 6, ossia il precedente modello di punta per la maratona. Le principali innovazioni tecniche arrivano dalla nuovissima schiuma Zoom X, un materiale ultraleggero di nuovissima concezione che assicura un grande ritorno di energia, con all’interno della schiuma un piatto suola in fibra di carbonio che fornisce una spinta propulsiva a ogni falcata. Il peso è contenuto ma non super minimale, la versione 10 US e 44 EU pesa al bilancino 203 grammi. Per quanto riguarda la numerazione rispetto agli altri modelli, ci siamo trovati perfettamente a nostro agio, anzi forse calzano leggermente abbondanti rispetto alle Lunaracer 3.
Caratteristiche tecniche
Di seguito le principali caratteristiche tecniche.
- Peso ufficiale: 184 g misura 44, che però è leggermente sottostimata rispetto ai nostri test
- Differenziale: 10 mm
- Altezza suola: 37,5 mm tallone e 27,5 mm nell’avampiede
- Calzata: comoda, poco costrittiva
- Tallone: medio
- Mesopiede: medio
- Avampiede: medio/largo
- Spazio dita: molto comodo e largo
- Arco plantare: medio basso
Estetica e forma
Le Nike Zoom Vaporfly 4% sono un modello decisamente accattivante dal punto di vista estetico. Come tutte le novità, si discostano molto dalle tradizionali racing flat, soprattutto per via della suola molto alta, addirittura 37,5 mm nel tallone. Belli i dettagli con le scritte “engineered to the exact specifications of world class runners” e la scritta “Racing” sul tallone sinistro. Abbiamo apprezzato anche la possibilità di personalizzarle con il proprio personal best su quello destro.
La tomaia è decisamente minimalista, molto sottile e con tanti fori traspiranti soprattutto nella zona dell’avampiede ed è risultata decisamente comoda. Confrontandola con le Zoom Fly, sembrano molto più traspiranti. Le Vaporfly sono state rilasciate in almeno sei colori, Blu, Azzurre, Rosse, Grigie, Bianche e Nere, ma come detto nell’introduzione è molto difficile trovarle, quindi non crediamo che il colore sia un fattore di scelta.
Drop e intersuola
L’intersuola della Nike Vaporfly ha un drop di 10 millimetri, pensata non soltanto per chi appoggia sull’avampiede ma anche e soprattutto per tallonatori.
Nike Zoom X
L’intersuola è nel nuovissimo materiale Zoom X, di cui è stato impossibile trovare particolari riferimenti tecnici. Nike però afferma che è “notevolmente” più leggero, più morbido e più reattivo rispetto alle schiume tradizionali. E in effetti, al tatto si rivela davvero morbido e nella corsa davvero reattivo.
Incorporato su tutta la lunghezza dell’intersuola è stato inserito un materiale in fibra di carbonio che a giudicare della forma della scarpa, è stato creato in maniera curva. Il vantaggio del materiale in fibra di carbonio è la riduzione dell’ossigeno necessario per correre più velocemente: la suola rilascia energia a ogni passo e ha lo scopo di fungere da una sorta di catapulta per spingerci in avanti. Nike afferma che la lastra in fibra di carbonio consente di risparmiare il 4% dell’energia necessaria per funzionare a una determinata velocità rispetto alle altre scarpe racing. In maniera intuitiva potremmo pensare all’intersuola in carbonio come a dei trampolini, con lo stesso principio delle protesi usate per esempio dal paraolimpico Pistorius alle Olimpiadi di Londra del 2012. Metafora esagerata? Probabile, ma rende sicuramente l’idea dell’effetto ottenibile.
