“Racer” a confronto… nuove vs. vecchie! |
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“Karhu Racer Fulcrum Ride”, prime impressioni e prima uscita
Grande elasticità e reattività della suola, la leggerezza si sente eccome (sarebbe meglio dire che le scarpe praticamente non si sentono ai piedi!), e anche la tomaia molto fasciante aiuta ad aumentare la sensazione di una scarpa che si integra perfettamente con il piede, non essendoci praticamente alcuno spazio vuoto.
Solito defaticamento fino a casa per un totale di 14 km, non male come prima uscita!
Lucca Marathon 2012, il personal best che non è Personal Best
-3 al lancio!
Giro podistico dei Campi Elisi 2012
Poco dopo la partenza… |
… quasi al 4° km… |
“Karhu” Primavera-Estate 2012, il riassuntone
Trofeo Principe 2012, Tanta roba (anche da scrivere…)!
In partenza, quasi rilassato… |
Previsioni meteo quasi azzeccate, in realtà le condizioni erano addirittura peggiori, tanto da far pensare a un rinvio della gara: un’ora prima della partenza c’erano 8°, pioveva, ma soprattutto la Bora soffiava con raffiche oltre i 100 km/h!
… all’arrivo, quasi morto! |
A 1 km dal traguardo siamo ancora assieme, a questo punto ci provo: scatto sotto i 2’50” al km, mi accorgo di avere una decina di metri di vantaggio, proseguo ancora un po’, ultima curva a destra prima del rettilineo finale… non ho memoria in gara di cinquecento metri così lunghi e duri (forse solo le gare in pista dai 3.000 in giù): finale corso con tratti sotto i 3′ al km (con la Bora contraria!), piccola curva a destra, vedo il traguardo, l’acido lattico mi ha indurito talmente le gambe che arrivo per inerzia, riuscendo a malapena ad alzare un braccio in segno di vittoria: 15” di distacco al 2° classificato in circa 800 metri, non mi sono decisamente risparmiato nel finale!!!
Ovviamente, più la gara è lunga, più diventano utili.
Trofeo Principe 2012, brutta domenica per Pitteri “versione 2011”?
Finalmente una gara “corta”! C’è il “Trofeo Principe” (partenza e arrivo nei pressi dell’omonimo stabilimento), manifestazione “giovane” (sarà la quinta edizione) di 8,2 km (8,3 km l’anno scorso, a causa della partenza leggermente arretrata), un percorso abbastanza vario con un’unica salita impegnativa, oltre a qualche piccolo saliscendi.
La cosa che più mi piace di questa gara (il panorama della zona industriale non è dei più suggestivi, se poi ci aggiungiamo i “profumi” dell’oleodotto…) è che negli anni ha mantenuto sempre lo stesso percorso (tranne appunto la piccola variazione dell’anno scorso): l’ideale per sfidare se stessi!
Edizione del 2010 |
Qui ci sono i due GPS del 2010 e del 2011, si sale (e ovviamente si scende) di quasi 50 metri in verticale, non proprio una gara piatta.
Cosa ho fatto per prepararmi in queste tre settimane dopo la maratona?
La prima ho recuperato (4 sedute per 55 km totali, con un’unica seduta un po’ più vivace a sette giorni da Padova), la seconda ho caricato un po’, cercando di ascoltarmi e assecondando sempre le sensazioni (7 sedute per 98 km totali), la terza ho diminuito i km totali delle singole sedute, velocizzando i ritmi di corsa delle stesse (il cosiddetto “tapering”, vedi post con “esperimento” riuscito a riguardo!).
– mercoledì 2 maggio, 16 km in totale con all’interno 15 x 300 m in 52” col recupero di 1’10” di corsa;
– sabato 5 maggio, 17,5 km in totale con all’interno 5 x 1 km in 3’02” (Rec. 3′ corsetta) e 5 x 400 m in 1’09” (Rec. 2′ corsetta);
– mercoledì 9 maggio, 15 km in totale con all’interno 2 km a 3’10” (Rec. 3′ corsetta), 2 x 1 km in 3’01” (Rec. 3′ corsetta), 4 x 400 m in 1’07” (Rec. 2′ corsetta).
