Pisa Marathon e Trino sono due gare importanti per il nostro blog: entrambe ci (Gianmarco & Massi) hanno visto scendere per la prima volta sotto le 2h30′ in maratona. In particolare, la Pisa Marathon del 2011 ha consentito a Gianmarco di raggiungere l’ambito traguardo sei anni fa. Già all’epoca spirava un forte vento gelido. Come già preannunciato nel racconto della vittoria della mezza maratona di Trino Vercellese, Corrado Pronzati si stava preparando a battere il personale di Francoforte 2016, correndo con le . Per ora gli ho impedito di commentare come si è trovato con le scarpe, ma non dimenticatevi di consultare tra qualche giorno il blog per la recensione dettagliata a quattro mani.
Senza aggiungere altro, non ci resta che lasciare la tastiera a Corrado, che descrive come ha vissuto la gara e come ha raggiunto il podio assoluto.
Per un genovese abituato ad allenarsi con il sole, non osiamo immaginare la tortura di correre al freddo di Pisa (n.d.r. le foto sono del suo manager, nonché mamma, che lo ha ripreso in partenza e all’arrivo e lo ha supportato nei lunghi intensi degli ultimi due mesi).
Maratona di Pisa 2017, il podio insperato
La Maratona di Pisa, ultima gara del 2017, ha rappresentato molto. Mi sono rimesso in gioco dopo la sfortunata prova di Amsterdam, deciso ad andarmi a prendere ciò per cui ho tanto lavorato. La maratona è per me soprattutto una sfida contro sé stessi, affascinante per le numerose incognite che ti può presentare, dal risultato incerto finché non si è tagliato il traguardo, una distanza che ti mette alla prova sia dal punto di vista fisico che mentale. Negli ultimi due mesi la condizione è andata giorno per giorno migliorando, ho svolto sedute incoraggianti che mi hanno dato molta fiducia nei miei mezzi, facendomi capire che potevo ambire a correre un’ottima maratona. L’obiettivo più grande sarebbe stato quello di ottenere il personal best, battendo il 2h23’47” di Francoforte 2016, ma soprattutto era importante correre provando belle sensazioni e chiudendo con un bel risultato cronometrico, magari riuscendo a salire sul podio.
La vigilia della gara
Arrivato a Pisa sabato sera, mi sono diretto al marathon expo per ritirare il pettorale. Dopo la consegna ho consultato il tabellone degli iscritti cercando i numeri bassi per capire se avrei avuto la possibilità di correre fianco a fianco con qualche atleta, cosa che in una 42 km è molto importante. Ho individuato il numero 4 Dario Rognoni, atleta milanese di esperienza con personale sulla maratona di 2h23’03”, sicuro che avrei potuto trovare in lui un alleato in corsa. Gli altri erano soprattutto stranieri o atleti che non conoscevo.
Pre-maratona e impatto delle condizioni climatiche
La mattina seguente sono uscito dall’albergo alle 7:30 sperando di trovare buone condizioni meteo e in effetti il cielo azzurrissimo mi ha messo subito di buon umore, ma la temperatura purtroppo come da aspettative era prossima allo zero, esattamente -0,5 indicava il termometro della macchina. Verso le 8:15 ho iniziato a scaldarmi e alle 8:45 mi sono posizionato nella griglia riservata ai primi venticinque numeri. Le maratone medio piccole per fortuna ti permettono di fare le cose con calma e di non doverti posizionare in partenza troppo presto.
Alle 9:00 esatte allo sparo mi sono portato subito nelle prime posizioni insieme a Rognoni, Lollo e altri ragazzi che partecipavano alla mezza. Si è formato un bel gruppetto compatto e abbiamo corso insieme per i primi 5 km, dopodiché siamo rimasti solo io, Rognoni e Lollo. Il passo che mi ero messo in testa di seguire era di 3’22”/3’23” al km e fortunatamente entrambi sembravano avere le mie stesse intenzioni. Verso il decimo km però Lollo ha allungato decisamente il passo portandosi in testa. Non lo conoscevo, così ho chiesto a Rognoni se aveva idea di chi fosse e lui mi ha risposto che era un ragazzo all’esordio con un personale di 1h08′ sulla mezza. Ho pensato che stesse decisamente esagerando e non ho neppure preso in considerazione l’idea di accodarmi a lui, seguendo il ritmo che sentivo a me adatto. Le sensazioni erano molto buone e sempre in coppia siamo transitati alla mezza in 1h11’38” senza troppi problemi.
La seconda parte di gara
Purtroppo l’unico disagio arrivava dalla temperatura, decisamente a me ostile e quando abbiamo girato alla boa per tornare verso Pisa la situazione è peggiorata ulteriormente perché il vento gelido da nord/est ha cominciato a colpirci frontalmente. Le gambe hanno iniziato a diventare dure e alle prime avvisaglie di alcuni dolori muscolari ho deciso al 25° km di rallentare un pochino, rimanendo così da solo. Non ho calato però troppo il ritmo continuando a vedere entrambi gli avversari davanti a me. Dopo il 30° km però mi sono reso conto di non poter battere il personale e di dover rallentare ulteriormente per non rischiare noie muscolari. Da lì in avanti l’obiettivo rimaneva quello di difendere la terza posizione e chiudere lo stesso con un buon tempo. Sono rimasto concentrato e mi sono detto di correre a un ritmo che mi desse la sicurezza di arrivare senza rischiare troppo.
Quando ho tagliato il traguardo ero molto contento, la gioia di finire una maratona è sempre grande e il tempo di 2h26’15” mi ha comunque soddisfatto. Soprattutto il terzo posto assoluto mi ha reso molto felice, lo considero un risultato di prestigio. Superare le difficoltà nella parte finale è stata la gioia più bella, mi ha fatto capire che con la testa si può sopperire al fisico e anche in condizioni difficili si riesce lo stesso a ottenere un bel risultato. La sfida per il personal best è soltanto rinviata, lavorerò duro per inseguire i miei sogni e in primavera ci riproverò, sperando magari di trovare una giornata più calda!
Strumenti utilizzati in gara
Per chi fosse interessato, ecco la lista degli strumenti utilizzati da Corrado durante la maratona di Pisa e il link alle nostre recensioni:
- Orologio: Garmin Forerunner 235 (la nostra recensione del Garmin 235)
- Scarpe:
- Calze: , tra i migliori calzini da Running;
- Polpaccere: , utilizzati per tenere caldi i polpacci;
- Pantaloncini: Nike Power Man, aderenti Nike;
- Maglietta termica: Mizuno Breath Thermo e canotta sociale;
- Guanti: Mizuno Breath thermo;
- Occhiali: Oakley Fast Jacket polarizzati;
- Fascia: , che Corrado preferisce in inverno rispetto al berretto per la traspirazione della testa.