Comportamento nella corsa
Appena calzate la sensazione è stata decisamente sorprendente rispetto alle scarpe da gara utilizzate precedentemente, ovvero le Lunaracer. Le Zoom Vaporfly 4% sono risultate incredibilmente morbide, lasciandoci molto sorpresi anche perché avendole in mano e provando la flessibilità della suola sono sembrate molto rigide, forse per via del piatto suola in carbonio. Appena indossate, la sensazione è stata quella di camminare su un tappeto elastico. Per avere una prima impressione sono state testate in allunghi da 200 m. Già alle prime falcate la sensazione di estrema morbidezza si è trasformata in un ritorno elastico sorprendente, dato dal connubio Zoom X e piatto in carbonio. La scarpa porta a correre decisamente sull’avampiede e modifica in modo sostanziale l’assetto di corsa sbilanciandolo un po’ in avanti. Al completamento degli allunghi si è decisamente sentito un buon feeling.
Sono davvero più veloci?
Per un vero test le abbiamo provate nella mezza maratona di Trino. Nei 21 km le sensazioni sono state estremamente positive: la scarpa si è confermata molto reattiva ma allo stesso tempo molto comoda, cosa fondamentale quando si corrono lunghe distanze. Sul ritmo di 3’15” al km la resa è stata eccellente. In maratona le cose sono cambiate leggermente, ovviamente non tenendo il ritmo della mezza si è sfruttato meno l’effetto elastico nella spinta. Sui 3’20”/3’22” al km comunque restano scarpe eccezionali, ma quando il ritmo è calato per via del freddo e le gambe si sono fatte rigide, la scarpa viene sfruttata molto meno per la concezione per cui è stata progettata. Tuttavia abbiamo amato la loro comodità, cosa che quando si corre per 42 km è sempre una manna dal cielo. Il paragone più azzeccato è che si sfruttano bene a ritmi abbastanza allegri come sulla mezza, ma quando il passo supera i 3’30” al km, è come correre con le chiodate in pista sopra i 3’00” al km, ovvero si perde il vantaggio che una scarpa progettata per spingere può dare. Certamente è una questione personale, anche perché pochi possono correre a quei ritmi.
Vaporfly 4%: a chi sono consigliate?
La considerazione finale rispetto alla prestazione è che la scarpa può effettivamente aiutarci a risparmiare energia se si corre in spinta, in quanto si sfrutta l’eccezionale ritorno elastico, ma se ci si aspetta un miracolo in termini di vantaggio cronometrico si è sulla strada sbagliata. Le consigliamo a runner efficienti che corrono almeno a 3’30” al km e che comunque cercano una scarpa per la mezza maratona o maratona molto comoda. Purtroppo non le abbiamo testate su una dieci chilometri ma ci aspetteremmo un feeling eccellente visto il ritmo più alto.
Durata e punti di rottura
Per quanto riguarda durata e punti di rottura, dobbiamo distinguere tra durata e diminuzione della prestazione.
Prestazioni
Se avete intenzione di comprarle, il nostro consiglio è centellinare l’utilizzo soltanto per le gare. Noi non abbiamo corso i chilometri necessari per esprimere un giudizio definitivo. Ma abbiamo analizzato dati statistici e biomeccanici. Su Internet le Vaporfly hanno la reputazione di essere fragili. Non siamo d’accordo: forse chi le ha usate le ha confuse con le Zoom Fly che, come vedremo nel prossimo articolo, differiscono rispetto alle Vaporfly per l’utilizzo del Lunarlon al posto dello Zoom X. Come è noto, il Lunarlon dura al massimo 400 km e nell’articolo successivo lo descriveremo in maniera analitica. Per le Vaporfly 4%, non abbiamo avuto la sensazione di un decadimento di prestazioni dopo 150-200 km. Nella foto dell’infografica, noterete soltanto una piccola abrasione sulla parte laterale, mentre la suola è completamente nuova, suggerendo che sono sorprendentemente resistenti. L’aderenza è rimasta stabile finora. Anche la tomaia sembra praticamente nuova. Difficile fare una previsione per il mantenimento delle prestazioni in gara, la sensazione è che usandole in una maratona, otterrete ottimi risultati almeno per quattro o cinque maratone (200 km almeno). D’altronde, chi usa la stessa scarpa per più di quattro maratone?