Mai fatti i 1.000 così veloci e così “facili”. Per domenica la vedo quindi abbastanza bene… ;-)
P. S. Sarà anche l’occasione per esordire in gara con le “Karhu Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (qui il post a riguardo, qui tutti quelli relativi al modello precedente di colore verde) e per utilizzare per la prima volta in assoluto le polpaccere “Compressport R2” (vedi post).
Nuove “Karhu” Primavera-Estate 2012
In ordine di “arrivo” a casa Pitteri (a sinistra le prime arrivate) |
In realtà, i nuovi modelli per tale categoria sono quattro (due quelli della categoria Stabili, uno da Trail), ma le “Racer Fulcrum Ride Signature Edition” (categoria “Neutral Race”) nel nuovo colore (che riprende la bandiera finlandese) non sono ancora disponibili.
Quindi, per ora mi devo “accontentare” (si fa per dire eh, grazie “Karhu Nordic AB” e “Karhu Italia”!) delle “Flow Fulcrum Ride“, delle “Forward3 Fulcrum Ride” (entrambe categoria “Neutral Performance”) e delle “Fast3 Fulcrum Ride” (categoria Neutral “Training”), che vanno a fare compagnia alle due “Fast2 Fulcrum Ride” (nella prima versione color verde ormai messa da parte avendo raggiunto i 1.200 km, e in quella successiva color porpora, attualmente intorno ai 400 km) e alle “Racer Fulcrum Ride” (circa 250 km per 2 maratone, 4 maratonine e la gara di 12,3 km di domenica scorsa).
Non ho inserito volontariamente la categoria di appartenenza in base al peso (A1, A2 e A3) in quanto, come già specificato alla fine di questo post, ormai è un concetto superato: scarpe più leggere possono essere meno “performanti” di scarpe più pesanti e viceversa.
Infatti, dopo aver pesato le scarpe, ho scoperto che le “Fast3” sono più leggere delle “Forward3”, ma dichiaratamente meno “veloci”!
Qui trovate tutti i miei post relativi alle scarpe “Karhu” finora utilizzate, qui invece quelli dedicati alle “Fast2” e qui quelli dedicati alle “Racer”.
In ordine di peso (dalla più leggera)…
In ordine di peso (a sinistra le più leggere) |
“Karhu Fast2 Fulcrum Ride”: 298 g
“Karhu Forward3 Fulcrum Ride”: 316 g
Dedicherò inizialmente un post per ogni nuovo modello, ma mi servono almeno un paio di uscite ciascuno per farmi un’idea precisa.
Guardandole e semplicemente calzandole per camminarci un po’ per casa, si nota la solita cura dei dettagli e l’estrema morbidezza della tomaia, oltre all’avanpiede molto scarico, quindi confermo quanto scritto a suo tempo in questo e in quest’altro post.
Aggiungo solo una prima impressione avuta con le “Fast3”: la sensazione di “caduta in avanti” è ancora più evidente rispetto alla versione precedente!
Pisa Marathon 2011, doppiare la maratona si può!
Grazie a runner maniac per la foto! |
Rieccomi a casa dopo la trasferta toscana di quattro giorni (due a Pisa per la gara, due a Firenze per… il post gara!).
In partenza vengo superato dai soliti scalmanati che non hanno il minimo senso del ritmo. Cerco da subito di correre intorno ai 3’30”. La strategia è quella descritta in questo post: più regolare possibile fino al 32° km cercando di spendere il minimo indispensabile, ultimi 10 km alla ricerca del personale o di un arrivo il meno traumatico possibile, a seconda delle sensazioni del momento.
Già dal 3° km inizio a superare tanti atleti (si correva assieme agli iscritti alla maratonina fino al 12° km). Arrivato al bivio della mezza (sinistra per la maratona, destra per la maratonina), mi accorgo che quasi tutti girano a destra per tornare in centro, davanti a sinistra non si vede nessuno!
Dietro invece mi si attacca (letteralmente!) un atleta scortato da due suoi amici in bici. Mi farà compagnia (sempre un metro dietro) dal 13° al 37° km!!! In altri sport li chiamano “succhiaruota”… però almeno ho qualcuno con cui scambiare qualche battuta…
Passo alla mezza in 1h14’24” (a 3’31” al km), il percorso è veramente scorrevole, fa freddo ma non si sente ancora il vento.
