“Ljubljana Half Marathon 2013”, I feel good!!!

Chissà perché siamo così contenti...

Chissà perché siamo così contenti...

Chissà perché siamo così contenti…

Era ora! Dopo due gare con sensazioni contrastanti (“Maratonina città di Udine 2013” qui e “DeeJay Ten Milano 2013” qui), finalmente una prestazione che, tenendo conto di tutto, mi soddisfa quasi completamente (più giù specifico il “quasi”).
A tre settimane dalla “Turin Marathon” mi serviva un buon test. Senza scaricare particolarmente, volevo verificare la tenuta sul ritmo maratona, riservandomi (se tutto andava bene) la possibilità di correre in progressione gli ultimi chilometri. Regolare il più possibile fino al quindicesimo chilometro, da lì si decideva il da farsi. Più o meno (leggasi “vento”) è andata proprio così!

Arriviamo a in zona partenza in netto anticipo (due ore prima)… e per fortuna! I pettorali si ritiravano all’Expo che distava oltre due chilometri dalla zona partenza-arrivo, dove appunto avevamo strategicamente parcheggiato. Temperatura sui 12°, un po’ di vento, umidità alle stelle (le previsioni dicevano oltre il 90%). Riscaldamento più breve del solito, bisognava entrare in griglia almeno 20 minuti prima della partenza.
Ci posizioniamo in prima fila senza grossi problemi, trattenuti ben lontani dai top runner addirittura fino allo sparo (6” di differenza col real time!).

Trovo subito spazio e cerco di mettermi a ritmo. Prima parte più nervosa con varie curve, poi meno cambi di direzione ma parecchi saliscendi, con una salita leggera dal 5° al 7° km. Sicuramente non una gara piatta.
Passaggi perfetti: 17’24”, 17’27”, 17’26” i rilevamenti manuali che prendevo ogni 5 km, quindi addirittura più veloce del previsto (e pensare che due settimane fa a Milano finivo la 10 km solo 23 secondi prima del passaggio di oggi… ai 10 km)! Benissimo il fiato e la sensazione di fatica, gambe ancora un po’ legate, ma dipende probabilmente dal lavoro di mercoledì (2 x 4 km a 3’23” con 2′ di recupero di corsetta) e dalle ultime settimane dove non mi sono risparmiato. A Torino arriverò sicuramente molto più scarico, grazie alla riduzione quantitativa degli ultimi dieci giorni.
Andavo talmente bene che mentalmente mi ripetevo “Tranquillo… Non esagerare… Aspetta ancora…”.
Arrivato a tre quarti di gara, decido di aumentare un po’. Tutto bene fino al 16° km, ma quando si gira a destra per entrare nel lunghissimo vialone finale, ci aspetta un bel po’ di vento contro, praticamente costante per gli ultimi 5 chilometri! Dal punto di vista fisico, la progressione (di fatica…) effettivamente c’è stata, dal punto di vista cronometrico, lasciamo perdere!
Passo in un chilometro da 3’28” a 3’38”, peccato che mi sembrava di andare più forte (e a dire il vero ho effettuato due sorpassi), poi continuo per quelli successivi sempre intorno ai 3’35”. A questo punto decido di giocarmi la volata con l’atleta che mi seguiva dall’inizio (il più classico dei “succhiaruota”, mi correva talmente vicino che un paio di volte le punte delle sue scarpe hanno toccato la suola delle mie…): rallento e lo faccio passare al 20° km, mi metto dietro, faccio passare due minuti, lo ripasso e inizio una bella progressione (ora spiego il “quasi” iniziale).
Vedo in lontananza il tabellone col tempo, guardo l’orologio, mancheranno sì e no 250 metri, quindi aumento ancora, falcata ampia, solo sulle punte dei piedi, dietro non sento nessuno, volatona finale… e l’arrivo è almeno 150 metri dopo il tabellone col tempo! Acido lattico fin sopra i capelli, tanto che praticamente mi tocca quasi fermarmi e ripartire per arrivare in fondo (ovviamente perdendo la posizione): errore da principiante, favorito probabilmente da un posizionamento del cartello del 20° km un po’ a caso (il 21° km era lunghissimo)!!!
Finisco (se non ricordo male, non ci sono ancora le classifiche ufficiali) 7° assoluto (1° di categoria MC) in 1h14’24” (3’32” al km, qui il GPS della mia gara).

Comunque, poco male: alla fine in tanti si sono lamentati di tempi più alti del solito a causa del percorso e del vento, normalmente è un buon segno!
Per il resto, ho centrato i due obiettivi di giornata: test per Torino e vittoria del circuito “Run Alpe Adria 2013” per la categoria “Bronze Cup” (tre mezze maratone: “Maratonina di Trieste”, “Wörthersee Halbmarathon” e appunto “Ljubljana Half Marathon”). Doppietta col compagno di squadra (e di allenamento) Lorenzo che invece si porta a casa la “Golden Cup” (due maratone e una mezza)!
A fine gara mi hanno intervistato in inglese: panico iniziale (a scuola purtroppo ho studiato solo il tedesco, e lo parlavo e scrivevo anche molto bene, almeno fino a quando lo praticavo frequentemente!), poi dovendo rispondere per forza di cosa usando vocaboli e parole molto semplici (sono autodidatta), l’intervista è andata via liscia come l’olio (qualche strafalcione l’avrò sicuramente fatto…), sicuramente meglio di altre volte in italiano. Forse rendo meglio quando sono sotto tensione!

A questo punto mancano ventuno giorni a Torino: ancora dieci giorni impegnativi, poi altri dieci “a scendere”, infine un giorno per divertirsi… ;-)

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