SuperOp: uno strumento per ottimizzare gli allenamenti di corsa?

SuperOp

Alzi la mano chi non se lo è visto apparire negli ultimi mesi su Facebook o in qualche banner su Internet, o discutere sui vari forum di corsa. Funziona? Non funziona? Ecco la recensione di “Massi” Milani, dopo diverse settimane di utilizzo quotidiano…

SuperOp trainer, allenamento o riposo ogni giorno: la recensione dettagliata e i nostri test

SuperOpDa qualche mese il mio trolley contiene un nuovo strumento di misura, il SuperOp, forse un futuro oggetto del desiderio dei podisti italiani. Tale strumento, commercializzato sul mercato mondiale pochi mesi fa da Wellness & Wireless, una start up di Reggio Emilia, è descritto nelle brochure di marketing come “il sistema che determina il carico ottimale del tuo prossimo allenamento” ed è stato sperimentato da parecchi anni dalla squadra nazionale cinese di marcia, allenata da Sandro Damilano. Come già spiegato in maniera molto dettagliata nell’articolo sulla variabilità del battito cardiaco (HRV dalla A alla Z), da qualche anno esistono diverse tecnologie per valutare il carico di allenamento ideale, quasi tutte determinate dall’HRV. Ma nessuna, almeno sulla base delle mie conoscenze, è basata dalla pressione arteriosa. Sarò chiaramente smentito, perché come spiegato nel bellissimo libro di Matt Ridley, la tecnologia evolve in maniera parallela, anche la formula di Fermi per la reazione nucleare a catena fu scoperta simultaneamente da sei gruppi di scienziati diversi.

Sport e SuperOp. L’idea di fondo è esattamente quella dell’HRV (una sintesi nell’articolo dell’ABC dell’HRV): poter fornire dei consigli semplici a tutti gli atleti che corrono almeno tre volte a settimana, per stabilire se allenarsi intensamente oppure no. Se la Supercompensazione modellizza il carico teorico di un atleta, SuperOp la determina in maniera pratica. Sempre secondo i documenti di marketing, SuperOp è ideale per una moltitudine di sport: running, ciclismo, triathlon, nuoto, atletica leggera, canottaggio, arti marziali, sport di combattimento e sport di squadra. Chiaramente, essendo il nostro un sito di podismo, valuteremo soltanto pregi e difetti in relazione a questo sport. Abbiamo usato lo strumento durante la preparazione della maratona d’Anversa, associando i suoi consigli anche a quelli di HRV4Training, ithlete ed Elite HRV, i principali software di valutazione dell’HRV. E dopo due mesi d’utilizzo, pensiamo di avere acquisito un numero sufficiente di dati per consigliarne (o meno) l’acquisto.

Il SuperOp è davvero uno strumento “valido” per valutare le scelte d’allenamento? E il suo utilizzo è semplice e intuitivo? Cosa suggeriamo per migliorarlo? E soprattutto: varrebbe davvero la pena utilizzarlo giornalmente per guidare le scelte su come impostare le proprie sedute d’allenamento? Come disclaimer, non ho ricevuto e non sono interessato a ricevere nessun compenso per questa recensione. Sono stato scelto da SuperOp come “beta tester” per un periodo limitato, al termine del quale restituirò lo strumento. Pur essendo soltanto un podista amatore evoluto e non un professionista, le mie conoscenze analitiche e la mia capacità di diffondere in maniera semplice le nuove tecnologie sono state apprezzate dall’azienda proprietaria degli algoritmi per valutare la fase della supercompensazione.

Come funziona il SuperOp?

SuperOpSuperOpSuperOpApriamo la scatola. Il SuperOp è basato su uno sfigmomanometro da polso, corredato da manuale d’uso, e su un’App da installare sul cellulare. La versione SuperOp Box ne contiene uno portatile, ma abbiamo verificato che anche quello di nostra suocera (iHealth) è compatibile con l’App. Se avete a disposizione uno sfigmomanometro Bluetooth, per risparmiare qualche euro, potreste usare quello (o uno simile) come alternativa alla versione in dotazione. In tal caso, per far funzionare il sistema (per 30 giorni l’utilizzo è gratuito), occorre soltanto attivare la licenza d’uso sul sito Super-op.com. Invece l’attivazione della versione SuperOp Box (completa) si effettua attraverso un codice seriale contenuto nella scatola.

