Fascia cardio 2.0

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Quello sulla fascia cardio (qui) è il terzo articolo più letto su questo blog (qui la classifica completa). A quasi due anni di distanza, ecco l’aggiornamento della situazione, con ulteriori considerazioni e… consigli per gli acquisti! Come sempre, a cura di “Massi” Milani.

PolarCome c’insegnò uno dei più grandi economisti del secolo scorso, la saggezza popolare suggerisce che per la nostra reputazione è meglio fallire in maniera convenzionale che avere successo in modo innovativo. Tra le scelte del podista, una molto “convenzionale” è la misurazione dei propri battiti cardiaci durante l’allenamento attraverso la fascia cardio. E in effetti la prima fascia fu introdotta nel 1977 da Seppo Säynäjäkangas, come strumento per aiutare gli allenamenti della squadra nazionale di sci di fondo. Per chi non sapesse leggere il finlandese, Seppo è il fondatore dell’azienda Polar, tuttora uno dei leader degli strumenti di misurazione delle prestazioni di noi amatori. Noi di TheRunningPitt.com siamo affascinati dalle misurazioni dei battiti cardiaci, ne abbiamo parlato diverse volte ed è un argomento di grande interesse, si vedano i dieci articoli più letti sul blog. Abbiamo raccontato come migliorare la misurazione e cosa fare nel caso in cui la fascia fornisse dati erronei. Purtroppo non abbiamo parlato di punti essenziali sull’argomento, per esempio come determinare se la fascia è “da buttare”, come effettuarne la manutenzione e come sceglierne una nuova.

DataPer inciso, ad alcuni non piace “misurare” i battiti per la scomodità della fascia, ad altri per l’inutilità (almeno secondo loro) del dato ottenuto. In questo articolo ci focalizzeremo sulla misurazione e sul dato, non sulle teorie dell’allenamento. Ci sembra utile ricordare che un dato è una descrizione elementare di un’entità, di un fenomeno, di una transazione o di un avvenimento. Solo con la sua elaborazione si può arrivare alla conoscenza di un’informazione, e quindi grazie al dato si possono sviluppare teorie. Ma è proprio necessario utilizzare una fascia cardio? Come correggere gli errori di misurazione? Il gel è davvero la panacea di tutti i mali? A che punto sono le nuove tecnologie per la misurazione da polso? Che fascia scegliere nel caso si voglia cambiarla? Infine, come sono cambiati i prezzi negli ultimi due anni? Purtroppo il nostro debutto da blogger non ci ha consentito di rispondere a queste domande fondamentali, ma dopo venti mesi finalmente rimediamo con un articolo (quasi) completo sull’argomento.

Polar WearlinkTipi di fasce. C’era una volta un solo modello di fascia cardio rigida (quella di Seppo…), non creava nessun errore di misurazione, ma aveva un “piccolo” problema: era così scomoda da indossare che solo una percentuale limitata di podisti si avventurava in quest’impresa. Non sappiamo esattamente quale azienda abbia “innovato”, risolvendo il problema della comodità (anzi, lo sappiamo: l’azienda è finlandese e nel 2002 ha introdotto un prodotto chiamato Wearlink), ma nell’ultimo decennio sono state introdotte fasce morbide, che hanno incrementato il numero di podisti interessati a valutare il proprio battito. Che informazione trarre dal dato cardio richiederebbe di aprire molte parentesi, di certo “no data no party” e purtroppo con queste fasce si sono creati nuovi problemi di misurazione. Misurare senza disporre di dati corretti è davvero inutile, se non pericoloso: i risultati ottenuti si interpreterebbero erroneamente, e le nostre teorie non sarebbero utili a fini pratici.