Le cose cambiano intorno al 22° km, quando dopo un’inversione a U si corre paralleli al mare: qui il vento contro si sente eccome! Dal 26° è ancora peggio: per 3 km si corre proprio lungomare, fino a Marina di Pisa dove si svolta a destra per iniziare il ritorno in città.
Ma la parte più difficile deve ancora arrivare. Dal 33° km il lunghissimo rettilineo (quasi 7 km!) sale leggermente. Il vento contrario è ancora più forte e si sente tutto: butto più volte l’occhio al GPS e mi accorgo di correre intorno a 3’40”, certe volte anche a 3’50”, facendo parecchia fatica!
Per riuscire a stare sotto le 2h30′ non posso perdere troppo tempo, quindi o la va o la spacca: a 5 km dalla fine provo ad aumentare il ritmo, con una brusca accelerazione che almeno mi permette di staccare definitivamente l’atleta che mi seguiva. Cerco di spingere più possibile, ormai mancano meno di 2 km, con la coda dell’occhio cerco di leggere l’istantaneo del GPS e vedo un paio di volte 3’1x” e 3’2x”. Ultima curva a sinistra, sono in piazza dei Miracoli, alla fine del rettilineo leggo sul display 2h29’2… ormai è fatta!!!
Un ultimo allungo e passo un’altra volta sotto il traguardo con le braccia alzate, ma stavolta, oltre al personale, ci sono altre due cose per le quali festeggiare: la presenza di Valentina al traguardo e il muro delle due ore e trenta finalmente abbattuto!
Post maratona dedicato ai festeggiamenti: Stefano (triathleta) ha esordito in maratona correndo in meno di 3 ore (con scarpe nuove e mangiando panettone ai ristori, un mito!), Katia è arrivata sesta assoluta in maratonina, Luigi, dopo un prima mezza molto veloce, ha pagato nella seconda metà i problemi di salute della settimana prima e ha preferito attendere Margherita (decima assoluta col personale di 3h18′ e campionessa italiana UISP di categoria!) per passare assieme il traguardo, molto romantico! Giordano e Valentina si sono congelati in piazza dei Miracoli in attesa del nostro arrivo…
Pranzo a base di specialità toscane (crostini, ribollita, selvaggina, fiorentine… insomma non ci siamo fatti mancare niente!).
Nel pomeriggio il momento dei saluti, ma con la promessa di ritrovarci nel corso del 2012 in occasione di altre gare, si lavorerà a una sorta di calendario podistico condiviso…
Devo essere sincero: fino a due anni fa, mai avrei pensato neanche lontanamente di riuscire a correre una maratona a 3’33” di media al km!!!
Ora il riposo obbligatorio, ovvero due/tre settimane con qualche corsa a sensazione e poco altro. Da gennaio si riprende con alcune settimane di costruzione aerobica (si riparte dalla base!), ma sarò più specifico in un altro post, bisogna studiare per bene gli obiettivi per il 2012!
Qui il GPS della gara, qui la classifica completa (7° assoluto, 3° italiano, 5° categoria BM).
Concludo con due foto relative al giorno prima (sabato 17) e al giorno dopo (lunedì 19).
Questo è il “simpatico” articolo su un quotidiano locale, soprattutto per l’ultima frase… della serie “non dormite troppo tranquilli”!
Questi invece sono i protagonisti della degustazione fatta a Firenze lunedì sera… da sinistra verso destra: buon riscaldamento con un onesto Rosso di Montalcino, subito un mille a 3′ al km con un incredibile Chianti Classico (vera sorpresa della serata!), si cerca di tenere il ritmo con un Brunello di Montalcino ma si paga lo sforzo del mille precedente, poi grande ripresa con un mille da scarpa chiodata per il Brunello di Montalcino seguente (il top della serata!), altro piccolo cedimento per l’ultimo Brunello (da riprovare tra un paio d’anni), defaticamento svelto con un buon Passito.
Classifica finale (sempre da sinistra): 4°, 2°, 3°, 5°, 6°, 1°…
Tiratevi giù le etichette… e Buone Feste a tutti!!!