SuperOpSuperOpSuperOpSuperOpCome funziona. Così come per l’HRV, la misurazione deve essere effettuata al mattino appena svegli: basta infilare al polso lo sfigmomanometro e misurare la pressione e il battito cardiaco, successivamente i dati verranno trasmessi via Bluetooth all’applicazione SuperOp, precedentemente scaricata sul proprio cellulare. Il sistema richiede il completamento di ulteriori informazioni sulla durata, intensità e fascia oraria dell’allenamento del giorno precedente, oltre che l’inserimento di eventuali note. Sulla base di questi input, SuperOp indica il livello di carico a cui l’atleta si dovrebbe sottoporre durante l’allenamento (pesante, medio, leggero o riposo) per permettere all’organismo di trarne il maggior beneficio possibile. Si noti che servono comunque 15 giorni prima che il sistema fornisca dei consigli all’atleta.

Back to basics: la pressione Arteriosa. Come indicato da Wikipedia, “la pressione arteriosa esprime l’intensità della forza con cui il sangue (contenuto) spinge sulle pareti arteriose (contenente), divisa per l’area della parete. Tale pressione è il risultato dei seguenti fattori: 1) forza di contrazione del cuore, 2) gittata sistolica, ovvero quantità di sangue espulsa per ogni contrazione (sistole) ventricolare, 3) frequenza cardiaca (numero di battiti cardiaci al minuto), 4) resistenze periferiche, ovvero la resistenza opposta alla progressione del sangue dallo stato di costrizione delle piccole arterie, 5) elasticità dell’aorta e delle grandi arterie”. In termini semplici, la pressione arteriosa è misurata con due numeri, per esempio 120/80, che rappresentano: pressione sistolica (o “massima”), durante la contrazione o sistole ventricolare e pressione diastolica (o “minima”), durante il rilassamento o diastole ventricolare. Questi 2 “numeri” sono misurati dallo sfigmomanometro in millimetri di colonna di mercurio (mmHg) e trasferiti nel SuperOp. È ben noto che l’esercizio fisico regolare abbassa la pressione arteriosa nella popolazione (i principali studi indicano una diminuzione della pressione di 4-9 mmHg). Con gli allenamenti si tende ad abbassarla per lo stesso motivo per cui l’allenamento diminuisce il battito cardiaco. La pressione arteriosa normale per un podista è di circa 110/75, rispetto a circa 120/80 per una persona sedentaria. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, la pressione 140/90 è considerata come alta, e viene definita in gergo medico come ipertensione. Lasciamo al lettore maggiori dettagli sulla versione inglese di Wikipedia. Grazie agli studi ventennali del professor Marco De Angelis, docente di Metodologia dell’Allenamento nel dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologie dell’Università dell’Aquila, SuperOp, basandosi su questi numeri apparentemente insignificanti, ha applicato modelli matematici-statistici innovativi, sull’evoluzione della pressione arteriosa in funzione degli allenamenti svolti nei giorni precedenti. Data la nostra innata curiosità, saremmo molto interessati a leggere un “white paper” sull’argomento, ma per ora ci siamo accontentati di valutarne l’utilizzo pratico.