ConduzioneUn po’ di fisica. Sfatiamo un mito, le fasce morbide trasmettono i battiti allo stesso modo di quelle precedenti. L’unica cosa che cambia sono i materiali e la loro qualità. E proprio per questo, in particolari circostanze, il dato dei battiti varia “magicamente”, soprattutto nei primi minuti dell’allenamento. Come già spiegato, a causa dell’aria fredda e secca tipica dei mesi invernali, la pelle risulterà meno idratata, quindi la conduzione termica del corpo diminuirà e la fascia non riuscirà a trasferire correttamente i dati dei battiti. L’errore di misurazione sarà più grande quanto sarà “scadente” la qualità della fascia e quanto maggiore sarà stato il suo utilizzo nel passato (una fascia nuova anche di qualità scadente funzionerà bene, almeno per un po’). “Idratando” la fascia, la situazione migliora, almeno fino al momento in cui si comincia a sudare (non è un caso che dopo alcuni minuti i battiti cardiaci indicati sull’orologio “diminuiscano”). Per evitare “problemi”, abbiamo suggerito diverse soluzioni, tra cui l’utilizzo del gel, sempre consigliato anche con la miglior fascia e in periodo non critico della stagione.

Garmin Premium HRMAcquisto gel vs. Cambio fascia. L’attento lettore ha però suggerito una metafora azzeccata: la fascia è come un paio di scarpe o di calze, prima o poi vanno cambiate. La domanda spontanea è quando farlo, noi suggeriamo almeno tre casistiche. La prima è banale: usatela in un mese “non problematico” (per esempio marzo-aprile) e se avrete problemi di misurazione nei primi minuti… allora buttatela, senza pensarci più di trenta secondi. La seconda casistica è altrettanto semplice: non all’inizio, ma a un certo punto d’allenamento, il collegamento si mostrerà instabile e magari i battiti tenderanno a diminuire, oppure varieranno in maniera significativa più del 10% nell’arco di un minuto. In tal caso è probabile che i materiali dell’elastico si siano degradati e che la trasmissione dati risulti compromessa. Infine, dal nostro punto di vista, superare le 700 ore d’utilizzo della fascia porterà inevitabilmente ad arrivare a questa condizione. Non dimentichiamoci comunque che un errore di misurazione potrebbe essere anche legato alla batteria del ricevitore, se è sotto il 20% (alcune App di iOS e Android ne misurano semplicemente la carica attuale, dall’orologio invece otterrete soltanto un’indicazione tardiva, quando la batteria sarà veramente scarica), cambiate prima quella, al posto di sistemare la fascia. A causa del numero di gadget a disposizione e del costo irrisorio delle batterie CR2032, ne teniamo sempre una confezione famiglia.

LavaggioManutenzione fascia. Anche la corretta manutenzione influisce sulla durata. Le istruzioni dei produttori sono scritte sempre con un carattere troppo piccolo per poter essere lette attentamente. E quindi noi amatori ci scordiamo che per allungare la vita utile della fascia e per garantire una misurazione affidabile, sarebbe opportuno seguire pochissimi accorgimenti. Prima di fare qualunque operazione, ricordarsi di staccare il trasmettitore: quello non necessita di manutenzione particolare. In primo luogo, alla fine di ogni allenamento converrebbe risciacquare la fascia con acqua e appenderla per farla asciugare. Nel fine settimana inoltre varrebbe la pena pulire delicatamente con acqua e sapone neutro le parti a contatto con la pelle. I produttori consigliano di non lasciare l’elastico in ammollo, né lavarlo a secco. E’ possibile comunque lavare l’elastico in lavatrice a 40°, attività che ci sentiamo di consigliare soltanto una volta al mese. Infine per chi corre tutti i giorni, potrebbe avere senso tenere due fasce magari di colori diversi e utilizzarle a giorni alterni.

