Graticolato? No, graticola! |
Bollito… cotto… prosciugato… sono i primi aggettivi che mi vengono in mente ripensando alla gara di stamattina!
Le premesse per far bene c’erano tutte: due buone prestazioni nelle ultime due settimane (qui e qui i relativi post), sensazioni alla partenza ottime, primi chilometri volutamente più lenti per non esagerare (al 3° km pensavo addiritura “… fa meno caldo del previsto!”).
Basta leggere i parziali presi automaticamente dal GPS ogni 5 km per capire le difficoltà vissute in gara: 17’07” (3’25” al km), 17’13” (3’27” al km), 17’42” (3’33” al km), 18’02” (3’37” al km), un “positive split” (seconda metà di gara più lenta della prima!) che non ha niente di positivo, ma anzi indica chiaramente una crisi progressiva dovuta al caldo.
Strade lunghe sotto il sole e temperature intorno ai 30° con alta umidità non vanno d’accordo con il correre forte! Due settimane fa a Grado faceva sicuramente più caldo, ma la gara era di soli 8 km, tutta un’altra storia quando i km sono oltre 21…
Subito dopo il via mi ritrovo in coppia con un altro atleta (i 4 kenioti di turno li abbiamo salutati dopo 500 metri circa), scambiamo un paio di battute sulle intenzioni cronometriche di giornata, la volontà è quella di stare assieme almeno fino al 15° km e poi cercare una progressione finale… magari!
Andiamo abbastanza regolari fino a metà gara, poi lui allunga leggermente, io resto un po’ più indietro, circa 10/15 metri. Al 15° km lo vedo prendere una bottiglietta d’acqua e fermarsi.
Andiamo abbastanza regolari fino a metà gara, poi lui allunga leggermente, io resto un po’ più indietro, circa 10/15 metri. Al 15° km lo vedo prendere una bottiglietta d’acqua e fermarsi.
A quel punto provo ad aumentare leggermente il passo, ma mi accorgo purtroppo che sensazioni e cronometro non vanno di pari passo: mi sembra di andar più forte, in realtà vado più piano, non un buon segno!
I chilometri sembrano non finire mai, dal 16° in poi durano il doppio… al 18° vengo affiancato da un altro atleta (che ha interpretato la gara in maniera molto più intelligente!), provo a stare con lui ma di cambiare passo non se ne parla, procedo praticamente a 3’40” ma mi sembra di stare a 3’15”.
Concludo in 1h14’46” al 6° posto assoluto, 2° italiano e 2° di categoria M35. Un’ulteriore conferma di quanto il clima influenzi le gare lunghe: ad aprile, alla Maratona di Padova (qui il resoconto), ero passato a metà gara in 1h14’01”, con la seconda metà in 1h14’43”!!!
Mi consola un po’ vedere i tempi dei primi, atleti da 1h03′ che concludono in quasi 1h06′ (il 4° addirittura in 1h12′!!!), il caldo è uguale per tutti!
Ora quattro settimane senza gare per prepararsi nel migliore dei modi per la maratona autunnale. A breve la pianificazione dettagliata, a grandi linee questa prima settimana sarà dedicata principalmente alla quantità con un lunghissimo particolarmente lungo nel fine settimana, la prossima sarà di quantità/qualità con qualche lavoro specifico. Poi vediamo…
P. S. Dal dopo gara ad adesso, avrò bevuto almeno 7 o 8 litri di liquidi vari, il problema è che ne sono usciti pochissimi… mi sa che stanotte ci sarà una seduta di ripetute letto-bagno!