Ultramaratona Scorrendo con il Liri, il racconto



L’Ultramaratona «Scorrendo con il Liri» non è sicuramente una delle più partecipate in Italia. Finora annualmente solo un centinaio di Atleti hanno avuto la fortuna di poter correre le ultime quattro edizioni. Ma i paesaggi incantati ed il percorso magico la rendono una delle più interessanti nel panorama italiano. Chi è più esperto di noi la definirebbe una ecoultramarathon. Ma cosa spinge alcuni di noi a gareggiare per 65 km da Cappadocia a Isola del Liri? Nella testa del podista basta una foto su Facebook a far scattare una scintilla e partecipare ad una delle ultramaratone più panoramiche e divertenti in Italia.

Il nostro cronista e podista Cosimo Bertotto, e il vincitore dell’anno scorso e amico Stefano Velatta (intervista alla fine dell’articolo) hanno deciso di correrla e di raccontarci le loro emozioni e fatiche.

Scorrendo con il Liri 2018, 65km di pura passione

Sono dell’opinione che ognuno è fautore del proprio futuro… però, a volte, il destino ci sorride e si mette a scherzare con noi.

Quanti di voi hanno visto questa foto? Ebbene per me è una foto eccezionale per due motivi: il primo senza ombra di dubbio è che ritrae due grandi fuoriclasse delle Ultramaratone, Stefano Velatta e il «nostro» grande Re Giorgio Calcaterra campione in tutto e per tutto. Si vede che sono un suo fan sfegatato? Il secondo è per il contesto, la pioggia, la voglia di arrivare al traguardo, la forza di combattere fino alla fine e sognare. Questa immagine è sempre presente sul mio cellulare e sulla mia pagina Facebook, per darmi la forza e la motivazione giusta quando sono stanco, eppure non mi sono mai chiesto il luogo dove fosse stata scattata, l’ammiravo e basta.

La scelta della Scorrendo con il Liri

Verso metà agosto tra una chiacchierata e l’altra, con la mia amica ultramaratoneta Virginia Nanni del team Asicsfrontrunner, mi è nato il desiderio di gareggiare un’ultramaratona per il mese di settembre proprio perché ero fermo dall’avventura del Passatore ed avevo voglia di riprovare le emozioni che solo le ultra sanno dare. La sua risposta è stata: «se hai fatto 100 puoi fare anche 65, dai vieni a fare la Scorrendo con il Liri». Non nascondo che all’inizio ho avuto paura perché il mio allenamento più lungo è stato di 24 km con mille difficoltà, “il caldo in primis“, poi sono andato su internet a documentarmi e per cercare qualche notizie su questa gara. L’iscrizione è stata immediata ….. una gara che attraversa 11 comuni, due valli, due province e due regioni già stava accendendo un fuoco dentro di me, ma ciò che effettivamente ha acceso la fiamma è stato aver visto tra le foto dell’edizione precedente la mia preferita, quella di re Giorgio sotto l’acqua. Qui non avevo dubbi era il destino che giocava con me dovevo partecipare anche senza l’allenamento adeguato.

Gli undici comuni interessati da questa gara sono: Cappadocia, Castellafiume, Capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Civita d’Antino, Morino, San Vincenzo Valle Roveto, Balsorano, Sora, Isola del Liri. Un percorso apparentemente facile, ma molto tecnico, tempo massimo 8 ore e 30 minuti.

L’altimetria della gara Scorrendo con il Liri

Il Giorno della Gara

Ore 7,30 del 16 settembre giorno della gara. Il punto di ritrovo era nei pressi dello stadio dell’isola del Liri. Eravamo almeno un centinaio di atleti ad aspettare i mezzi che ci avrebbero portato a Cappadocia. Si vedeva negli sguardi degli atleti la felicità data dalla presenza del sole, che ha preso il posto degli acquazzoni della scorsa edizione.

Arriviamo a Cappadocia alle 9. Avevamo solo 30 minuti per cambiarci e partire. Qui incontro finalmente per la prima volta Virginia Nanni, anche lei presa dalla preparazione della gara. Non ho potuto fare a meno di scattare una foto di rito. Due risate veloci per alleggerire la tensione e poi subito seri e concentrati. Sono le 9 e 30 si parte!

Foto prima della Partenza con Virginia Nanni: non c’era tensione pre-Gara, oppure si?

Partenza Scorrendo con il Liri

Eravamo in 120 alla partenza. Il percorso prevedeva i primi 100 metri pianura e poi subito 19 km in discesa. In questo tragitto si attraversano i primi due comuni. Avevo pensato di correre dall’inizio con una media di 6 minuti al km, però la discesa ha reso la corsa lenta e difficile, quindi per non affaticare troppo i quadricipiti mi sono lasciato andare andando ad una media di 4,50 minuti al km.

Dal km 19 al km 28 c’è un bel rettilineo e qui mi accorgo di aver perso i miei gel (il solito sbadato) e di averne solo 2, entrambi di endurance, quindi dovevo studiare una nuova strategia. Dal km 28 al km 38 ricomincia una leggera discesa intervallata da qualche piccola salita, qui la corsa continua a essere leggera, ma la stanchezza inizia a farsi sentire. Anche la temperatura contribuisce ad appesantire la fatica. Per fortuna ogni 5 km c’è un bel ristoro fornito sempre di coca, miele, frutta secca, uva passa ed altro.