Durata
Una volta che deciderete di non utilizzarle più per le gare, le vostre Vaporfly dureranno ancora parecchio. La domanda è: ma per quale utilizzo? Per quanto tempo? Sicuramente suggeriamo di utilizzarle solo per corse veloci. Valutare la durata è comunque complicato perché molto dipenderà dalla tipologia di appoggio. Per chi corre sull’avampiede, pensiamo che possano durare almeno 500-800 km. In effetti la generosa copertura della gomma nella parte anteriore consente di gestire al meglio il rischio d’usura. Per i tallonatori, probabilmente la durata sarà leggermente inferiore, soprattutto perché le parti posteriori tenderanno a usurarsi più rapidamente rispetto alla parte restante dell’intersuola. Restiamo comunque convinti che la durata delle scarpe sia fondamentalmente in funzione del vostro modo di correre e delle sensazioni personali. Suggeriamo comunque di tenerle almeno 500 km, per avere un costo inferiore a 0,5 euro a chilometro. Ma non pensateci durante la maratona! Non crediamo invece che le altre parti della scarpa siano particolarmente fragili, la sensazione è che i materiali usati abbiano qualità superiore rispetto ai modelli Nike precedenti.
Prezzi e disponibilità
Vale la pena comprarle? Oppure conviene puntare al modello “più economico”, le Nike Zoom Fly?
Per la prima domanda, la risposta è sicuramente individuale. Considerando il prezzo di 250 euro pensiamo che sia una scarpa dagli alti contenuti tecnologici e che quindi li possa valere. Le Vaporfly 4% sono soprattutto in grado di farci provare un’esperienza di corsa molto diversa dalle altre scarpe. Quanto siete disposti a spendere per ottenere un “vantaggio” nella maratona? A questa domanda, non c’è una risposta univoca. Inoltre Corrado non è riuscito a migliorare il suo PB a Pisa pur indossando le Zoom Vaporfly 4%, quindi il loro rendimento non è così scontato. Per la seconda domanda, dovrete aspettare la nostra recensione tra qualche settimana, prima di un risposta definitiva.
Per quanto riguarda la disponibilità, sappiate che le Vaporfly 4% non si trovano nemmeno a prezzo pieno, sul sito Nike. Invece esiste una disponibilità limitata in negozio, qui la lista dei migliori negozi sportivi Nike, ma non fatevi illusioni: difficilmente troverete il vostro numero, noi abbiamo fatto diversi test in alcune principali capitali europee (Parigi, Bruxelles, Milano, per esempio). Ma con un po’ di pazienza e monitorando Internet attentamente, riuscirete ogni tanto a trovare qualche numero disponibile. Vi consigliamo però di dubitare… se lo sconto è superiore al 30%, molto probabilmente si tratta di una “truffa”. Buona ricerca, e come al solito, grazie per averci letto!
Per acquistare, alcuni dei possibili siti da monitorare (ovviamente comprate da quello dove costano meno):
- Zoom Vaporfly 4% su Cisalfa;
- le Vaporfly 4% su Sportshoes; (modello Blu, miglior prezzo)
- Nike Zoom Fly su RunningWarehouse;
- Nike Zoom Fly su Sportshoes;
- Nike Zoom Fly su Amazon;
- Nike Zoom Fly su Maxisport.
Nike Zoom Vaporfly 4
la Nike Zoom Vaporfly 4 garantirebbe un risparmio in termini di spesa energetica rispetto alla convenzionale Nike Streak 6, ossia il precedente modello di punta per la maratona. Le principali innovazioni tecniche arrivano dalla nuovissima schiuma Zoom X, un materiale ultraleggero di nuovissima concezione che assicura un grande ritorno di energia, con all’interno della schiuma un piatto suola in fibra di carbonio che fornisce una spinta propulsiva a ogni falcata. Il peso è contenuto ma non super minimale, la versione 10 US e 44 EU pesa al bilancino 203 grammi.
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