Nike Epic React Flyknit, la recensione dettagliata

Nike Epic React Flyknit

Con il lancio di Nike Epic React Flyknit, l’azienda leader del mercato sportivo si è inserita prepotentemente nella categoria “ritorno di energia”, una fetta di mercato in particolare fermento viste le molte uscite anche di altri marchi concorrenti. A cinque anni dal primo utilizzo del materiale “Boost” da parte di Adidas, questo tipo di scarpe sembra trovare sempre più riscontro nei gusti dei podisti, suscitando la loro curiosità e voglia di sperimentare nuovi tipi di materiali innovativi.

Dal lancio di Nike Epic React sono passate soltanto un paio di settimane, ma avendo potuto acquistare immediatamente il nuovo modello di scarpe e correndo tutti i giorni, siamo stati in grado di analizzare le principali caratteristiche tecniche della nuova scarpa Nike. Abbiamo lasciato a Corrado Pronzati la possibilità di correrci sopra a ritmi decisamente veloci. Ecco la nostra recensione dettagliata, che sarà come al solito aggiornata dopo un ciclo completo d’utilizzo.

Nike Epic React, la nostra opinione

Nike Epic React FlyknitLa tecnologia delle Nike Epic React Flyknit è mutuata dal basket, che l’ha adottata a luglio 2017 per permettere ai cestisti di saltare meglio e di cambiare direzione più rapidamente. In risposta alle sempre più frequenti richieste da parte dei podisti di avere una maggiore ammortizzazione ma al tempo stesso una maggiore ritorno energetico, un minor peso della scarpa e una maggiore durata, Nike a inizio 2018 ha deciso di incorporare la tecnologia React anche nelle scarpe per podisti. L’azienda dell’Oregon ha promesso ai suoi clienti qualcosa che qualche anno fa sembrava impensabile, una combinazione di reattività e ammortizzazione.

Ma cos’è esattamente React? I tecnici Nike sono davvero riusciti a ottenere quanto promesso? Il ritorno energetico è davvero migliorato? E la durata? Come si pone React rispetto ai modelli precedenti? Ed esteticamente vale la pena utilizzare le React anche il sabato sera in modo casual? Ci sono note dolenti oppure sono davvero perfette? E soprattutto, a chi le consigliate?

Come al solito, la recensione è dettagliata, frutto di una serie di test dei nostri recensori. Abbiamo ridotto la lunghezza come da richiesta di molti di voi. Per guidare il lettore nell’opinione, l’articolo è diviso in sezioni. Vi consigliamo di leggerlo tutto d’un fiato e poi di soffermarvi sulle parti che vi interessano a una seconda lettura.

Come disclaimer, non abbiamo ricevuto e non siamo interessati a ricevere nessun compenso per questa recensione. Pur essendo soltanto podisti amatori evoluti, le nostre conoscenze analitiche ci aiutano a diffondere in maniera semplice le nuove tecnologie, uno dei principali obiettivi del sito, oltre a permettere ai podisti di tutti i livelli di correre meglio. La filosofia del blog resta la stessa di sempre: no test, no party, non possiamo valutare analiticamente quello che non testiamo. Le React sono state regolarmente comprate su Internet poco prima dell’uscita ufficiale nei negozi e di seguito vi raccontiamo la nostra opinione.

Caratteristiche di base

Le Epic React Flyknit sono scarpe neutre, appartengono alla categoria “massimo ammortizzamento” vista la grande morbidezza ma possono essere considerate scarpe veramente universali e adatte a ogni tipo di allenamento: il loro peso nella misura 10 US, 44 EU, è di soli 238 grammi. Si comportano benissimo in uscite di corsa lenta ma risultano eccezionali anche a ritmi veloci di 3/3’10” al km, dove si apprezza la loro elasticità e reattività. Provare per credere!

Caratteristiche tecniche

Contrariamente a quanto si legge su alcune recensioni in italiano, le Nike React Flyknit sono più leggere delle stime iniziali. A gennaio 2018 le indiscrezioni parlavano di 270 grammi ma in realtà, la versione in vendite è di 30 grammi in meno. È sicuramente la scarpa con il miglior ritorno energetico (ma si veda più avanti per la spiegazione del concetto), rispetto al peso della calzatura. Di seguito comunque tutti i dettagli tecnici.

  • Peso: 238 grammi, misurata con la bilancia da cucina, nella misura 10 US (239 grammi dato ufficiale)
  • Drop: 10 mm, 25 mm nell’avampiede e 35 mm nel tallone
  • Calzata: la misurazione non differisce dagli altri modelli Nike, ma potrebbe necessitare di mezzo numero in più per chi ha un piede largo, dovuto alla tomaia Flyknit che risulta fasciante, al limite dello stretto
  • Tallone: medio
  • Mesopiede: medio
  • Avampiede: medio stretto
  • Spazio per le dita: medio stretto
  • Arco plantare: medio.

