Il demone della corsa è il nuovo libro di Stefano Frascoli, giovane atleta, scrittore e gestore della community «La gang degli atleti Disagiati». Presentato ufficialmente il 14 Dicembre 2018, è disponibile nelle migliori librerie e in edizione Kindle su Amazon.
Noi lo abbiamo letto in anteprima qualche giorno fa. Ecco la nostra opinione.
Il demone della corsa, libro sotto l’albero e dentro di noi
Avevamo recensito il libro di Stefano nella classifica dei migliori libri sulla corsa del 2016. Nella prima opera letteraria, il giovane comasco aveva immediatamente mostrato il suo talento ed interesse per l’atletica descrivendo in 46 brevi racconti la vita di giovani atleti e della loro esperienza in pista.
Con il secondo volume, «il Demone della corsa», il mezzofondista riprova ad emozionare i suoi lettori, con un taglio diverso, sicuramente più onirico e visionario. Come indicato da Treccani, «il Demone nella storia delle religioni e delle credenze popolari è divinità inferiore, entità intermedia tra il divino e l’umano, che influisce beneficamente o maleficamente sulle azioni umane.»
E il demone della corsa? Frascoli lo descrive in maniera appassionata con lo scorrere delle pagine. Incuriositi dalla sinossi, abbiamo voluto capirne di più. Come descritto nel sommario: «perché sono stati raccolti alcuni racconti in apparenza normali, ma che in realtà nascondono qualcosa? Cosa sapevano veramente gli antichi greci sull’arte della corsa? E chi sono i Nuovi Atleti? La risposta a tutte queste domande la conosce un misterioso atleta che era stato a suo tempo un sognatore e un visionario, ormai scomparso dal mondo degli uomini da diverso tempo.»
Diviso in 3 parti, il libro è composto da una serie di racconti nella prima parte e da due romanzi brevi nelle altre due, in funzione delle ere geologiche dell’atletica.
Triassico
La prima parte riprende nella forma «Correre nel vento». Nel Triassico sono descritti alcuni racconti brevi, da poche parole a pochi paragrafi. Non è esattamente lo stile che amiamo, ma ne abbiamo apprezzato il taglio semplice ed elegante. In effetti, le piccole storie hanno una coerenza stilistica e narrativa. Dal correre con il campione, alla beffa causata dal mancato utilizzo del chip, all’infelicità del doping, il narratore comasco descrive un’atletica moderna, disincantata, a volte provinciale, a volte surreale. I racconti coinvolgono soprattutto chi ama le storie degli atleti disagiati, chi suda e fatica sulle poche piste d’atletica italiane.
Giurassico
La seconda parte a nostro modo di vedere è la più azzeccata. Sfogliando le pagine di Giurassico, sembra di avere tra le mani un libro di un autore affermato. Il protagonista Marco Zenden, all’ultimo anno del liceo classico, si confonde con l’«uomo di fiducia» di Lissy di Luca D’Andrea. Come in Lissy, si vivono le leggende e le superstizioni dei contadini. Anche nel Demone ci si trova in montagna, non nel Sud Tirolo ma verosimilmente a Livigno o St Moritz. I protagonisti fanno parte di un mondo magico, coinvolti in una follia collettiva.
Frascoli si rivede da adolescente, quando «al liceo i professori dicevano che ero abbastanza bravo, ma che sarebbe stato difficile prendere buoni voti e correre allo stesso tempo.» Dalla descrizione dell’atleta antico, che si rifaceva al modello greco, in cui prestanza, bontà e sviluppo dell’intelletto erano in simbiosi, il Demone implicitamente descrive una serie di misteri, che con le pagine diventano più chiari. In un raduno atletico di giovani adolescenti iniziano ad avvenire strane apparizioni, a partire da una grigliata sul lago. Il racconto ricorda le opere esoteriche dei Misteri Eleusini e di Zhàm, il più potente corridore dell’Olimpo.
In Giurassico, Frascoli cerca di farci riflettere sulle motivazioni che spingono a fare della corsa la propria ragione di vita. Peccato che Zenden scompaia troppo velocemente dalla scena, se fosse stato ulteriormente approfondito, siamo sicuri che il libro sarebbe diventato un best seller al di fuori dei circoli atletici.
Cretaceo
Nell’ultima parte il mistero del demone viene chiarito ulteriormente. Stefano collega Marco ad altri personaggi, tra cui Miro, atleta comune ma con il desiderio di migliorarsi. Del resto «l’atleta vuole correre sempre più veloce.» Tutti noi potremmo accomunarci a Miro ed al suo spirito di sacrificio, che spinge «ad alzarsi dal letto tutti i giorni con la stanchezza addosso e sopportare l’idea di provare altra stanchezza.»
Stefano in questa terza parte descrive un’atletica appassionata, mistica e poetica. Le montagne della seconda parte si trasformano in valli incantate, avvolte da polvere d’oro e profumate di fiori viola. Il demone della corsa ed il mistero dell’atletica da sfocati diventano sempre più chiari. Saranno presentati sebbene brevemente i Nuovi Atleti, coloro che rivoluzioneranno la corsa. Sarà anche descritto l’Alpinista, l’uomo dalla divisa verde, che porterà il giovane Miro ad essere internato in un’ospedale psichiatrico.
Conclusione
Consigliamo vivamente «il Demone della Corsa» a tutti gli appassionati d’atletica. Dopo averlo letto, il lettore non cambierà il suo modo di percepire lo sport preferito. Ma superata la prima parte un po’ ostica, sicuramente leggerà questo bel volume tutto d’un fiato. Se fossimo il coach di scrittura di Stefano, gli daremmo soltanto un piccolo consiglio. Il Demone è un ottimo debutto narrativo. Ma per diventare autore di best seller, occorrerà focalizzarsi su una storia a tutto tondo, magari partendo proprio da Marco Zenden. Originalità e spirito narrativo a Stefano sicuramente non mancano.
Per approfondimenti
Il libro è disponibile su Amazon Kindle a 5 euro 99 centesimi, al link allegato.
Per ora l’edizione cartacea si può trovare nei negozi sportivi dell’alto milanese e del Varesotto. Per chi fosse interessato a ricevere il cartaceo, basta contattare l’autore su Facebook.