Mi sono arrivate in prova la scorsa settimana (ne avevo scritto qualche mese fa, qui). In allegato, un foglio con le “istruzioni” in inglese (titolo: WARNING), ottima pensata data la particolarità della scarpa (fatevi un giro sul sito ufficiale, qui).
Questo il riassunto (liberamente tradotto):
– Le Airia One alterano il modo di correre, fai attenzione perché puoi non essere abituato a usare i muscoli coinvolti nella corsa con queste scarpe. Suggeriamo di iniziare con una breve corsa per vedere come risponde il tuo corpo. Ascolta il tuo corpo e fai attenzione.
– La prima volta che le indosserai, sembreranno molto strane, diverse da ogni altra scarpa da corsa. Succede se cammini o stai fermo. In corsa sarà completamente diverso. Sono fatte solo per correre! Usale per almeno 10 km prima di qualsiasi valutazione.
– Lascia che le scarpe lavorino per te, alcune persone sentono di “lottare” contro le scarpe durante la prima corsa. Prova a rilassarti e lascia che la geometria della scarpa lavori per te, quando lo farai il passo diventerà silenzioso e rotondo. Per la maggioranza delle persone, è una cosa naturale dopo alcuni chilometri.
Che dire? Confermo tutto quanto scritto sul foglio di WARNING!
Appena calzate, la sensazione è stranissima: la parte esterna dell’avampiede risulta rialzata, come la parte interna del tallone (è una sorta di “spirale”). La punta è molto rialzata. Non sono assolutamente comode per camminare e stare in piedi, come scritto nelle istruzioni. Venerdì scorso la prima uscita, per un paio di chilometri a fine seduta, replicati anche stamattina.
Inizialmente l’impressione era quella descritta nelle istruzioni, mi sembrava di lottare con le scarpe, e anche il rumore dei passi a terra era più forte del solito. Dopo qualche centinaio di metri, la situazione è decisamente migliorata: corsa più fluida e rumore a terra quasi scomparso (sempre come descritto nelle istruzioni!). Sicuramente, si corre in maniera diversa, usando molto di più i piedi (l’avampiede in particolare), quindi i dolori ai polpacci sono inizialmente da mettere in conto, soprattutto quando si aumenteranno i chilometri nelle singole uscite.
Altra cosa che ho notato: più si va veloci e più risultano confortevoli! A 4’30” non correvo bene, intorno a 4’00” meglio, a 3’30” meglio ancora. Del resto, chi me le ha mandate (il CEO, Mattias Geisler) nella mail ha scritto testualmente “It is a racer more then anything else”, suggerendomi tra l’altro di metterle alla prova in una gara di 10 km, cercando di spingere a tutta. Per le prossime settimane sono già pieno di gare in pista, quindi continuerò a usarle saltuariamente, aumentando volta per volta il chilometraggio. Più avanti (luglio?), una vera prova contro il tempo! Quindi…
… to be continued… ;-)