Schiuma React

Originariamente presentata a giugno 2017, la schiuma Nike React ha trovato la sua base nella linea di basket del marchio con lo swoosh. React sostituisce d’ora in avanti la vecchia schiuma Lunarlon, lanciata nel 2008 e ora mandata in pensione, precedentemente utilizzata nei vari modelli Flyknit Lunar e Lunaracer. Si trattava già di un materiale innovativo che garantiva grande morbidezza unita a un’ottima elasticità. La nuova schiuma React è stata pubblicizzata come ancora più morbida, più elastica, leggera e resistente. Non abbiamo tempo di fare confronti con il passato, ma i dati della casa madre parlano dell’11% di morbidezza in più della Lunarlon, del 13% di elasticità  e del 5% di leggerezza. Tutto è confrontato con scarpe della casa americana: Nike ha sponsorizzato una ricerca di confronto tra le Vaporfly 4% e Adidas, ma non rispetto alle React.

Il nuovo brevetto React  è il frutto di quattro anni di ricerca, nei quali i chimici e ingegneri Nike hanno sperimentato più di 400 mescole diverse, sottoponendole al giudizio degli elite runner dell’azienda dell’Oregon. Come se non bastasse, Nike ha effettuato un test con podisti di ogni livello, facendoli correre con scarpe con già 800 km percorsi e chiedendo a fine allenamento il parere sulla precedente usura della scarpa. Il dato maggiore è stato 150 km, di cui il dato medio 25 km, con addirittura alcuni runner che hanno pensato che fossero nuove. Ecco che con questo tipo di materiale Nike promette delle calzature veramente resistenti e performanti anche dopo molti km di utilizzo.

Ritorno energetico?

L’attento lettore, dopo aver letto la prima parte, si può porre qualche domanda. Per noi amanti del marketing il ritorno energetico è una trovata geniale. Facciamo i complimenti a chi l’ha pensato. Ovviamente era meno appetibile scrivere: “minor dispendio d’energia”. Ma nessuna scarpa può sconfiggere la fisica e in particolare la seconda legge della termodinamica. L’energia di propulsione deriva dall’appoggio al terreno: più la superficie sarà soffice, maggiore sarà il dispendio energetico. Le schiume tradizionali in EVA portavano a un dispendio del 40%-50%, mentre quelle attuali possono consentire di consumare al massimo il 30%-35%. Chiaramente Nike non è stata la sola a presentare questo concetto in tal modo, anche perché già Adidas lo aveva fatto nel lontano 2013 con il Boost. E ora tutte le principali aziende lo hanno adottato con tecnologie proprietarie: Reebok Floatride Foam, Saucony Everun, New Balance Fresh Foam, Altra Ego, Under Armour HOVR e soprattutto Brooks DNA AMP, già spiegato dettagliatamente nella recensione delle Levitate.

Confusi? Il nostro consiglio è quello di focalizzarvi non sul ritorno energetico ma sulla comodità della scarpa, provatele tutte e poi decidete quale si adatta di più al vostro piede. Sappiate comunque che il grande esperto di biomeccanica di scarpe e professore emerito dell’Università di Calgary in Canada, Benno Nigg, oramai settantenne, ha confermato con uno studio del 2015 che le scarpe più comode, dato assolutamente soggettivo, sono quelle che tendono a ridurre gli infortuni.

Estetica e forma

Nike Epic React FlyknitLe Epic React Flyknit sono scarpe che mostrano subito la loro minimalità, sono infatti costruite assemblando solo sette pezzi, a differenza dei 35 della media del mercato.

La suola si presenta come molto spessa e ricca di materiale, ed è costituita esclusivamente dalla nuova schiuma, che ha però una densità diversa a seguito degli studi fatti da Nike esaminando l’appoggio di numerosi atleti elite. Anche la suola non è rivestita da alcun tipo di altra gomma, a eccezione di uno strato in gomma più dura sull’avampiede e sul tallone per garantire una maggiore durata nei punti critici e una migliore trazione.

La tomaia è in tessuto Flyknit, ovvero costituita da un unico filo lavorato a maglia senza presentare alcun tipo di cucitura. Anche la linguetta è sparita ed è costituita da un collare elastico che è un tutt’uno con la tomaia. Alla prima calzata le ho trovate veramente fascianti, tanto da decidere di non stringere assolutamente i lacci, che potrebbero addirittura risultare superflui, infatti li ho allacciati larghi col doppio nodo e non l’ho più sciolto nemmeno per metterle ai piedi, perché si indossano veramente come un calzino e sono perfettamente aderenti anche al mio piede che è molto magro. Proprio per questa osservazione, riteniamo di consigliare mezzo numero in più per chi ha un piede particolarmente largo. Per il resto, non è presente nessun altro accessorio, a conti fatti si tratta di una suola in schiuma attrezzata con la tomaia unica Flyknit. Per chi pensa di indossarle nel tempo libero, sono disponibili già numerose colorazioni che consentono di soddisfare appieno ogni tipo di gusto. A Detroit, complice la stagione primaverile anticipata, le abbiamo già viste ai piedi di parecchie persone al centro commerciale.