La nostra esperienza con il trainer

Silvia e SuperOpLa mia esperienza. La rilevazione dei dati è sicuramente il punto forte dello strumento, in pochissimi secondi si riesce a valutare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Non serve nemmeno concentrarsi, respirare/inspirare. Mettere lo sfigmomanometro sul braccio, schiacciare “start”, e trasferire i dati sull’App è un gioco da ragazzi, in meno di 45 secondi (40 per rilevare i dati, 5 secondi per trasferirli sull’App) si ottengono i consigli d’allenamento. La facilità d’utilizzo è uno dei punto di forza del sistema: anche mia figlia Silvia di quasi 6 anni è stata in grado di valutare da sola la sua pressione (“Papà, a cosa serve questo strumento che mi stringe il braccio?”). Come pratica d’utilizzo, la rilevazione deve essere effettuata in maniera coerente: sempre sullo stesso braccio, sempre alla stessa ora, sempre nella stessa posizione. Nulla di nuovo per i lettori di TheRunningPitt.com.

SuperOpL’App. Una delle tre componenti del sistema SuperOp è la sua App. Disponibile su Android e iOS, l’App è il cuore del sistema, visto che permette di rilevare i dati della pressione e al tempo stesso fornisce i consigli su come allenarsi. Arrivata alla versione 1.6, l’App è evoluta negli ultimi mesi, ma per ora le metriche a disposizione non reggono il confronto con quelle dei concorrenti. Recentemente è stata attivata la possibilità d’inviare la propria condizione metabolica al proprio allenatore con l’intento di permettere l’eventuale variazione dell’allenamento sulla base della condizione verificata. Si noti che esiste anche la possibilità di misurare la pressione arteriosa con strumenti tradizionali e trasferire manualmente l’informazione. Lo sfigmomanometro in dotazione si connette molto semplicemente con l’iPhone, mentre su Android leggendo i commenti internet sembra che, vista l’eterogeneità della piattaforma, potrebbero esserci problemi di collegamento, indipendenti però da SuperOp. In caso di mancata connessione, una semplice digitazione dati sull’App aiuta a risolvere l’impasse.

Rilevare alla mattina, allenarsi alla sera. Una delle domande più frequenti che ho ricevuto via e-mail dopo l’articolo dell’HRV è legata alla distanza tra rilevazione (la mattina) e l’allenamento (la sera). Ovviamente allenarsi alla sera influenza il recupero, rilevando i dati al mattino con allenamento serale si recupera di meno, visto il tempo ridotto tra allenamento e rilevazione. Tuttavia se gli allenamenti sono sempre costanti alla sera, le App HRV si possono usare nello stesso modo. Se invece gli allenamenti cambiano (a volte la mattina, a volte la sera) ha probabilmente più senso guardare i trends di medio termine, che stabiliscono lo stress dell’allenamento più “cronico” invece di quello giornaliero (“acuto”). Vista la correlazione tra HRV e pressione sanguigna, il ragionamento è probabilmente valido anche per SuperOp, dove purtroppo i trend di lungo termine non sono ancora disponibili.

La futura evoluzione dello strumento per il podista

I possibili miglioramenti di SuperOp. Mentre è sicuramente indubbia l’accuratezza della rilevazione e la chiarezza dei consigli dell’allenamento a prova di “assonnato”, da utente evoluto mi aspetterei almeno tre possibili miglioramenti:
1) La visualizzazione dello storico dei dati: per ora è visualizzabile solamente la misurazione odierna, davvero limitante.
2) Un cruscotto informativo, con calcolo dei trend storici, per capire non soltanto lo stato di forma giornaliero ma anche quello di tutta la preparazione. Non dimentichiamoci che la supercompensazione va valutata anche su un periodo di qualche mese, non soltanto su una finestra giornaliera.
3) Qualche strumento d’esportazione dati, presente in tutte le principali applicazioni di misurazione dell’HRV. È pur vero che l’algoritmo del Super Op è all’interno dell’App, ma resto fermamente convinto che i proprietari dei dati siano chi utilizza l’App. Interagendo con l’azienda, diversi miglioramenti sono previsti nei prossimi mesi, e spero che questi tre saranno indicati in cima alla lista delle priorità.