PrezziFasce di prezzo e prezzi delle fasce. Perché ora suggeriamo di cambiare fascia mentre prima consigliavamo caldamente di riutilizzarla? Senza scomodare l’economista che ama la saggezza popolare, come tutte le innovazioni di prodotto o servizio, con il tempo il loro prezzo diminuirà, anche perché nuovi entranti tenderanno a copiare quanto già presente sul mercato, e l’unico modo di vendere il prodotto o erogare il servizio (assumendo di non essere in grado di portare ulteriori miglioramenti), sarà quello di abbassarne il prezzo. Tale mossa nel breve non sarà copiata dall’azienda leader ma dopo un certo periodo quest’ultima sarà obbligata a imitare il taglio prezzi, magari introducendo nuovi prodotti. E’ successo anche con la fascia cardio “morbida”: basta un piccolo grafico di Amazon per rendersene conto. Negli ultimi quattro anni il prezzo della fascia morbida è diminuito tra il 30% e il 40%. Fascia e ricevitore. Un altro fattore incide sul prezzo. Fino a qualche mese fa la fascia veniva esclusivamente venduta con un ricevitore addizionale, aumentando sensibilmente il costo del prodotto e quindi il prezzo di vendita. Per fortuna ora non è più così, siccome tutti i prodotti presentano un aggancio compatibile è possibile attaccare trasmettitore e fascia di marche diverse, senza grossi patemi d’animo.

Garmin HRM TRIPolar H7Questione di scelte. Il prezzo di una fascia originale è molto elevato (per il tipo di prodotto), oltre i 30 € dal mio punto di vista sarebbero troppi, ma prima di cercare alternative occorre ricordare che nel marketing la marca è l’esperienza maturata dai consumatori, il livello di notorietà e soprattutto le aspettative dei potenziali acquirenti. Comprare Garmin o Polar è necessariamente garanzia di sicurezza. Per le altre fasce, abbiamo trovato prodotti di buona qualità, ma ora i prezzi sono scesi così tanto che forse non vale nemmeno la pena porsi la domanda. Per tutte le considerazioni espresse precedentemente, abbiamo tre suggerimenti per chi si trovi “costretto” a sostituire la fascia. Al podista esigente, raccomandiamo di sostituire la fascia con quella della stessa marca originale, considerando che 3/4 dei lettori usano Garmin, si tenga conto che in tal caso il costo di cambiare la fascia Garmin sarà intorno ai 50 € per quella “base” e tra i 65 e i 100 € (a seconda delle fasi lunari) per l’ultimo modello, che contiene anche il ricevitore, visto che non si può staccare. Al podista attento ai costi suggeriamo una fascia base, Toogoo, da 7 €, l’abbiamo provata, funziona correttamente e potrete sostituirla tre volte all’anno senza alcun senso di colpa. Anche le recensioni su Amazon sono positive. La nostra raccomandazione, senza dubbio il miglior rapporto qualità prezzo, è la fascia Polar H7 senza ricevitore, a 15 € troverete un prodotto di grande qualità a un prezzo davvero accessibile. Affinché funzioni con il ricevitore Garmin, dovrete tagliare con un coltellino la parte plastica sporgente sull’aggancio: nulla di drammatico, l’operazione serve solamente per garantire che l’aggancio del ricevitore sia stabile.

Lettore otticoLettore ottico e fascia. Ultimo argomento di discussione è il lettore ottico: esiste oramai da tre anni, la sua accuratezza è migliorata con il tempo, ma resta dipendente dal produttore del sensore. In altri termini, non tutti i lettori ottici nascono uguali. “Qualche” test l’abbiamo fatto, forse anche più di uno, siamo consci dei pregi e difetti, che recensiremo prossimamente. Personalmente nonostante abbia un orologio con rilevatore ottico, continuo a usare quotidianamente una fascia, per misurare le mie dinamiche di corsa.

Sono sicuro che tra due anni cambierà tutto. L’intuizione di Seppo è stata applicata per quasi quarant’anni dalle case sportive, ma la tecnologia avanza, anche i nuovi misuratori di potenza della corsa hanno deciso di “migrare” la sede di misurazione dalla fascia al footpod. Sogno il giorno in cui la fascia non servirà più a nessuno, ma nel 2016 indossarla resta il minore dei mali. Siamo sicuri che qualche nuova startup conosca il detto del famoso economista e cerchi “di avere successo in modo innovativo”. Fino a quel momento, sapere quando cambiare la fascia cardio resta un’arma nell’arsenale del podista amatore.

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