Comportamento nella corsa

Appena indossate trasmettono subito la loro grandissima comodità, che unita al minimalismo della tomaia Flyknit e alla grande leggerezza ci fa sembrare di camminare a piedi nudi su di un cuscino. Appena partito per la prima corsa sono rimasto spiazzato dalla loro morbidezza, accentuata molto rispetto al Lunarlon, che già era molto morbido. La sensazione è stata molto bella perché oltre alla morbidezza, le scarpe trasmettono una reattività incredibile, che ci consente di sfruttare al massimo il ritorno di spinta fornito dalla schiuma React.

Corsa a vari ritmi

A tutte le velocità di corsa. A ritmi di 4’20” al km si gode al massimo del loro comfort, mentre più si aumenta il ritmo, più si accentua la caratteristica di reattività. Portate al ritmo di 3’00” al km in alcune ripetute non accennano a segnali negativi, anzi, assecondano tutta la voglia di spingere. Da notare la grandissima silenziosità, quasi nessun rumore percepito dei nostri passi.

Confronto con Vaporfly 4%. A conti fatti la sensazione che ho provato è stata di una mescola che si pone a metà tra il Lunarlon e lo Zoom X di cui sono equipaggiate le Vaporfly 4%. Lo Zoom X forse risulta ancora più morbido, per la reattività è difficile fare un paragone in quanto le Vaporfly sfruttano anche il piatto suola in fibra di carbonio. La sensazione è quella che i tecnici Nike abbiano voluto lavorare molto sulla resistenza, nota dolente della schiuma Zoom X. Tornando alla tomaia, se risultasse molto stretta si può personalizzare con il ferro da stiro o il phon, tecnica già ampiamente spiegata da Gianmarco in precedenti recensioni.

Condizioni sfavorevoli

Nike Epic React FlyknitCorsa sul bagnato. La nota dolente è secondo me la trazione sul bagnato: il fatto che quasi l’intera suola sia stata lasciata scoperta per massimizzare l’effetto della schiuma React, porta inevitabilmente una carenza di grip in condizioni piovose, ma del resto da qualche parte si deve pur scendere a compromessi. Devo dire che mi sono trovato veramente in difficoltà e non credo le utilizzerò ancora con la pioggia. Questo lato si può in parte accettare in quanto non è una scarpa da gara, in caso di allenamento bagnato si può tranquillamente indossare una scarpa che ci dia maggiori garanzie.

A chi sono adatte

A differenza di altre scarpe da allenamento minimaliste e magari un po’ estreme per alcuni podisti, queste scarpe si candidano ad abbracciare una fetta di utenti veramente larga, in quanto il nuovo materiale React garantisce morbidezza e reattività a podisti leggeri ma è anche in grado di assicurare grande ammortizzazione a gente più pesante, visto anche il notevole spessore della suola. Insomma, una scarpa veramente universale sia parlando di ritmi e tipologie di allenamento che di tipologia di runner.

Durata

La durata delle scarpe è sicuramente l’argomento più dibattuto dai podisti italiani ed è una scelta molto soggettiva. Attualmente ho percorso circa 200 km e le scarpe sembrano ancora nuove a livello di feeling. Questo è un lato su cui Nike punta molto, come detto in precedenza questo tipo di scarpe è candidato a superare brillantemente i mille chilometri di percorrenza. Tuttavia rimandiamo i lettori a un successivo aggiornamento sulla durata di queste calzature.

Conclusione, prezzi e disponibilità

Per concludere, possiamo dire che le Nike React Flyknit sono state lanciate in un momento in cui tutte le case stanno aggiornando la loro offerta. Siamo felici di vedere che anche Nike ha fatto un enorme passo in avanti con le scarpe al tempo stesso reattive e ammortizzate. Non a tutti potranno piacere le React, così come a Corrado la sensazione ai piedi del Boost non è ideale o a Massi il Fresh Foam di New Balance non consente di spingere come vorrebbe. Ma è solo un’opinione personale. Di certo però le nuove tecnologie delle schiume stanno cambiando il modo di percepire la nostra corsa. Noi le Nike React Flyknit le consigliamo a pieno… A meno di dover gareggiare in una giornata piovosa.

Infine, per quanto riguarda la disponibilità, non dovrebbero esserci problemi di reperibilità in quanto è un modello su cui Nike ha incentrato attualmente la sua campagna pubblicitaria 2018, anche alla luce del grande utilizzo. Sul sito ufficiale sono in vendita a 151 euro ma si possono già trovare scontate su altri siti. Come al solito suggeriamo di comprare dove costa meno, soprattutto se siete già clienti Nike.




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