Invel, l’abbigliamento funzionale che aiuta a recuperare prima

Invel

InvelIl recupero post-allenamento (o post-gara) è da anni oggetto di studi approfonditi. Curare il cosiddetto “recovery” diventa sempre più importante, soprattutto all’aumentare dell’attività, sia quando si parla di intensità, sia quando si parla di volume (qui i suggerimenti per recuperare bene dopo una maratona, in un mio articolo di sei anni fa!).

La fatica fisica dipende tra le altre cose dalle microlacerazioni dei tessuti muscolari, i quali naturalmente e lentamente si ricompongono. Attività molto intense e/o prolungate richiedono tempi di recupero più lunghi, che variano non solo a seconda della storia atletica dell’individuo (atleti più allenati e/o più giovani recuperano prima), ma anche e soprattutto a seconda di come ci si comporta in questa delicata fase.
Credo sia chiaro a tutti che recuperare prima permetta di allenarsi di più, sia per chi punta principalmente sull’intensità, sia per chi punta sul volume: se normalmente dopo un allenamento intenso mi servono tre giorni di riposo o di allenamenti di recupero, un miglioramento della mia strategia di recovery mi può permettere di guadagnare un giorno, aspetto che alla lunga può fare una grande differenza: nell’arco di un mese, sono diversi allenamenti intensi in più! Lo stesso discorso può esser fatto con il volume…

I campi di azione sono noti: alimentazione/integrazione (idratazione, quantità di micro e macronutrienti, timing di assunzione…), riposo (quantità e qualità del sonno, tipo di attività fisica complementare…), terapie varie (massaggi, elettrostimolazione, crioterapia…), ma da diversi anni si parla anche di abbigliamento, soprattutto a compressione: principalmente calze, pantaloni, ma anche maglie.

Più recentemente è salito alla ribalta il “performance apparel”, ossia abbigliamento a beneficio attivo scientificamente verificato. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere e testare Invel, azienda di origine nipponica: i tessuti vengono trattati con una tecnologia brevettata che induce l’organismo ad auto produrre ossido nitrico, una molecola che favorisce la vasodilatazione oltre ad altri processi quali la rigenerazione cellulare muscolare. La mission dell’azienda è chiara: creare prodotti che aiutino a ridurre la fatica sia durante la performance, che nella delicata fase di recupero.

InvelHo avuto a disposizione un paio di bermuda, da testare sia durante la corsa che in altri momenti della giornata. A livello estetico sono dei normalissimi bermuda neri, il tessuto risulta confortevole, ma si sente che è diverso da un normale pantalone da running, meno morbido e più, passatemi il termine, “presente”. Devo ammettere che li ho apprezzati maggiormente prima o dopo l’attività. Potrebbe tranquillamente essere un effetto placebo, ma ho sentito come una sorta di “riscaldamento” durante l’utilizzo. In ogni caso, l’azienda ha incaricato diverse università di svolgere dei test in doppio cieco, con esami ematici e altre rilevazioni, che hanno confermato la differenza tra chi ha utilizzato il tessuto trattato e chi no.

L’Invel è arrivata da poco in Italia, ma ha già iniziato a collaborare con diverse realtà sportive, non solo nella corsa (da quest’anno sono sponsor della Skyrunner Italy Series). Nei prossimi mesi verranno lanciati diversi altri prodotti.

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