ServiziPricing e possibili evoluzioni. Il mio giudizio è limitato alla corsa, e in particolare alla maratona, ma ritengo che il rapporto qualità/prezzo del SuperOp non sia ottimale. Se fossi un manager della start up italiana, anche basandomi sui consigli di Thomas Nagle, offrirei tre tipologie di prodotti. Per ora lo strumento è molto valido per i professionisti dei vari sport, dove i consigli di SuperOp, che consentirebbero anche soltanto lo 0,1% di miglioramento, valgono molto di più del costo del prodotto. Per gli amatori che si allenano tre volte alla settimana e per i comuni mortali, acquistare una tecnologia di questo tipo è sicuramente molto utile, ma solo a un prezzo inferiore. Sulla base di questa considerazione si potrebbe per esempio offrire un servizio semplice (bronze) solamente con statistiche di base, più o meno quelle attuali. Ma in questo caso, il prezzo dovrebbe essere tra il 10 e il 15 percento di quello odierno. Una seconda versione (silver), dovrebbe prevedere almeno i principali miglioramenti suggeriti sopra. Questa è la modalità con cui il leader del mercato, ithlete, ha posizionato il proprio prodotto. Una terza versione (gold) dovrebbe infine contenere la possibilità d’interagire con lo staff tecnico e medico di SuperOp, che fornirebbe consigli personalizzati (magari una volta a settimana). Quanto vale il consiglio di chi ha vent’anni d’esperienza su un argomento che noi mortali conosciamo da pochi giorni?

Funziona davvero?

SuperOpMa funziona davvero? Rispondere a questa domanda non è semplice, sarei intellettualmente “disonesto” se fornissi una risposta chiara e univoca. Altre due domande sono più pertinenti:
a) Vale la pena accettare il metodo proposto da SuperOp (o dalle App HRV) come “modus operandi” per l’allenamento?
b) Com’è correlato il suggerimento del SuperOp a quello di metodi similari?
La risposta alla seconda domanda è chiara: il SuperOp funziona altrettanto bene e a volte meglio rispetto ai metodi di HRV più conosciuti e diffusi. In generale la correlazione tra Hrv4training e SuperOp era altissima. Per curiosità, dopo aver corso oltre 60 km nel giorno della maratona internazionale d’Anversa (settimo assoluto, 1° MM40, corsa a 184 bpm di media), soltanto SuperOp ha suggerito di recuperare, mentre le App di HRV erano più “ottimiste”. Stiamo parlando a livello teorico: a nessuno verrebbe in mente di allenarsi intensamente il giorno dopo una maratona, visti i problemi muscolari post-maratona.
La prima domanda invece è molto più ardua e ha assunto una connotazione filosofica tra noi podisti: sui principali forum italiani si è discusso in maniera accesa sull’opportunità di lasciar determinare il proprio allenamento alla “tecnologia”. Non ho nessun conflitto d’interesse in merito e accetto opinioni diverse dalla mia (altri sono meno flessibili), l’importante è capire la limitazione della tecnologia e aver la capacità d’interpretare in piena autonomia i propri dati. Nel mio piccolo, mi “accontento” di essere migliorato di oltre sei minuti in maratona in cinque mesi seguendo i consigli di SuperOp (e Hrv4Training), ma forse è soltanto un effetto placebo.

Conclusione

Esistono parecchi strumenti per stimare il proprio carico di lavoro e determinare la fase della curva di supercompensazione. Ma tra la pletora di App disponibili, SuperOp rappresenta uno strumento che si discosta dalle altre, perché basato su un metodo diverso (la pressione arteriosa) e algoritmi proprietari studiati in anni di esperienza universitaria dal professor De Angelis e dai suoi collaboratori. Per i miei tre mesi d’utilizzo quotidiano, sicuramente le misurazioni sono accurate e i consigli molto utili per ottimizzare l’allenamento. Se anche la value proposition di marketing sarà adattata a diversi segmenti di clientela, e l’App migliorata nella presentazione dei dati e nel calcolo di trend di lungo termine, tra pochi anni SuperOp sarà utilizzata non soltanto da professionisti ma anche dal più numeroso gruppo di podisti amatori che intendono migliorare la propria prestazione.

Il Superop è disponibile su Amazon.it oppure nei migliori negozi sportivi.

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