Dal km 38 inizia una lunga salita di circa 2 km molto ripida, purtroppo mi fa consumare tantissima energia tanto che al km 45 mi blocco e non è un modo di dire, con una bella crisi. Mancavano «solo 20 km», però improvvisamente mi sono spento, sono rimasto fermo per 5 minuti al ristoro a capire il modo con il quale superare la crisi. Le gambe rispondono bene, allora qual è il problema? LA TESTA!!!! Dovevo ingannare me stesso! così mi auto convinco che i km rimasti non sono 20, ma 5! Ponendomi come obbiettivo lo stop ad ogni ristoro, lasciandomi la scelta di continuare o meno la mia impresa.

Gli ultimi venti chilometri

Riprendo la mia corsa, gli ultimi 4 comuni mi aspettano! 20 km di pianura. I primi 5km volano. Ma da subito incomincio ad avvertire anche una pesantezza alle gambe. Questo dovuto sicuramente al fatto che non avevo un bel lungo come allenamento. La fortuna ancora una volta decide di aiutarmi, perché proprio in quel momento incrocio una ragazza a me sconosciuta, ma come se fossimo dei grandi amici, decidiamo di continuare insieme… così pensiamo di alternare corsa per 500 mt e camminata per 500 mt. Arriviamo così al km 60 e improvvisamente mi viene da ridere, non per pazzia, ma perché sono riuscito a prendere in giro la mia mente e ho preso consapevolezza della riuscita della mia impresa!

Da Sora all’isola del Liri il tratto è breve sempre dritto, qui c’è tanta gente che cammina esausta, ma felice perché manca veramente poco. Ultima curva a destra e e mi appare la mia amica Virginia che mi saluta! Sono così felice che mi fermo a parlare, click foto di rito e via.

Scorrendo con il Liri: all’arrivo dopo 65 km.

Mancano 500mt sento il rumore della fantastica cascata.

Cascate dell’isola del Liri, all’arrivo dell’Ultramaratona.

Il traguardo! 7 ore e 40minuti! sono ancora un ultra maratoneta. Ultima tappa: il ristoro finale, mentre mi rifocillo già penso alla prossima avventura.

Conclusione

La Scorrendo con il Liri sicuramente è un’ ultra che merita molto più coinvolgimento da parte degli ultrarunner, perché il percorso è stupendo con scenari da film. Si è corso sulla storia, vicino a costruzioni medievali, passando paesini dai 3000 ai 500 abitanti, si è gareggiato in parallelo ad un fiume incontaminato, vicino ad una vecchia ferrovia e per finire come premio c’è lei che aspetta tutti i concorrenti…. la bellissima cascata dell’isola del Liri.

La felicità dopo aver tagliato il traguardo

Classifica Scorrendo con il Liri

Per la cronaca, l’edizione 2018 è stata vinta da Carmine Buccilli in 4 ore e 6 minuti, Stefano Velatta è arrivato al secondo posto in 4 ore e 16 minuti mentre Giorgio Calcaterra purtroppo non ha potuto partecipare. Al terzo posto Mauro Rea, in 5 ore e 8 minuti. Al femminile vittoria di Elena di Vittorio.

Intervista a Stefano Velatta

Abbiamo intervistato Stefano, conosciuto all’antidoping della Maratona di Trino Vercellese, chiedendogli le sue sensazioni.

  • Com’è andata quest’anno rispetto alla vittoria dell’anno scorso? «Sono cambiate le condizioni climatiche, siamo passati dal diluvio universale del 2017 al caldo torrido africano di quest’anno. A mente fredda, devo dirti che avrei preferito le condizioni dell’anno scorso. Sono partito molto più velocemente rispetto a dodici mesi fa. E ho pagato la mia scelta, mentre nel 2017 anche all’arrivo non ho avuto cedimenti. In particolare, ho avuto difficoltà dal quarantesimo al cinquantesimo chilometro, riuscendo però a chiudere in progressione. Interessante notare che il vincitore Buccilli ha avuto un calo drastico nella parte finale, il che dimostra le mie capacità ad esprimere il potenziale nelle 6 ore e sui cento chilometri.»
  • Cos’hai provato a correre così tanto tempo da solo? «Correre da solo non mi ha permesso di avere punti di riferimento, mentre con un compagno il tempo passa decisamente più velocemente. A dire la verità sono abituato a fare allenamenti molto lunghi in solitudine, ma 65 km in gara da solo sono veramente difficili da affrontare. Correre con avversari e amici è indubbiamente vantaggioso, ma non sempre è possibile trovare un gruppo che vada al mio ritmo.»
  • Ottimo! Ultima Domanda: “Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti?” «Innanzitutto sul mio calendario ho un cerchio rosso sul 6 Ottobre, perché correrò la 100 km delle Alpi, da Torino a Foglizzo. Sono molto motivato poiché l’anno scorso purtroppo mi sono ritirato all’85-esimo chilometro per un problema fisico al polpaccio. Dopo la gara per alcuni mesi ho pensato a quel momento, essendo un vero agonista, un episodio del genere mi ritornava sempre in mente. Ma ora sono davvero carico per quella bellissima gara. Sono comunque cosciente che in una cento km l’imprevisto è all’ordine del giorno, ma credo di essere davvero pronto per fare bene. Ad Ottobre invece mi preparerò per la mia prima maratona di New York, porterò la mia famiglia e mi attendo qualcosa di unico e fantastico. Per tutto quanto ho visto in TV, letto e sentito da amici e podisti, non vedo l’ora di correre la maratona più famosa al mondo. Nel frattempo spero di rivederti presto, al massimo correremo assieme a New York.»

Grazie Stefano, speriamo che prossimamente potrai dare qualche consiglio ai nostri lettori su come correre le ultramaratone! E buona fortuna dalla redazione di Therunningpitt.com per le tue gare.

Attrezzature usate

Infine, per la curiosità del lettore, ecco gli strumenti usati da Cosimo Bertotto durante l’ultramaratona Scorrendo con il Liri:




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